In tempo di guerra, le fabbriche avevano sempre più bisogno di nuova manodopera. Dagli studenti agli apprendisti artigiani, tutti dovevano contribuire.
“Studenti delle scuole ferroviarie e artigianali! Seguite l'esempio degli eroi al fronte!” (1942)
Ivanov e O. BurovaGli artisti si rivolgevano anche ai bambini chiedendo aiuto per scovare il nemico. I pionieri ritratti in questo manifesto di Aleksej Pakhomov sono pronti a segnalare lo sbarco delle truppe aeree tedesche.
“Bambini, proteggete la Madrepatria! Attenti ai nemici, comunicatelo agli adulti!”
Pakhomov“Sii un eccellente studente!” (1945)
М. NesterovOltre a dare il proprio contributo al fronte, i bambini venivano esortati a ottenere buoni risultati a scuola.
Per radunare gli operai delle fabbriche, gli “architetti” della propaganda erano pronti a illustrare alla lettera il modo in cui il loro lavoro avrebbe contribuito a sconfiggere il nemico sul campo di battaglia.
“Gli Urali al fronte!” (1942)
Karachentzev“[Un regalo] dalle donne dell'URSS al fronte” (1942)
А. Kokorekina“Un trattore nel campo è come un carro armato in battaglia!” (1942)
Ivanov e O. ZhurovaI poster dell’epoca mostravano anche le donne al lavoro nelle fabbriche e nei campi al posto degli uomini. L'immagine della donna sul trattore era molto diffusa.
Per motivare i soldati al fronte, sui manifesti venivano spesso raffigurati bambini, donne e anziani. Le immagini di chi restava a casa, scosso dalla disperazione e dalla fame, avevano il compito di suscitare la rabbia nei confronti dei nazisti.
“Guerriero dell'Armata Rossa, salvaci!” (1942)
Коretzkij“Per il sangue e le lacrime dei nostri figli: morte agli invasori tedeschi!” (1943)
Kazantzev“Figlio mio! Vedi la mia sorte... Schiaccia i fascisti in una santa battaglia!” (1942)
Antonov“Ti aspettiamo giorno e notte, nostro combattente!” (1944)
Ivanov“Meglio una morte onesta che una vita ignobile!” (1941)
S. Ivanov e O. К. Bukurova“Resisti!” (1942)
Zhukov“Combattente che ti trovi circondato, combatti fino all'ultima goccia di sangue" (1941)
А. KokoshGli artisti spesso raffiguravano gli atti di coraggio dei soldati, inserendo citazioni motivazionali di Joseph Stalin e di altre figure storiche, come il principe Dmitrij Donskoj, che schiacciò i mongoli tartari nel XIV secolo.
“Gloria alla madre eroica!” (1944)
Vatolina“Circondiamo con amore e cura i figli di chi è al fronte!” (1944)
ShubinaDurante la guerra, il governo sovietico cercò di fornire ulteriore assistenza economica ai bambini, alle madri sole e agli orfani che avevano perso i genitori in battaglia.
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