Il nome di Pietro il Grande è spesso “sulla lingua” dagli abitanti di San Pietroburgo. Quando piove, fa freddo o tira vento, lo zar spunta con frequenza nei discorsi e nelle imprecazioni di chi deve affrontare il maltempo che caratterizza la Venezia del Nord
Il mese scorso San Pietroburgo ha dovuto affrontare l’ennesima inondazione, la numero 310 nella storia della città. L’allagamento ha causato disagi al trasporto pubblico, decine di incidenti e alberi abbattuti. Il livello dell’acqua ha raggiunto quota 1,79 m
Una delle inondazioni più potenti nella storia della città si è registrata nel 1924, quando il livello dell’acqua è salito a 3,69 m
Quella del 1924 è stata la seconda inondazione più grave della città, che all’epoca si chiamava ancora Leningrado
L’acqua danneggiò le strade e in alcune zone la gente fu costretta a muoversi in barca. Ci fu anche una corsa contro il tempo per salvare le opere d’arte dei musei
Per evitare furti e saccheggi, le autorità intensificarono i controlli delle forze dell’ordine
San Pietroburgo è stata fondata nel 1703 su un terreno non del tutto adatto a ospitare un centro abitato. Ma Pietro il Grande restò talmente colpito dai canali di Amsterdam che volle costruire anche in Russia una città in stile europeo, diversa dalla vecchia Mosca
A causa del frequente maltempo che caratterizza la città, il grigiore del cielo e dei canali, si dice che gli abitanti di San Pietroburgo siano particolarmente inclini al malumore o, in alcuni casi, alla depressione. Sentimenti che si riflettono anche nei lugubri personaggi ritratti da Fyodor Dostoevskij
L’inondazione più grave si verificò nel 1824, quando il livello dell’acqua raggiunse i 4,10 m. Così come raccontò Aleksandr Pushkin nel suo poema “Il cavaliere di bronzo”, ci furono numerose vittime
L’inondazione causò gravi danni ai ponti e distrusse vari cimiteri. E le bare galleggiavano sulle strade allagate
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