Negli ultimi anni il passato sovietico ha suscitato un crescente interesse. Diversi brand di moda stanno prendendo stpinto dal glamour Made in Urss per realizzare le nuove collezioni. E anche l’eredità architettonica di quel periodo sta seducendo fotografi e studiosi. Sui social network tutto ciò che ha a che fare con la nostalgia sovietica si sta convertendo in un tema molto, ma molto popolare
Ma come si spiega il potente fascino che oggi sta suscitando il passato sovietico? Molto probabilmente la risposta è da cercare nel fatto che il paese ha vissuto per molti anni in uno stato di quasi totale isolamento. E ha generato al suo interno una concezione estetica unica, priva di qualsiasi influenza occidentale
Durante un suo soggiorno in un sanatorio di epoca sovietica, la fotografa britannica Maryam Omidi è stata colta da una forte sensazione di bellezza rétro che l’ha spinta a invitare un gruppo di amici russi, polacchi e tedeschi a realizzare un viaggio nei territori dell’ex Unione Sovietica, alla ricerca di quei luoghi culto, adibiti al relax e al riposo
Da quel viaggio ne è nato un libro, “Holidays in Soviet Sanatoriums” (vacanze nei sanatori sovietici), edito da FUEL
Il gruppo di fotografi ha fatto visita a vari sanatori sparsi nel territorio dove un tempo si estendeva l’Unione Sovietica. Alcuni di questi luoghi sono oggi stati convertiti in centri benessere con zona spa, piscine e servizi per la cura del corpo
Altri vecchi sanatori sono stati trasformati in strutture alberghiere, i cui clienti abituali sono spesso persone che hanno vissuto nel periodo sovietico e trovano in questi luoghi sbiaditi ricordi del passato
Alcuni sanatori sono rimasti tali e quali a com’erano un tempo. Basta guardare le tende rosse o le statue di Lenin all’ingresso
Costruiti in modo tale da suscitare l’orgoglio dei cittadini sovietici, i sanatori dell’epoca sono caratterizzati da interessanti elementi architettonici. Alcuni presentano un innovativo stile costruttivista
La regione del Mar Nero ospita numerosi santori. E quasi tutti i cittadini sovietici sognavano di trascorrere lì le proprie vacanze. I luoghi più popolari erano la Crimea, Sochi e l’Abkhazia
Tra le località più gettonate c’è anche quella di Mineralny Vody (acqua minerale), nel Caucaso, che ospita un resort molto popolare nel XIX secolo. Qui il celebre scrittore russo Lermontov ha ambientato il suo romanzo “Un eroe del nostro tempo”
La mostra “Vacanze nei sanatori sovietici” sarà aperta fino al 27 maggio nel centro espositivo Maneggio di Mosca
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