Seversky, il pilota sovietico che con Walt Disney rivoluzionò il ruolo dell’aviazione militare USA

Getty Images, Scherl/Global Look Press
Emigrato negli Stati Uniti dopo la Rivoluzione, promosse la creazione di una forte aviazione strategica: teorie che divulgò grazie a un film d’animazione prodotto da Walt Disney e che convinsero anche Churchill e Roosevelt

Al giorno d’oggi tutte le potenze militari del mondo concordano sul fatto che l’aviazione militare è una forza cruciale: certe guerre si vincono esclusivamente con attacchi aerei, senza l’intervento di nessun soldato a terra. Tuttavia, nella prima metà del XX secolo, non tutti la pensavano così. 

Anche se la Prima guerra mondiale aveva ampiamente dimostrato l’alto potenziale dell’aviazione, molti paesi continuavano a vederla come una forza secondaria, il cui compito era esclusivamente quello di fornire appoggio alle truppe terrestri e navali. Anche gli Stati Uniti ne erano convinti, nonostante l’aviazione fosse un vero e proprio “braccio” dell’esercito, e non un corpo separato.

Coloro che sostenevano l’importanza delle forze aeree, iniziarono a fare pressione per cambiare le cose. Fra loro vi era anche il celebre animatore statunitense Walt Disney, che riuscì a “dar voce” all’ex pilota russo Aleksandr Seversky.

Le teorie di Seversky

Seversky conosceva l’aviazione molto da vicino. Ingegnere militare e pilota da combattimento, realizzò 57 missioni aeree durante la Prima guerra mondiale ed era considerato uno dei migliori piloti del paese. Quando la Rivoluzione bolscevica lo spinse a trasferirsi negli Stati Uniti, dimostrò di essere non solo un teorico dell’aviazione, ma anche un grande inventore. Di sicuro, però, ottenne molta più visibilità come “difensore” del potere aereo: la sua idea principale era basata sul fatto che il potere aereo rappresentava un’arma strategica. I bombardieri a lungo raggio sarebbero stati in grado di sorvolare gli eserciti e le forze navali nemiche, arrivando a distruggere la capitale, la sede del Governo, l’industria e le zone vitali del territorio. 

I vantaggi dell’aviazione sembrerebbero cosa scontata al giorno d’oggi. Ma negli anni ‘20-’30 non tutti i leader politici e militari erano pronti a finanziare lo sviluppo di questi progetti.

Seversky non risparmiò le critiche, sostenendo che l’aviazione militare non doveva limitarsi a fornire appoggio tattico alle truppe sul campo di battaglia, bensì doveva essere utilizzata per missioni strategiche. Se le forze aeree svolgessero bene il proprio compito, l’occupazione del territorio nemico si rivelerebbe un concetto superato e smetterebbe di essere un obiettivo di guerra. 

I bombardieri strategici sarebbero in grado da soli di mettere in ginocchio il nemico: “Dopo avergli tolto le armi di mano, potremmo ucciderlo di fame e sottometterlo con le forze aeree”, dichiarò. 

L’attacco di Seversky alla Marina

Ma le critiche più dure le rivolse alla Marina militare: queste forze, diceva, erano ormai obsolete e le imbarcazioni di superficie erano condannate al fallimento, a fronte della nuova dominazione aerea. 

In alcuni articoli denunciò senza mezzi termini la creazione di una grande e costosa flotta: “La nostra grande Marina da due oceani, multimiliardaria, ora in costruzione, dovrebbe essere completata tra cinque o sei anni... giusto in tempo per far rottamare tutte le sue navi da guerra”.

Secondo lui, il denaro utilizzato per la costruzione di una corazzata potrebbe essere speso meglio nella fabbricazione di cento bombardieri a lungo raggio. Ogni bombardiere potrebbe, in teoria, distruggere o mettere fuori uso le navi nemiche. O, meglio ancora, sorvolare le navi nemiche, ignorarle, e polverizzare direttamente la patria nemica, costringendo l’avversario alla resa.

“Non esistono operazioni terrestri né marittime possibili quando il controllo dei cieli è in mano al nemico”, era solito dire Seversky.

Una forza aerea indipendente

Seversky non risparmiò critiche al fatto che l'Aeronautica Militare fosse sotto il controllo dell'Esercito. Mentre il Comando Generale dell'Aeronautica Militare funzionava come braccio operativo o da combattimento, l'Esercito degli Stati Uniti controllava gli elementi cruciali di supporto alla sua formazione, alle finanze e all'approvvigionamento. 

Seversky era fermamente convinto che l'Aeronautica Militare non avrebbe superato questo suo "incubo organizzativo" e non avrebbe potuto svilupparsi correttamente fino a quando non fosse diventata un ramo separato con un unico comando. Era sicuro che i suoi attuali comandanti erano come prima cosa soldati di terra, e solo per ultimo aviatori.

Questa situazione portò l’Aviazione americana a occupare gli ultimi posti in termini di importanza e finanziamenti negli anni ‘30. Solo per miracolo si salvò il progetto Fortezza volante B-17, un bombardiere pesante quadrimotore sviluppato negli anni trenta dalla United States Army Air Forces. 

