Nella primavera del 1942 un carro armato T-34 fu inviato negli Stati Uniti, nel campo di sperimentazione di Aberdeen, nel Maryland, per una serie di analisi e ricerche condotte da un team di specialisti americani. L’obiettivo era semplice: si voleva capire quali caratteristiche tecniche di pregio potessero essere applicate nella fabbricazione dei mezzi corazzati Usa. Allo studio partecipò anche un gruppo di ingegneri sovietici, curiosi di conoscere i pareri e le critiche dei colleghi d’oltreoceano.
Il T-34, considerato il miglior mezzo corazzato mai costruito all’inizio della Seconda guerra mondiale, si guadagnò gli elogi degli americani. E le critiche apportate furono di poco aiuto agli ingegneri sovietici.
Gli elogi
Il cannone principale da 76 mm F-34 fu apprezzato per la sua affidabilità, ma criticato per la velocità della volata.
Gli americani lodarono inoltre la forma del carro armato e le sue capacità di avanzare anche su terreni ripidi.
Ne apprezzarono i cingoli in acciaio e presero in considerazione di crearne di simili per i propri modelli (all’epoca erano utilizzati cingoli in gomma).
Il motore diesel del T-34 era leggero e offriva prestazioni eccellenti. Ma l’elogio più significativo fu rivolto ai mirini, definiti “i migliori del mondo”.
Le critiche
Gli americani tuttavia non si limitarono a dispensare elogi e non risparmiarono le critiche.
Restarono di stucco infatti quando si accorsero che il T-34 utilizzava un cambio a quattro marce, che essi stessi avevano “mandato in pensione” quasi 20 anni prima. Non sapevano però che si stava lavorando a pieno ritmo per introdurre un cambio a 5 marce.
Gli specialisti americani poi si rivelarono scettici nei confronti delle dimensioni della torretta: non riuscivano a capacitarsi come potesse ospitare due uomini dell’equipaggio, per di più bardati di pellicce e abiti pesanti durante i rigidi inverni.
I sovietici erano ben consapevoli del problema, non per niente il nuovo modello sperimentale di T-34, apparso nel 1942, prevedeva una torretta ben più ampia e spaziosa.
Nonostante gli elogi per la forma, furono avanzate critiche per la tenuta stagna del mezzo: in caso di forti piogge o durante l’attraversata di fiumi, infatti, il carro armato imbarcava acqua. Gli americani suggerirono poi di modificare il metodo di produzione dell’armatura per ridurre del 10% il peso del mezzo. I test condotti successivamente, però, non confermarono questo dato.
Seppur logiche e giustificate, le critiche dei tecnici americani non rappresentarono nulla di nuovo per gli ingegneri sovietici.
A conti fatti, il lavoro dei tecnici sovietici portò alla realizzazione del carro armato T-34-85, prodotto alla fine della guerra, divenuto poi il mezzo corazzato più importante del paese. Questo carro armato ha prestato servizio nell’esercito sovietico con efficacia per vari decenni dopo la vittoria del 1945.