Alessandro II era conosciuto come lo “zar liberatore” per aver abolito la servitù della gleba. Fu l’unico imperatore russo a esser riuscito a sopravvivere a cinque tentativi di assassinio. Il sesto, però, risultò per lui fatale.
Il 1° marzo 1881 infatti un membro dell’organizzazione rivoluzionaria “Narodnaya Volya” lanciò una bomba sotto i piedi dello zar, che prevedeva di firmare proprio in quello stesso giorno una nuova riforma costituzionale. Alessandro II morì poche ore dopo l’attentato.
Due anni più tardi, il 18 ottobre 1883, il figlio dello zar assassinato, Alessandro III (padre di Nicola II), ordinò che venisse posta la prima pietra di una nuova cattedrale proprio sul luogo dove ci fu l’attacco, sul canale Ekaterinskij (oggi canale Griboedov), non lontano dalla Prospettiva Nevskij. Il risultato è stata la costruzione della bellissima Chiesa del Sangue Versato.
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