Il leader del proletariato aveva tre sorelle: Anna, Olga e Marija, e due fratelli, Aleksandr e Dmitrij. Un’altra sorella, che pure si chiamava Olga, e il fratello Nikolaj morirono da piccoli.
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Il fratello maggiore, Aleksandr, fu impiccato per aver partecipato all’organizzazione di un attentato contro l’imperatore Alessandro III. Aveva soltanto 21 anni, ma malgrado la giovane età, era un vero rivoluzionario.
Quattro anni dopo l’esecuzione di Aleksandr, morì la diciannovenne Olga, stroncata dalla febbre tifoide. La ragazza aveva appena terminato un corso per infermieri e voleva diventare medico.
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Anna, Dmitrij e Maria vissero più a lungo di Lenin. Erano tutti rivoluzionari, pertanto diventarono funzionari del partito. Anche Anna aveva partecipato all’attentato, fallito, alla vita dell’imperatore, per questo aveva dovuto scontare un esilio di cinque anni. Dopo la Rivoluzione organizzata da suo fratello, finì i suoi giorni all’Istituto Marx-Engels-Lenin (Istituto di marxismo-leninismo), del quale fu anche la fondatrice.
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La sorella più giovane, Marija (che i familiari chiamavano amorevolmente Manjasha), fu arrestata quattro volte per le sue imprese sovversive. Dopo la Rivoluzione, fu membro della Commissione centrale di controllo del Partito comunista. Morì nel 1937.
Il fratello Dmitrij fu docente presso l’Università comunista. Morì nel 1943 a Gorki Leninskie, residenza di Lenin nei pressi di Mosca, che egli usava come sua dacia. Dmitrij fu l’unico tra gli Uljanov ad avere dei figli biologici: un maschio e una femmina. I suoi discendenti sono tuttora vivi e non hanno mai pensato di far politica.
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