L’Almanacco di Bruce, il calendario russo che “prevedeva” il futuro ed era temuto più del malocchio

Jacob Bruce (11 maggio 1669 – 30 aprile 1735)

Jacob Bruce (11 maggio 1669 – 30 aprile 1735)

Museo Ermitage/Dominio pubblico; Dominio pubblico
Questi almanacchi con lunario, elenchi delle feste e delle fiere, e varie rubriche (tra cui quelle astrologiche e di divinazione) in Europa erano diffusi da secoli, e godevano di grande popolarità. In Russia ce ne fu uno solo, dai tempi di Pietro il Grande, e portò il nome dello scozzese Jacob Bruce. Ma visto che i contadini erano quasi tutti analfabeti e superstiziosi, si diffuse sul conto di questo libriccino ogni sorta di diceria

All’inizio del XVIII secolo in Russia apparve un almanacco “mistico”, che conteneva le previsioni astrologiche per i vari segni zodiacali, preconizzava il destino dello Stato e determinava il pianeta dominante di ogni anno.

A quanto pare, questa edizione venne realizzata sull’esempio dei calendari e almanacchi-lunari europei di questo tipo, pubblicati in Europa nei secoli XVII-XVIII in gran quantità e molto popolari nel Vecchio continente. In Italia uno dei più noti è ad esempio il Sesto Caio Baccelli, che porta il nome di un cabalista toscano vissuto intorno al 1600.

Questi “calendari” non riportavano solo le date: contenevano anche previsioni meteorologiche, astronomiche e astrologiche, consigli medici, importanti feste religiose e date di fiere. In Russia esisteva solo una pubblicazione di questo tipo, l’“Almanacco di Bruce” (“Брюсов календарь”; “Brjusov kalendár”), che ha generato una gran serie di dicerie, pregiudizi e leggende.

I calendari europei e il negromante russo

Il nome dell’almanacco deriva dall’uomo che si prese la briga di stamparlo: Jacob Bruce (1669-1735). Di origini scozzesi, era uno dei principali amici di Pietro il Grande. Lo zar lo apprezzava soprattutto per la sua erudizione. Era esperto di matematica, astronomia, costruzioni militari e studiò il sistema educativo e le leggi inglesi durante il periodo della Grande Ambasciata, il viaggio diplomatico di Pietro I all’estero.

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L’erudizione di Jacob ha dato origine a molte leggende. Si dice che il suo corpo facesse rimbalzare i proiettili, che abbia creato orologi perpetui, che potesse trasformare i fiori in una persona vivente, che prevedesse senza mai sbagliare che tempo avrebbe fatto, e che sapesse tramutare un vecchio in un giovane. 

La mancanza di istruzione della maggioranza della popolazione e la diffusa superstizione impedivano alla gente di capire esattamente di cosa  si occupasse Jakob Bruce. Nel romanzo storico “Il negro di Pietro il Grande”, lo scrittore russo Aleksandr Pushkin (1799-1837) scrisse che lo scienziato era conosciuto dal popolo come “il Faust russo”. Ma il fatto che Bruce si occupasse di scienza non è stato l’unico motivo dei miti nati attorno alla sua figura: un ruolo a parte è stato svolto proprio dall’“Almanacco di Bruce”.

Jacob Bruce (1669-1735), generale ed erudito russo di origini scozzesi, stretto collaboratore di Pietro il Grande

Almanacchi di questo tipo erano noti in Europa fin dal XII secolo, sotto forma di libro tascabile o di pergamena arrotolata più volte. Oltre al calendario, il libro poteva contenere: consigli dietetici e sanitari, previsioni del tempo, consigli agricoli, previsioni astrologiche, i Dieci comandamenti e i Sette peccati capitali. Questi almanacchi erano più simili a grandi manuali di uso comune, anche se alcuni erano così piccoli da poter essere agganciati alla cintura (questo tipo di almanacco era comunemente usato dai medici). 

“L’uomo dello zodiaco” e “L‘uomo del salasso” (Harley 5311 f.) conservati alla British Library

Gli almanacchi divennero così popolari che nel XVII secolo erano secondi solo alla Bibbia quanto a circolazione in Inghilterra, e verso la metà del secolo venivano stampati circa 400.000 almanacchi all’anno. Quello di Bruce apparve solo all’inizio del XVIII secolo e fu l’unico russo.

