Ivan Kozhedub
Ivan Kozhedub (1920-1991), con 64 abbattimenti accertati, è al tempo stesso il maggiore asso dell’aviazione sovietico e quello di tutti i Paesi alleati della Seconda guerra mondiale.
Tuttavia, la prima battaglia aerea di Kozhudub avrebbe potuto essere la sua ultima. Il suo Lavochkin La-5, un caccia monomotore ad ala bassa, subì gravi danni durante un duello con un Messerschmitt tedesco Bf-109. Sulla via del ritorno il fuoco amico dell’antiaerea sovietica per poco non distrusse completamente il suo aereo. Ma nonostante ciò, Kozhedub riuscì ad atterrare in sicurezza.
Era questo il segno distintivo di Ivan Kozhedub: cercava sempre di salvare il suo aereo. Durante la guerra fu colpito diverse volte, ma non si arrese mai, riuscendo comunque a riportare sempre l’aeromobile danneggiato all’aerodromo di partenza.
L’asso sovietico ha preso parte a 120 battaglie aeree, ma raramente si è assunto rischi inutili. Aveva una mira perfetta e preferiva bersagliare gli aerei nemici da una distanza di 200-300 metri.
Tra le sue vittime c’erano i bombardieri in picchiata Junkers Ju 87, i bombardieri Heinkel He 111, i caccia Focke-Wulf Fw 190 e Messerschmitt Bf 109, e persino uno dei primi aerei da combattimento a propulsione jet del mondo, il Messerschmitt Me 262.
Può sembrare incredibile, ma nel pieno della battaglia, in un caso, il 17 aprile 1945, Kozhedub è stato persino costretto a difendersi dai piloti americani. Dopo aver respinto diversi combattenti tedeschi di Messerschmitt durante la Battaglia di Berlino, incontrò i bombardieri americani North American B-25 Mitchell e i loro caccia di scorta lo scambiarono per il nemico.
“A chi state sparando?!! A me?!! “, Kozhedub ricordò con indignazione anni dopo. Costretto a difendersi, abbatté due caccia del P-51 Mustang. Gli americani credettero che fossero stati i tedeschi. I sovietici invece se ne accorsero dalle registrazioni di bordo (si usavano le cosiddette cinemitragliatrici), ma misero a tacere la cosa. “Questi abbattimenti te li mettiamo già in conto per la prossima guerra”, scherzò amaro con Kozhedub il Comandante di divisione Evgenij Savitskij.
Un’altra volta, durante una perlustrazione, abbatté diversi bombardieri Boeing B-17 Flying Fortress americani che non reagirono ai ripetuti avvertimenti, dopo essersi introdotti nello spazio aereo della zona di occupazione sovietica in Germania.
L’illustre carriera dell’asso sovietico non si concluse in Germania. Sotto la sua guida, la 324º Divisione aerea ottenne 239 vittorie nella Guerra di Corea (1950-1953).
Aleksandr Pokryshkin
Con 59 abbattimenti, Aleksandr Pokryshkin (1913-1985) è considerato il secondo miglior asso sovietico e alleato.
Iniziò la carriera militare come meccanico aeronautico, ma il suo sogno era volare. Pokryshkin fece invano richiesta 39 volte per un trasferimento alla scuola di aviazione, poi, alla quarantesima volta, finalmente, la sua richiesta venne accolta.
Durante la Grande Guerra Patriottica, Pokryshkin vide la guerra aerea non solo un’abilità tecnica da apprendere, ma come una vera e propria scienza. Tenne un meticoloso diario con i dettagli di ogni combattimento a cui partecipò il suo squadrone. Pokryshkin fu tra i pochi a capire quanto le tattiche aeree dell’Aviazione Sovietica fossero diventate obsolete fin dalla prima fase della guerra e face molto per migliorarle.
Aleksandr Pokryshkin non era uno da che prendeva scorciatoie. Cercava sempre di attaccare l’aereo guida nella formazione nemica, perché quello era il più difficile.
I piloti tedeschi apparentemente erano terrorizzati di incontrarlo. Si dice che si mettessero in guardia l’un l’altro: “Achtung! Achtung! Pokryshkin è nei cieli!”.
Anna Kozhedub, la nipote del famoso pilota Ivan, ha ricordato: “Aleksandr Ivanovich (Pokryshkin) non eran tipo allegro, non era un tipo caldo quanto il nonno. Era un siberiano, e il nonno era un vero ucraino!”
“Hanno combattuto su diversi teatri di operazioni e hanno fatto conoscenza solo dopo la guerra. Non hanno avuto occasione di diventare amici quando erano giovani, e nella vecchiaia, di solito è ancora più difficile. Quindi, nonostante si siano incontrati un certo numero di volte, non sono mai diventati amici stretti”, ha detto Anna.
Nikolaj Guljaev
Sebbene sia terzo nella classifica degli assi dell’aviazione sovietica, Nikolaj Guljaev (1921-1967) probabilmente detiene un record imbattibile come il pilota da combattimento. Abbatté 42 aerei nemici nei suoi primi 42 combattimenti. Complessivamente, è accreditato di 57 aerei abbattuti.
Meno noto dei suoi più famosi contemporanei Kozhedub e Pokryshkin, era un asso dei cieli altrettanto dotato.
Il suo primo volo di combattimento nel 1942 non fu nemmeno autorizzato. Quando un aereo tedesco apparve vicino al suo aeroporto, i piloti esperti vennero mandati in aria. Senza ordini, la recluta Guljaev si unì a loro e abbatté un bombardiere nemico.
Fu rimproverato per il volo non autorizzato, ma decorato e promosso per la sua prima vittoria.
Il pilota Fedor Arkhipenko che ha prestato servizio con Guljaev ha ricordato: “Era un pilota brillante… Non si faceva mai prendere dal panico e valutava rapidamente la situazione… Era molto coraggioso e determinato, veniva spesso in soccorso dei compagni e aveva una vera passione per i caccia.” Una volta ha abbattuto due bombardieri Junkers Ju 87, e quando era ormai rimasto senza munizioni, ne ha speronato un terzo senza paura. Il suo Yakovlev Yak-1 è rimasto danneggiato, ma Guljaev è riuscito in ogni caso a far atterrare l’aereo.
Ma non erano solo i maschi ad abbattere gli aerei nemici. Ecco la storia delle donne sovietiche, assi dei cieli.
Per utilizzare i materiali di Russia Beyond è obbligatorio indicare il link al pezzo originale
Iscriviti
alla nostra newsletter!
Ricevi il meglio delle nostre storie ogni settimana direttamente sulla tua email