Cosa pensano i russi della Perestrojka?

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Con la salita al potere di Mikhail Gorbaciov, nel 1985, e l’inizio della Perestrojka, si avviarono dei cambiamenti che avrebbero modificato le sorti dell’Urss e del mondo intero, con profonde conseguenze sulla vita del paese e dei cittadini.

Nonostante siano passati 34 anni, molti russi conservano ancora oggi ricordi amari di quel periodo. Ma secondo un recente sondaggio realizzato dal centro Levada, il 58% della popolazione ritiene che proprio quelle riforme permisero di garantire la libertà di espressione.

Il 55% degli intervistati, interrogati sull’eredità lasciata dalla Perestrojka, parla della maggior semplicità ad associarsi e a partecipare alla vita politica.

Il 63% della popolazione, poi, ricorda che dopo la Perestrojka è stato più semplice risolvere questioni legate alla libertà religiosa.

Ma la presa di coscienza dei lati positivi della Perestrojka non impedisce al 48% dei russi di pensare che forse le cose sarebbero andate ben diversamente, e forse meglio, se fossero rimaste così com’erano prima del 1985.

Più di un terzo dei russi (38%) sostiene che senza la Perestrojka, la vita nel paese sarebbe migliorata gradualmente. Il 32% degli intervistati ritiene che ciò avrebbe evitato conflitti e gravi scontri, e avrebbe permesso di salvare l’Urss.

Il 14% pensa che l’Urss non avrebbe avuto modo di competere con i paesi più sviluppati e che avrebbe inevitabilmente perso la propria condizione di super potenza.

L’8 degli intervistati ritiene invece che senza la Perestrojka avrebbero potuto scoppiare pericolosi conflitti internazionali.

Lo studio è stato condotto dal 21 al 27 marzo tra 1.600 persone in 50 regioni del paese.

 

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