Cinque posti di Mosca famosi per una storia d’amore

Storia
ALEKSEJ TIMOFEJCHEV
C’è la passione infelice e non corrisposta di un poeta, quella di uno zar per una ragazza di umili origini, e quella per un’infermiera russa da parte di un ufficiale napoleonico ferito. E passioni d’altro tipo, ma non meno profonde: per il teatro e per le piante

Amore per le piante

Prokofij Demidov, figlio di un ricco industriale e magnate minerario degli Urali, era un famoso eccentrico della Russia del XVIII secolo. Appassionato di piante, aveva una gran collezione di erbe esotiche e fiori nella sua tenuta che ora fa parte del Giardino Neskuchnij, il parco più antico della capitale. Nel centro del parco fece costruire un’aiuola di fiori con statue classiche.

I giardinieri di Mosca, che erano principalmente donne all’epoca, furono incuriositi dalle piante insolite e cominciarono a scavarle e a portarsele via. Per porre fine ai furti, Demidov trovò una soluzione insolita. Sostituì le statue con uomini veri, nudi e coperti di farina. Quando le donne arrivarono durante la notte per prendere le piante, le statue si avvicinano improvvisamente, spaventando i ladri. Si dice che nessuno abbia più rubato fiori dal parco da allora in poi.

 

Amore per il teatro

Luogo simbolo per la storia teatrale russa, il ristorante Slavjanskij Bazar si trovava a soli 500 metri dal Cremlino, sulla via Nikolskaja. Fu un luogo in cui due leggende del teatro, Konstantin Stanislavskij (1863-1938) e Vladimir Nemirovich-Danchenko (1858-1943), ebbero la loro famosa colazione nell’estate del 1897. Il loro incontro durò 18 ore, e dopo aver trascorso tutto questo tempo al ristorante, proseguirono la loro conversazione nella dacia di Stanislavskij.

Discutevano i principi che furono alla base del nuovo Teatro d’arte di Mosca, il MKhAT, che aprirono l’anno successivo. Doveva essere un teatro popolare e sarebbe stato radicalmente diverso dagli altri.

“La Società delle nazioni non parla di importanti questioni statali con la puntigliosità con cui abbiamo discusso le caratteristiche del nostro futuro progetto”, sottolineò Stanislavskij in seguito, parlando di questa riunione decisiva. Purtroppo, il risorante non è sopravvissuto, ed è stato chiuso nei primi anni Novanta.

 

Amore al Cremlino

Il primo sovrano della dinastia Romanov, Michele, salì al trono nel 1613, ma per lungo tempo rimase celibe. Alla fine trovò moglie nel 1624, Marija Dolgorukova, ma lei morì pochi mesi dopo, forse avvelenata. Per trovare una nuova moglie per lo zar, venne organizzato un concorso matrimoniale. Bellezze provenienti da tutto il Paese si riunirono nel cortile del Cremlino. A quanto si racconta, a Michele non ne piaceva nessuna, perché tutte le potenziali mogli erano troppo truccate.

Michele decise di dar loro un’altra chance, ma questa volta volle vederle segretamente di notte. Quando era scuro e vide le ragazze, lo zar restò stupito dalla bellezza di una. Tuttavia, non era una delle contendenti giunta per il concorso, ma solo un’amica di una di loro. E per di più di origini non così buone (il padre era un piccolissimo signorotto di provincia). La famiglia dello zar non fu per niente contenta, ma Michele rimase fermamente convinto di sposarla, ed Evdokija Streshnëva, fu la sua zarina per quasi vent’anni e gli dette dieci figli, tra cui l’erede al trono Alessio.

 

Amore e vino

Il negozio di vino Camille Deprez sulla via Petrovka, nel centro di Mosca, era famoso nel XIX secolo e fu menzionato nel libro di Aleksandr Herzen, “Il passato e i pensieri”. “Il vino, naturalmente, è stato acquistato sulla Petrovka da Deprez”, si legge. Anche Anton Chekhov fu un grande fan di Deprez, e ha menzionato il liquore benedettino che qui si produceva e vendeva in uno dei suoi scritti. Deprez forniva anche il vino alla corte dello zar.

Questa attività di successo iniziò una storia d’amore. Camille Deprez, un ufficiale dell’esercito di Napoleone, venne ferito a Borodino e si innamorò di un’infermiera che si prendeva cura di lui. Quando la sua salute migliorò, le fece la proposta e si sposarono. La tenuta sulla Petrovka apparteneva alla famiglia della sposa e lì aprì il primo negozio della sua nuova azienda vinicola. 

Amore, tè e poesia

Il magnate del tè David Vysotskij, o meglio sua figlia, Ida, ha svolto un ruolo importante nella vita del poeta e scrittore Boris Pasternak. Il giovane Pasternak era innamorato di Ida e veniva spesso a casa loro in via Ogorodnja Sloboda. In un primo momento, veniva con suo padre, Leonid, che era un pittore post-impressionista e stava facendo un ritratto della ragazza, e poi cominciò a darle lezioni quando era all’ultimo anno di scuola e doveva prepararsi per gli esami. Come ha ricordato Pasternak, non sapeva né si preoccupava molto di che tipo di lezioni fossero.

Tre anni più tardi, a Marburg, in Germania, le fece una proposta di matrimonio, ma Ida lo rifiutò. Pasternak fu profondamente ferito, e tentando di guarire il suo cuore spezzato cominciò a scrivere sempre più poesie. Si crede che questi eventi abbiano notevolmente aumentato la produttività di Pasternak come poeta.