Questo robusto idrovolante, con le sue ali ricurve a forma di gabbiano, garantiva ottime prestazioni sia nelle rigide condizioni dell’Artico, che sulle tranquille acque del Mar Nero. Non stupisce quindi che in epoca sovietica furono addirittura eretti dei monumenti a questo pachiderma, sia in Crimea, che nei pressi di Murmansk.
Pavel Lvov/Sputnik
Introdotto poco dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, nel 1949, questo idrovolante a scafo fu progettato per svolgere una serie di compiti diversi: ricognizione marittima, pattugliamento, bombardamento, posa di mine, trasporto di rifornimenti, sbarco di truppe e missioni di salvataggio.
Sputnik
È diventato il cavallo di battaglia della Marina sovietica ed è rimasto in servizio per oltre 20 anni. Durante questo periodo, si sono alzati in volo un totale di 123 aerei Be-6.
Pavel Lvov/Sputnik
Questo velivolo fu in prima linea anche durante la Guerra Fredda: i Be-6 effettuavano missioni di ricognizione nel Mar del Giappone, dove venivano braccati dai caccia americani. Nella NATO, l'aereo sovietico era chiamato “Madge”.
U.S. Navy
Durante gli esperimenti nucleari condotti negli anni '50 sull'arcipelago di Novaja Zemlja, nel Mar Glaciale Artico, i Be-6 effettuavano ricognizioni aeree per individuare navi da guerra straniere nelle vicinanze. Altri equipaggi erano incaricati di studiare la caduta della radioattività volando attraverso la nube radioattiva a determinati intervalli. L'aereo non era preparato in alcun modo per questo tipo di missione: l'unica cosa che gli equipaggi ricevevano era l'attrezzatura di misurazione.
Georgij Nadezhdin/TASS
Alla fine degli anni '50, il jet IL-28R sostituì il Be-6 come aereo da ricognizione marittima a lungo raggio e quest'ultimo fu utilizzato principalmente come aereo da ricerca e soccorso (Be-6SS) e anti-sommergibile (Be-6PLO). È stato il pioniere dell'aviazione antisommergibile come tipo di forza separata all'interno della Marina dell'URSS.
Mikhail Filimonov/Sputnik
Alla fine degli anni '60, il Be-6 in Unione Sovietica fu mandato in pensione. La Cina, invece (a cui Mosca aveva consegnato 20 aerei) continuò a usarlo fino al 1998.
Vyacheslav Stepanyuchenko (CC BY 2.0)
LEGGI ANCHE: Imbarcazioni volanti: l'evoluzione degli idroplani sovietici e russi
Cari lettori,
a causa delle attuali circostanze, c’è il rischio che il nostro sito internet e i nostri account sui social network vengano limitati o bloccati. Perciò, se volete continuare a seguirci, vi invitiamo a:
- Iscrivervi al nostro canale Telegram
- Iscrivervi alla nostra newsletter settimanale inserendo la vostra mail qui
- Andare sul nostro sito internet e attivare le notifiche push quando il sistema lo richiede
- Attivare un servizio VPN sul computer e/o telefonino per aver accesso al nostro sito se risultasse bloccato nel vostro Paese