Durante l’assedio di Leningrado la gente disperata cercava conforto nei versi di Anna Akhmatova e Olga Berggolts: poesie che risuonavano per radio e venivano trasmesse dagli altoparlanti lungo le vie della città devastata. La resistenza, allora, passava per la cultura. Cinema, teatri e librerie continuavano a funzionare, offrendo agli abitanti di una Leningrado sotto assedio conforto e speranza.
P.Fedotov/TASS
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Tra le varie attività culturali che aiutarono a tenere in vita la città ci fu anche l’apertura di un atelier di moda, inaugurato subito dopo la fine dell’assedio, nell’aprile 1944, nella casa Mertens, al civico 21 di Nevskij Prospekt, un edificio che prima della Rivoluzione ospitava un negozio di pellicce. Oggi al posto del primo atelier di moda della storia sovietica regna un gigantesco negozio Zara.
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Durante il mandato di Brezhnev, gli stilisti sovietici portarono una ventata di freschezza e novità nella società dell’epoca, creando modelli colorari, abiti semplici e nuovi accessori.
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Vi presentiamo alcuni dei modelli più fashion fotografati sullo sfondo di una meravigliosa Leningrado e che furono presentati non solo in Urss, ma anche all’estero.
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Yuri Belinsky/TASS
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