Durante la sua breve vita (morì a 29 anni) il giovane Ivan Trevogin riuscì a imbarcarsi nelle avventure più incredibili. In questo fu assistito anche dalla sua perfetta conoscenza della lingua francese. Più volte smascherato come impostore, dovette fuggire prima da Pietroburgo ad Amsterdam e poi in Francia.
Giunto a Parigi, Trevogin andò direttamente all’ambasciata russa, dove dichiarò di essere riuscito a fuggire miracolosamente dalla prigionia turca e di voler tornare in patria. I diplomatici gli procurarono alloggio, cibo e vestiti, in attesa di un’occasione che gli consentisse di raggiungere la Russia.
In realtà, l’eventualità di un rientro in Russia gli faceva paura. Ecco perché il giovane si risolse a un’altra impostura, dichiarandosi principe ereditario del regno di Golcondia, giunto a Parigi per reclutare sostenitori. Per un po’ di tempo gli credettero, fino a che non lo colsero in flagrante a rubare dell’argenteria. Recluso nel carcere della Bastiglia, Trevogin inventò la lingua della Golcondia e scrisse una “costituzione” del suo inesistente regno.
Dalla Bastiglia, Trevogin fu portato a Pietroburgo, dove l’imperatrice Caterina II decise di non essere troppo severa con lui e di perdonargli gli errori di gioventù. Ciò nonostante, lo esiliò in Siberia. Nei giorni dell’esilio, Ivan Trevogin si sarebbe dedicato, fino alla fine della sua pur breve vita, all’insegnamento del francese e alla scrittura.
PER SAPERNE DI PIÙ: Come è riuscito un giovanotto russo a farsi passare a Parigi per principe di uno Stato inesistente?
Per utilizzare i materiali di Russia Beyond è obbligatorio indicare il link al pezzo originale
Iscriviti
alla nostra newsletter!
Ricevi il meglio delle nostre storie ogni settimana direttamente sulla tua email