Accadde oggi: 26 anni fa dalle ceneri dell’Urss nasceva la Comunità degli Stati Indipendenti

I leader delle tre repubbliche ex-sovietiche che firmarono l'Accordo di Belavezha. Secondo da destra, l'ex Presidente russo Boris Eltsin

I leader delle tre repubbliche ex-sovietiche che firmarono l'Accordo di Belavezha. Secondo da destra, l'ex Presidente russo Boris Eltsin

RIA Novosti
Con l’accordo di Belavezha, in Polonia, veniva messa nero su bianco la dissoluzione dell’Unione Sovietica. Al trattato oggi aderiscono nove delle ex repubbliche sovietiche, cui si aggiungono il Turkmenistan come membro associato e l'Ucraina come Paese partecipante

La Comunità degli Stati Indipendenti (CSI) nacque formalmente l'8 dicembre 1991 con la firma dell'Accordo di Belavezha, sottoscritto dai Capi di Stato di Bielorussia, Russia e Ucraina (oggi Paese partecipante) in una dacia nelle foreste della Polonia. Con questo trattato veniva messa nero su bianco la dissoluzione dell’Urss.

L'accordo entrò formalmente in vigore il 12 dicembre successivo.

“In quel periodo nessun organo di potere dell’Unione Sovietica funzionava in maniera normale – ricorda Gennadij Burbulis, collaboratore dell’allora Presidente Boris Eltsin -. Il Paese si trovava al limite di una pericolosissima anarchia”.

Pochi giorni dopo, il 21 dicembre, aderirono alla CSI anche Armenia, Azerbaigian, Kazakhstan, Kirghizistan, Moldavia, Turkmenistan (Stato associato), Tagikistan e Uzbekistan. L'ultimo Stato ex-sovietico ad aderire alla CSI fu la Georgia, il 3 dicembre 1993, che si ritirò dalla comunità nel 2009.

 

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