Le frasi celebri degli zar russi: la verifica degli storici

Kira Lisitskaya (Foto: Galleria Tretjakov)
Ai monarchi russi vengono attribuite molte citazioni, ma un sacco di esse sono apocrife: quelle parole gli zar non le hanno mai pronunciate. Abbiamo selezionato le frasi la cui paternità è confermata da fonti scritte

Ivan il Terribile (1530-1584)

“Ivan il Terrible”, dipinto del pittore Klavdij Lebedev (1852-1916)

“Non sono superbo e non mi vanto di nulla, e non vagheggio alcun orgoglio, perché compio il mio dovere da zar e non faccio ciò che è al di sopra delle mie forze”

Dal primo messaggio di Ivan il Terribile ad Andrej Kurbskij, 1564

Alessio Mikhailovich (1629-1676)

Lo zar Alessio Mikhailovich in un ritratto della seconda metà del XVII secolo

“Per gli affari c’è tempo, per il divertimento un’ora” 

Dall’introduzione al manuale di falconeria “Urjadnik sokolnichego putí”, metà del XVII secolo

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Pietro il Grande (1672-1725)

Ritratto di Pietro il Grande realizzato nella prima metà del XVIII secolo

“Il nostro popolo è come i bambini, che non hanno voglia di imparare, e che non si metterebbero neppure a studiare l’alfabeto se non fossero costretti dal maestro, ma che poi, dopo averlo imparato, lo ringraziano”

Dal Decreto supremo del Collegio della manifattura del 5 novembre 1723

“Quando una persona con i gradi compie un errore, causa danno a tutto lo Stato”

Dall’“Esplicitazione [spiegazione] dei reati contro lo Stato” per la bozza dello Statuto dello Stato russo, ottobre 1723

Caterina la Grande (1729-1796)

“Caterina la Grande”, ritratto di Fjdor Rokotov (1736-1808)

“Vengo derubata come gli altri; ma questo è un buon segno e dimostra che c’è qualcosa da rubare”

Dalla lettera alla signora Bjölke, 12 aprile 1775

Nicola I (1796-1855)

“Nicola I di Russia”, ritratto di Franz Krüger (1797-1857)

“Non c’è dubbio che la servitù della gleba sia un male, per tutti tangibile ed evidente, ma modificarla ora sarebbe una questione ancora più rovinosa”

Dal discorso al Consiglio di Stato del 30 marzo 1842

Nicola II (1868-1918)

“Nicola II di Russia”, ritratto di Genrikh Manizer (1847-1925)

“Ho una terribile responsabilità davanti a Dio e sono pronto a rendergli conto ogni minuto, ma finché sarò vivo agirò con convinzione per come mi ordina la mia coscienza”

Dalla lettera alla madre, l’imperatrice vedova Maria Fjodorovna del 20 ottobre 1902

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