La resa del Governo provvisorio, avvenuta il 7 novembre di esattamente 100 anni fa, diede la spinta alla Rivoluzione d’Ottobre. E gettò le basi per la guerra civile.
La Rivoluzione d’Ottobre (corrispondente al 25 ottobre del calendario giuliano allora in uso nella Russia zarista) fece sì che Pietrogrando finisse sotto il controllo dei lavoratori, disillusi dal caos della Prima guerra mondiale.
La presa di Pietrogrado si rivelò relativamente semplice visto che i lavoratori nella maggior parte dei punti chiave delle infrastrutture erano leali al Soviet di Pietrogrado, dominato dai bolscevichi. Dopo che Lenin e il Comitato militare rivoluzionario annunciarono il colpo del giorno precedente, i lavoratori delle ferrovie e i marinari di Kronstadt si unirono a loro, marciando nel centro della città.
Il Palazzo d’Inverno era mal difeso da 3.000 cadetti, cosacchi e donne soldato. Al contrario di molte rappresentazioni eroiche sbandierate dai cineasti sovietici, il Governo provvisorio si arrese dimostrando ben poca resistenza.
I bolscevichi stessi evitarono situazioni potenzialmente fatali dentro al Palazzo d’Inverno, rimandando per diverse ore l’assalto.
I primi cadetti si arresero alle 18.15 e il gabinetto del governo provvisorio si arrese ufficialmente alle 2.10. Il giorno successivo la capitale russa era governata dal Secondo congresso dei Soviet, composto unicamente dai boscevichi e dai socialisti rivoluzionari.
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