Se vi capita di passeggiare per le vie centrali di Mosca, con ogni probabilità noterete qualcosa di strano alzando gli occhi al cielo in direzione del Ministero russo degli Affari Esteri: la torretta finale di questo edificio, infatti, è stata da poco sostituita. E il cambiamento è evidente: si presenta di un colore molto più chiaro rispetto al resto dell’edificio.
Ma facciamo un passo indietro. La storia di questa torretta risale al 1951, anno in cui Stalin ordinò la costruzione di una punta in cima a questo palazzo, che sembrava “troppo americano” per i suoi gusti. Seppur fragile, la punta frettolosamente eretta resistette fino al 2017, anno in cui venne finalmente sostituita da una nuova torre più moderna.
Il palazzo, una delle Sette Sorelle staliniane, all’interno del quale si decide la politica estera della Russia, per oltre un anno è stato quindi oggetto di lavori di restauro. La vecchia torre è stata smantellata e al suo posto è stata eretta una nuova parte dell’edificio.
Sorprende sapere che il progetto originale del palazzo era stato approvato senza alcuna guglia sulla cima. La punta venne aggiunta al grattacielo solo in un secondo momento.
L’edificio non era però stato progettato per sostenere sulla sua cima una nuova struttura e gli ingegnieri si ritrovarono costretti ad assemblare la vetta in modo tale da non danneggiare il resto della struttura portante.
Con il tempo la fragile costruzione ha iniziato a cedere ed è stato così indispensabile un intervento di ristrutturazione. La vecchia punta dell’edificio è stata quindi rimossa e alcuni pezzi della stessa sono stati regalati ai giornalisti che lavorano nello staff del Ministero.
La nuova struttura è stata inaugurata di recente. Ma è bastato poco per rendersi conto che la nuova vetta dell’imponente edificio presenta un colore diverso rispetto al resto della struttura. Gli architetti tuttavia si dicono convinti che il nuovo colore, più chiaro rispetto al resto dell’edificio, acquisirà maggior omogeneità con il palazzo in meno di un anno.
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