Previsioni meteorologiche e astrologiche

Nel 1706 fu fondata la Tipografia civile di Mosca, subordinata al ministero dell’Artiglieria, a cui capo stava proprio Jacob Bruce. L’erudito scozzese non dirigeva personalmente la tipografia, ma censurava le opere, ne determinava la diffusione e ne curava le edizioni. Tra le opere pubblicate dalla tipografia c’erano diversi calendari-almanacchi: uno conteneva informazioni sull’ora dell’alba e del tramonto a Mosca; un altro si occupava delle festività ortodosse; il terzo e il quarto contenevano informazioni astrologiche. Bruce non aveva nulla a che fare con la produzione dei calendari ed era indicato nelle prime pagine come editore, ma l’almanacco fu chiamato “di Bruce” per ragioni commerciali. L’erudito era molto popolare e il suo nome nel titolo era garanzia di maggiori vendite.

Immagine di una tipografia, incisione, 1784

L’almanacco fu ristampato più volte ed era una copia dell’edizione originale con piccole aggiunte. Nella mentalità popolare, Jacob Bruce divenne un negromante dopo la riedizione dell’almanacco, che copriva il periodo dal 1800 al 2000. Conteneva previsioni per ogni anno: quale fortuna avrebbe favorito una persona, cosa sarebbe successo a livello nazionale, che carattere avrebbe avuto una persona a seconda del segno zodiacale. Per esempio, il Toro era descritto così: “... glorioso, maestoso, audace, astuto, adatto alla scienza. Quanto alle donne, irose, polemiche, facili all’innamoramento e lussuriose, vivono più del primo marito. Se la vita di un Toro non viene interrotta nel ventesimo anno, può continuare fino all’età di 77 anni”.

Le previsioni venivano fatte per più anni contemporaneamente, con un ciclo di 28 anni: ad esempio, se una previsione veniva fatta per l’anno 1802, andava bene per il 1830, per il 1858 e così via. Ecco, ad esempio, la previsione fornita dal almanacco di Bruce per tutti gli anni che rientrano nel novero suddetto: “Un grande cambiamento in un certo famoso Stato; un nuovo modo di governare in una certa repubblica; una gloriosa battaglia; un grande sovrano regnerà”.

Veniva anche indicato per ogni anno il “pianeta dominante”, da cui si supponeva dipendessero il tempo, i raccolti, le epidemie e i disastri naturali. Ad esempio, gli anni governati da Saturno erano considerati nefasti: “Gli astronomi ritengono che quando regna questo pianeta, l’anno sia piuttosto negativo per le persone: si verificano carestie, pestilenze, grandi freddi e molte malattie infettive. I nati in quell’anno tendono a essere cupi, avari, asociali, vendicativi sebbene industriosi”. Il dominio di Giove, al contrario, era considerato fortunato: “Il pianeta Giove è caldo e coraggioso per natura, ed è onorato come pianeta della felicità, delle scienze, dell’abbondanza e della ricchezza. Le persone nate in questi anni sono felici, fedeli, misericordiose e virtuose, giuste, gentili e pie…”.

Una doppia pagina di compendio astrologico dell’Almanacco di Bruce

Ad essere particolarmente interessati alle previsioni del tempo e dei raccolti erano i proprietari terrieri e i contadini, ma l’almanacco contadino arrivò più tardi, quando l’editore Ivan Sytin iniziò a utilizzare i dati del almanacco di Bruce per i suoi annuari, a partire dal 1896.

Questo almanacco non era più così “mistico” e, in assenza dei mezzi di cui disponiamo oggi, poteva essere molto utile nelle questioni pratiche. I contadini chiamavano l’almanacco “il Bruce” e lo usavano per sapere quando svolgere i lavori agricoli. L’almanacco aveva anche una sezione con brevi informazioni sulla storia mondiale e nazionale, riportava le leggi fondamentali dell’Impero russo e informazioni sulle festività ortodosse, e inoltre i viaggiatori potevano trovarvi la distanza tra le stazioni ferroviarie. In questi “Bruce”di fine Ottocento e inizio Novecento si potevano persino trovare un elenco di tutti gli istituti di credito che concedevano prestiti a breve termine, e istruzioni sanitarie su come prestare il primo soccorso. In totale l’almanacco contava 15 sezioni e 504 pagine.

Una ristampa del 1875 del primo “Almanacco di Bruce” per i tipi dell’editore Rosinskij


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