Una parte del tesoro dei Romanov rinvenuto in Asia centrale

Storia
ERWANN PENSEC

Durante alcuni scavi nei sotterranei di uno storico edificio di Tashkent, in Uzbekistan, sono venuti alla luce degli oggetti di valore scomparsi circa 80 anni fa e custoditi in precedenza nel palazzo che il granduca Nikolaj Konstantinovich Romanov, nipote dello zar Nicola I di Russia, aveva fatto costruire nella capitale uzbeka. La notizia è stata pubblicata sul portale locale kun.uz.

I ricercatori dell’Università nazionale dell’Uzbekistan hanno scoperto opere d’arte, monete d’oro e d’argento, vasellame, antiche icone, un microscopio austriaco in oro del XIX secolo, otto chili di lingotti d’oro, dei libri decorati in oro e risalenti al XVIII e XIX secolo e preziosi manoscritti. 

Questo tesoro, che comprende anche degli oggetti presumibilmente appartenuti alle vittime della repressione stalinista e ai nobili emigrati, è stato posto sotto la protezione del governo locale. Presto gli oggetti rinvenuti saranno affidati ad alcuni specialisti tedeschi e polacchi per il restauro. Si stima che il tesoro abbia un valore di un milione di dollari.

Nel 1891 il granduca Nikolaj Konstantinovich Romanov fece costruire una residenza in questa città dell’Asia centrale. A seguito di uno scandalo, per volere della famiglia imperiale fu mandato a vivere lì, e vi restò fino alla sua morte, avvenuta nel 1918.

Dopo la Rivoluzione russa e la guerra civile, una parte della sua collezione privata fu trasferita in un museo d’arte locale, mentre il resto del tesoro andò perso.