Ma la Finlandia è mai stata parte della Russia?

Legion media; Russia Beyond
Secondo una delle indiscrezioni sul libro di John Bolton, ex collaboratore di Donald Trump, il presidente Usa gli avrebbe chiesto in un’occasione se la Finlandia fosse o meno una regione della Russia. Ecco un ripasso storico-geografico di come sono andate le cose dal XII secolo a oggi

Prima che la Finlandia cadesse sotto il dominio russo nel 1809, faceva parte della Svezia da oltre sei secoli. Mentre i crociati europei combattevano in Medio Oriente per la liberazione della Terra Santa, i cavalieri svedesi avevano scelto un’altra direzione per la loro espansione. Tre grandi crociate furono intraprese dalla corona svedese nel XII e XIII secolo, il che portò alla sottomissione delle terre delle tribù finlandesi.

A quel punto la Svezia incontrò un altro grande avversario: la Repubblica di Novgorod, che aveva i suoi interessi nella regione. Seguirono numerose battaglie tra le due parti, ma Stoccolma riuscì a mantenere il territorio finlandese come suo possedimento. Non era ancora giunto il momento, per la Russia, di annettere la Finlandia.

Fu durante la Grande Guerra del Nord (1700-1721) che enormi parti della Finlandia furono occupate dalle truppe russe. A causa del conflitto, la Svezia perse il suo status di superpotenza, e vaste nell’area del Baltico orientale. Tuttavia, gli svedesi riuscirono anche in questo caso a mantenere il possesso di gran parte della Finlandia, ad eccezione di alcune zone della Carelia.

La Guerra di Finlandia (1808-1809) è reputata in Svezia “la più grande catastrofe nazionale nella lunga storia dello Stato svedese” e portò il Paese a perdere la Finlandia, che passò all’Impero russo. Questo significò dire addio a un terzo del territorio e a un quarto della popolazione.

L’imperatore russo Alessandro I si ritrovò improvvisamente ad avere sotto il suo dominio un’enorme regione pressoché sconosciuta con una popolazione straniera protestante. Non dimenticò quanto i finlandesi fossero stati abili e determinati nella guerra partigiana e decise di integrare la Finlandia alla Russia con molte cautele. Alla Dieta di Porvoo, nella primavera-estate del 1809, fu proclamato il Granducato di Finlandia. I finlandesi non avevano mai goduto di tale status di autonomia sotto il dominio svedese. Ai sudditi finlandesi fu permesso di mantenere la loro religione e i loro diritti. Il regeringsform del 1772 (la costituzione svedese) venne mantenuto come Carta fondamentale della Finlandia.

Nel 1811, Alessandro I concesse alla Finlandia il territorio del Governatorato di Vyborg, situato sull’istmo della Carelia. Con questo atto creò una bomba a orologeria che sarebbe esplosa oltre un secolo dopo, portando a numerosi brutali conflitti sovietico-finlandesi.

Nel 1812, la capitale del Granducato di Finlandia fu spostata dalla più importante città finlandese di Åbo (Turku) a Helsinki. Era più vicina a San Pietroburgo e quindi era meno sotto l’influenza svedese.

Nella seconda metà del XIX secolo, il Granducato di Finlandia ottenne importanti privilegi, come il proprio sistema monetario (la valuta era il marco finlandese, rimasta in uso dal 1860 all’entrata in vigore dell’euro) e il proprio esercito. Tuttavia, presto la politica statale della Russia nei confronti dei finlandesi cambiò completamente: furono avviati importanti processi di russificazione, il potere delle autorità locali fu significativamente limitato e, nel 1901, l’esercito finlandese fu sciolto e incluso nelle forze armate dell’Impero Russo.

L’insoddisfazione finlandese per questi processi portò i finlandesi a unirsi alla prima rivoluzione russa, quella del 1905-1907, e l’imperatore Nicola II fu costretto a fare concessioni. Nel 1906, la Finlandia divenne il primo Paese in Europa in cui alle donne fu concesso il diritto di voto e di essere elette nel Parlamento appena formato. Agli eventi sportivi mondiali, poi, la Finlandia partecipava indipendentemente dalla Russia, sotto la propria bandiera.

Poco dopo la Rivoluzione bolscevica del 1917 in Russia, il Parlamento finlandese proclamò l’indipendenza e fu proprio il governo di Lenin a riconoscerlo per primo. Questo non salvò i due Paesi, tuttavia, da un conflitto che sarebbe arrivato presto. La vittoria dei finlandesi della Guardia Bianca sui finlandesi della Guardia Rossa (sostenuti dalla Russia sovietica) nella Guerra civile finlandese (27 gennaio-16 maggio 1918) alla fine separò i due Stati.

L’ultimo grande conflitto tra i due Paesi si verificò durante la Seconda guerra mondiale, e fu il regalo dell’imperatore Alessandro I a ritorcersi contro i finlandesi. Il motivo del conflitto fu l’Istmo careliano, con Vyborg, un punto di difesa chiave di Leningrado (l’attuale San Pietroburgo). Dopo che l’Urss lo aveva conquistato durante la Guerra d’Inverno (30 novembre 1939-12 marzo 1940), la Finlandia si alleò con Hitler per cercare di riconquistarlo, ma fallì. Nel dopoguerra, i leader di entrambi i Paesi decisero di superare le passate recriminazioni e di sviluppare una nuova cooperazione. Di conseguenza, la Finlandia divenne uno dei vicini più fedeli e amichevoli dell’Unione Sovietica (e in seguito della Russia).


Perché Stalin non ha annesso la Finlandia all’Urss durante la Seconda guerra mondiale 

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