I leader delle tre repubbliche ex-sovietiche che firmarono l'Accordo di Belavezha. Secondo da destra, l'ex Presidente russo Boris Eltsin
RIA NovostiLa Comunità degli Stati Indipendenti (CSI) nacque formalmente l'8 dicembre 1991 con la firma dell'Accordo di Belavezha, sottoscritto dai Capi di Stato di Bielorussia, Russia e Ucraina (oggi Paese partecipante) in una dacia nelle foreste della Polonia. Con questo trattato veniva messa nero su bianco la dissoluzione dell’Urss.
L'accordo entrò formalmente in vigore il 12 dicembre successivo.
“In quel periodo nessun organo di potere dell’Unione Sovietica funzionava in maniera normale – ricorda Gennadij Burbulis, collaboratore dell’allora Presidente Boris Eltsin -. Il Paese si trovava al limite di una pericolosissima anarchia”.
Pochi giorni dopo, il 21 dicembre, aderirono alla CSI anche Armenia, Azerbaigian, Kazakhstan, Kirghizistan, Moldavia, Turkmenistan (Stato associato), Tagikistan e Uzbekistan. L'ultimo Stato ex-sovietico ad aderire alla CSI fu la Georgia, il 3 dicembre 1993, che si ritirò dalla comunità nel 2009.
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