Aleksandr Seversky credeva che avere un comando indipendente delle Forze aeree, con un budget separato, avrebbe dato il via libera a progetti importanti e promettenti come il bombardiere Douglas XB-19. 

“Se permettiamo che domini il vecchio credo dell’Esercito e della Marina, ci troveremo fatalmente indeboliti, e perderemo la corsa per la supremazia aerea, che invece dovremmo vincere”, disse Seversky.

Molti comandanti dell'Esercito e della Marina odiavano Seversky e lo definivano un “pazzo”. Ma i primi eventi della Seconda guerra mondiale dimostrarono che egli aveva ragione. Le battaglie di Norvegia (1940), Dunkerque (1940), Gran Bretagna (1940) e Creta (1941) dimostrarono che l'aviazione militare aveva un ruolo cruciale nei conflitti moderni.

Il 7 dicembre 1941 gli USA rimasero sconvolti quando l'aviazione giapponese affondò sei navi da guerra e due cacciatorpedinieri, danneggiando gravemente altre nove navi da guerra, tra cui tre incrociatori, durante un attacco alla base navale statunitense di Pearl Harbour. Questo dimostrò chiaramente la vulnerabilità delle navi da guerra di fronte a un attacco aereo coordinato.

Da quel momento, gli articoli di Seversky iniziarono a essere letti con maggior interesse.

Tra gli scritti più popolari si conta “Victory through Air Power” (La vittoria attraverso il potere dell’aria), pubblicato nell’aprile del 1942. Poco dopo, Seversky ricevette una chiamata inaspettata da una persona che cambiò radicalmente la visione globale nei confronti del pilota russo.

La cooperazione con Disney

Walt Disney telefonò a Seversky per dirgli che era stato “sopraffatto dalla logica del libro”. 

“Aveva letto il mio libro e, trattandosi del futuro, voleva animare gli eventi che avrebbero portato alla vittoria (in guerra)”, ricordò più tardi Aleksandr.

Fu quindi firmato un contratto e iniziarono i lavori per la realizzazione di una versione animata di “Victory through Air Power”, dove i disegni - che raccontavano la storia dell’aviazione, dimostrando la necessità di un suo ulteriore sviluppo - si alternavano a frammenti di live-action. Lì lo stesso Seversky ribadì l'importanza del controllo dei cieli da parte degli Stati Uniti. 

“Lavoravamo nel suo studio a Burbank, nel mio appartamento dell’hotel Beverly Hills, talvolta in qualche ristorante”. Disney ingaggiò addirittura un professore di dizione per migliorare la pronuncia di Aleksandr Seversky e ammorbidire il suo forte accento russo. 

Il film fu visto da milioni di persone. Churchill e Roosevelt lo videro per ben due volte e la proiettarono una terza volta per i capi di Stato maggiore. Soprattutto Roosevelt si dimostrò particolarmente impressionato per i commenti di Seversky ed entusiasta per le animazioni di Disney, che dimostravano come le navi da guerra nemiche venivano fatte saltare in aria dagli aerei.  

Così come scrisse il biografo del pilota russo, James K. Libbey, nel suo libro “Aleksandr P. de Seversky and the Quest for Air Power” (Aleksandr P. de Seversky e la ricerca per il potere aereo), fu questo film che convinse i leader alleati che l’Operazione Overlord (il famoso sbarco in Normandia) sarebbe stata possibile solo con sufficienti forze aeree a protezione delle navi e dei soldati che avrebbero attraversato la Manica. 

Come risultato, 8.000 aerei servirono da scudo praticamente impenetrabile sulle forze di invasione nel nord della Francia. Più di 5.000 aerei erano pronti ad attaccare in qualsiasi momento. Le forze della Luftwaffe vennero così completamente annientate.

La superiorità aerea statunitense

Bisogna precisare che non fu Seversky colui che diede origine alle idee del potere aereo globale; egli però ebbe il merito di spiegarle e “venderle” al grande pubblico. 

Il colonnello Phillip S. Meilinger, nel suo libro “The Paths of Heaven. The Evolution of Airpower Theory”, sostenne che Aleksandr P. de Seversky fu una delle figure più note e popolari dell'aviazione negli Stati Uniti durante la Seconda guerra mondiale. 

La sua passione era la potenza aerea e la sua missione era quella di convincere il popolo statunitense di aver rivoluzionato la guerra. E non solo in America. Dopo la guerra, Aleksandr Seversky, in qualità di consulente speciale del Dipartimento della Guerra, visitò il Giappone e parlò con l'imperatore Hirohito. Quest'ultimo gli disse di aver visto il film e di essere profondamente turbato per il destino del proprio paese, a causa della potenza aerea degli Stati Uniti.

Così come aveva sognato Seversky, durante la Seconda guerra mondiale l'aviazione militare americana si rivelò una forza a dir poco temibile. Nel 1947, la United States Air Force fu finalmente costituita come un ramo separato delle Forze Armate Americane. Poco dopo divenne la più grande e potente forza aerea del mondo.

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