Le cinque città dell’antichità da visitare in Russia

Storia
ALEKSANDRA GUZEVA
Su quelle che ora sono le coste russe del Mar Nero, una volta c’erano varie colonie greche, delle quali sono rimaste favolose rovine. Ecco gli scavi più interessanti

Nel VII-VI secolo a.C., i Greci iniziarono a popolare la costa settentrionale del Mar Nero, fondandovi le loro colonie. Sulle penisole di Kerch e Taman, così come sulla sponda occidentale del Mar d’Azov (o, come la chiamavano i greci, Meotida), si formò il regno del Bosforo, che esistette fino al VI secolo d.C. Gli antichi greci chiamavano l’attuale stretto di Kerch tra la Crimea e la Taman il Bosforo Cimmerio (e il Bosforo a noi noto lo chiamavano il Bosforo Tracio).

1 / Panticapeo

La capitale del Regno del Bosforo Cimmerio, un regno ellenistico esistito tra il 480 a.C.–e il 323 d.C., era la città di Panticapeo (o Panticapea). Fu fondata nella Penisola di Kerch, in Crimea, già nel VII secolo a.C. sul territorio dell’attuale città di Kerch, motivo per cui è considerata la città più antica della Russia.

Le rovine della grandiosa acropoli, il cui tempio principale era dedicato ad Apollo, sono sopravvissute fino a oggi. Inoltre è sopravvissuto il maestoso tumulo funerario reale, la tomba della dinastia degli Spartocidi (fondata dal tiranno Spartoco), che governava il regno del Bosforo Commedio.

Inoltre, sul territorio dell’attuale Kerch sono presenti numerose rovine di altri cittadine e insediamenti antichi. I più grandi di loro sono:

2 / Chersoneso 

Una delle rovine antiche più famose e più grandi è la città di Chersoneso, o come la chiamavano i greci, Chersoneso Taurica (loro chiamavano la Crimea “Tauride”). Questa città nel sud-ovest della Crimea fu fondata nel V secolo a.C. ed esistette più a lungo di altre antiche polis e insediamenti, fino al XIV secolo, pur conducendo numerose guerre.

A Chersoneso si sono conservate le vestigia di un antico teatro, di una basilica, delle mura della fortezza e di altri edifici.

Chersoneso si trova sul territorio dell’attuale Sebastopoli. È  uno dei pochi insediamenti greci che è direttamente correlato alla storia della Russia. Si ritiene che fu qui che nel 988 il principe russo Vladimir, che volle il “battesimo della Rus’”, si convertì al cristianesimo.

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3 / Fanagoria  

Oggi il nome Fanagoria è associato principalmente a un vino conosciuto e a una grande cantina vinicola. Ma in realtà era una grande città antica nella penisola di Taman (vicino all’attuale villaggio Sennoj, nel Territorio di Krasnodar). Fu fondata nel VI secolo a.C. ed era considerata la seconda capitale del Regno del Bosforo Cimmerio dopo Panticapeo.

Fanagoria era un importante centro economico e una città ricca. Gli scavi sul suo sito iniziarono nel XVIII secolo e continuano ancora oggi. Qui sono stati scoperti i resti del santuario di Afrodite, una decina di tumuli con oggetti di metalli preziosi, oltre a molte monete e altri antichi manufatti greci. Nel 2019, sul fondo della Baia di Taman, vicino a Fanagoria, è stata ritrovata una delle navi da guerra più antiche al mondo, risalente al II-I secolo a.C.

Oggi Fanagoria è un’area museale protetta. Qui si può esplorare online la visualizzazione 3D degli scavi.

4 / Gorgippia

La città fu fondata nel V secolo a.C. nella zona dell’attuale Anapa (Territorio di Krasnodar). Prende il nome da Gorgippo, fratello del re del Bosforo, che lo mandò qui come luogotenente. Prima di allora, qui c’era il porto di Sind, la capitale dello Stato della tribù dei Sindî, che divenne parte del regno del Bosforo.

Gli scavi a Gorgippia hanno portato alla luce interi quartieri dell’antica città. Si sono conservati strade lastricate in pietra e molti scantinati di case. E nelle cripte sono stati trovati intatti sarcofagi e tesori d’oro.

5 / Tana (Tanais)

Questa città fu fondata da coloni del regno del Bosforo nel III secolo a.C. sulla sponda nord-orientale del Mar d’Azov, nel delta del Don (che i greci chiamavano, appunto Tanais). Oggi è nella regione di Rostov.

Era un grosso centro commerciale che vendeva ai nomadi anfore con vino e olio d’oliva, che venivano portate dalle isole greche (prima di tutto da Rodi) e da altre polis. La città aveva una cittadella fortificata, che avrebbe dovuto salvarla dai nomadi, però non riuscì a respingere le ripetute incursioni e distruzioni. E nel V secolo la città, essendo stata abbandonata dagli abitanti dopo un’ennesima invasione, cessò di esistere.

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