Cinque fatti da sapere sul fazzoletto rosso dei Pionieri

Allievi della scuola del villaggio di Jutsá, nel Territorio di Stavropol, con l’inconfondibile fazzoletto rosso al collo

Allievi della scuola del villaggio di Jutsá, nel Territorio di Stavropol, con l’inconfondibile fazzoletto rosso al collo

Vladimir Rodionov/Sputnik
Si ispirava abbastanza apertamente a quello dei boy scout, ma aveva alcune particolarità, ed era considerato sacro

1 / Il prototipo del fazzoletto dei pionieri fu quello degli scout

Il movimento dei boy scout apparve in Russia prima di quello dei Pionieri, già sotto gli zar, alla fine degli anni Dieci (lo scoutismo era stato fondato dall’inglese Robert Baden-Powell nel 1907), ma la Rivoluzione ne impedì lo sviluppo. Negli anni Venti il governo sovietico decise che fosse necessario lavorare appositamente con i giovani. La prima a parlare della creazione di un’organizzazione giovanile fu Nadezhda Krupskaja, che nel novembre del 1921 intervenne più volte in luoghi diversi con la relazione “Sullo scautismo”.

A sinistra, membri di un gruppo di boy scout, 11 agosto 1938. A destra, un  Pioniere sovietico nel 1929

Quando nel 1922 fu creato il movimento dei Pionieri, molto fu preso in prestito dagli scout: la tromba, il tamburo, il saluto, la struttura dei nuclei, le tradizioni dei raduni attorno al fuoco… E anche il motto era abbastanza simile: il “Be Prepared” inglese dei boy scout (che a volte usano anche il latino “Estote Parati”), ossia “Siate pronti” è diventato lo “Vsegdá gotóv” (“Sempre pronto”) dei Pionieri. E il fazzoletto verde da collo degli scout in Urss si trasformò nel fazzoletto da collo dei pioniere: scarlatto, cioè del colore del fuoco della Rivoluzione mondiale; un triangolo isoscele con la base di 100 cm e l’altezza di 30 cm.

2 / I tre angoli del fazzoletto: simbolo delle tre generazioni

Partecipanti alla cerimonia di ingresso nell’organizzazione dei Pionieri sulla Piazza Rossa di Mosca, 1973

Sia il fazzoletto degli scout che quello dei Pionieri sono triangolari. Tra gli scout questo simboleggiava tre strade: verso se stessi, verso le persone, verso Dio, invece tra i Pionieri si credeva che i tre angoli del fazzoletto fossero le tre generazioni del popolo socialista: Pionieri, membri di Komsomol, membri del partito comunista.

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3 / Il fazzoletto era “sacro”

Cerimonia solenne di accettazione degli scolari sovietici nelle file dei Pionieri in una delle sale del Museo Centrale Lenin di Mosca, 1970

Sin dalla tenera età ai bambini sovietici venivano insegnati i rituali: prima di diventare Pionieri, erano “Oktjabrjata” (“Figli dell’Ottobre”). Per aderire ai Pionieri, bisognava imparare a memoria il giuramento del pioniere ed avere il profitto scolastico abbastanza buono. L’ammissione nell’organizzazione si svolgeva nella forma di una cerimonia solenne nell’aula magna della scuola o nell’“angolo Lenin”. Alla fine della cerimonia, al collo del pioniere veniva solennemente messo il fazzoletto.

Il fazzoletto portato al collo in questo senso può essere paragonato alla croce sul petto, che il governo sovietico “abolì”. Per un pioniere il fazzoletto era considerato sacro, doveva essere trattato con cura, lavato, stirato e rammendato.

4 / Un buon fazzoletto era difficile da trovare 

I fazzoletti dei Pionieri nell’Urss non erano standardizzati in termini di materiale, venivano prodotti da diverse imprese. Il più popolare era realizzato in raion all’acetato mediante il taglio a caldo: i suoi bordi non erano trapuntati, ma erano fusi, quindi il fazzoletto cominciava rapidamente a disfarsi. Se il fazzoletto si logorava o veniva perso, doveva essere cambiato a proprie spese e spesso di nascosto da tutti: i Pionieri più adulti e gli istruttori di gruppo dei Pionieri, se venivano a sapere della perdita del fazzoletto, potevano accusare lo scolaro di mancanza di rispetto nei confronti dei simboli dei Pionieri, e questo poteva portare seri guai. Il pioniere veniva convocato a una riunione in cui veniva sottoposto a critiche severe: gli si chiedeva quale fosse il suo profitto scolastico, si controllava se partecipava abbastanza alle attività dei Pionieri e così via.

5 / Sul fazzoletto si lasciavano annotazioni e autografi 

Si permetteva di “danneggiare” il fazzoletto solo in un caso: il giorno della partenza dal campo estivo dei Pionieri. I nuovi amici di diversi nuclei di Pionieri, essendosi conosciuti nel campeggio, si scrivevano a vicenda sui fazzoletti auguri e saluti, ci lasciavano firme e disegnavano soli e cuoricini. Un tale fazzoletto, ovviamente, veniva custodito per molti anni.

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