"Amavo tutto di lei: il carattere, l’altezza minuta, gli occhi marroni pieni di luce, le trecce e il nasino leggermente lentigginoso...". È così che Yurij Gagarin, il primo uomo ad aver volato nello spazio, parlava di sua moglie Valentina. Valentina Gagarina è morta il 17 marzo 2020 all’età di 84 anni.
Yurij Abramochkin/Sputnik
Si conobbero a 20 anni, durante una serata di ballo organizzata dall’Accademia dell’aviazione di Orenburg. La fiamma si accese al primo sguardo.
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Il loro matrimonio durò 11 anni, fino alla morte di Yurij in un incidente aereo. Era il 27 marzo 1968. La coppia aveva due figlie: Elena e Galina.
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“Io e Valya (diminutivo di Valentina) avevamo molte cose in comune: l’amore per i libri, la passione per lo sci, l’infatuazione per il teatro…”, scrisse Gagarin.
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La loro vita modesta cambiò all’improvviso dopo lo storico volo di Gagarin nello spazio: era il 12 aprile 1961 e l’Unione Sovietica mandava per la prima volta l’uomo nel cosmo. Da lì in poi Yurij e Valentina iniziarono a essere sotto i riflettori della stampa mondiale e a ricevere montagne di lettere. Negli anni viaggiarono molto e incontrarono i principali leader mondiali.
I. Snegirev/Sputnik
Il fascino di Gagarin fece il giro del mondo e fece girare la testa a milioni di donne. Si dice che il suo sorriso avesse fatto innamorare anche Gina Lollobrigida.
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Yurij e Valentina rimasero una coppia unita e superarono la prova della gloria mondiale. Si dice che Yurij, “timido, nel suo semplice abito blu”, fosse rimasto sempre fedele alla sua Valentina.
Aleksandr Mokletsov/Sputnik
Un amore che ha superato anche la barriera della morte: dopo la morte del marito, Valentina non si è più risposata.
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Esattamente come Yurij, anche Valentina ha dedicato la sua vita allo spazio: ha lavorato nel laboratorio della sezione medica del Centro di controllo delle missioni fino al giorno del suo pensionamento. Ogni anno, nel giorno del suo compleanno, il 15 dicembre, Valentina Tereshkova, la prima donna ad aver volato nello spazio, le faceva visita portandole in dono un grande mazzo di rose.
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Il contributo di Valentina per mantenere in vita il ricordo di Yurij Gagarin fu preziosissimo: partecipò a moltissime cerimonie ufficiali e contribuì alla nascita del Museo Gagarin; suo anche il libro “108 minuti e tutta la vita”. Nonostante il suo impegno, non ha mai rilasciato interviste.
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“Come moglie del primo cosmonauta ha avuto un’enorme responsabilità. E ha portato questo peso con dignità fino ai suoi ultimi giorni”, ha dichiarato la cosmonauta Elena Serova.
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