La via Gorkij, oggi chiamata via Tverskaya, fotografata in epoca sovietica
Fedor Kislov/TASSYurij Dolgorukij, conosciuto come il “fondatore” di Mosca, raffigurato dallo storico V. Vereshchagin
Yurij Dolgorukij di Kiev (1095-1157), principe di Suzdal, e presunto fondatore della capitale russa, invitò il collega Svjatoslav Olgovich, principe di Novhorod-Siverskij, suo alleato, a visitare il villaggio: ”Vieni da me, fratello, vieni a Mosca!”, scrisse Yurij, secondo l’antica Cronaca ipaziana (che prende il nome dal monastero Ipatev, vicino a Kostromà). Quando Svjatoslav Olgovich arrivò, Dolgorukij organizzò un sontuoso banchetto, il che dimostra come, già nel Medioevo, a Mosca i party non fossero niente male.
Il Cremlino di Mosca prima della ricostruzione
Eduard Gaertner / Charlottenburg PalaceMan mano che il potere di Mosca cresceva, cambiava anche il suo aspetto. Inizialmente il Cremlino era di legno (la prima palizzata la fece erigere proprio Yurij Dolgorukij nel 1156), ma già sotto Demetrio di Russia (Principe di Mosca dal 1359 al 1389) la fortificazione fu ricostruita in roccia calcarea, facendo guadagnare a Mosca l’epiteto di belokamennaya; città“dalle bianche pietre”. Ma la pietra calcarea sembrava troppo fragile a Ivan III (che regnò con il titolo di Gran Principe di Mosca dal 1462 al 1505) e decise di riedificare il Cremlino tra il 1485 e il 1495, servendosi di architetti italiani (il progetto fu di Aristotele Fioravanti), che scelsero i mattoni rossi che conosciamo ancora oggi.
Ivan il Terribile
Museo di Belle Arti di EkaterinburgDopo decenni di lotte politiche, guerre e intrighi, Mosca divenne la forza politica predominante in assoluto tra i principati russi, e così Ivan IV, detto il Terribile (1530-1584), si autoproclamò zar (ossia Caesar, chiaro richiamo all’Impero romano) di tutte le Russie e fece assurgere Mosca al ruolo di Terza Roma (la seconda, Costantinopoli, era caduta sotto i turchi nel 1453).
La Piazza Rossa di Mosca
Fyodor Alekseyev / Galleria TretyakovSebbene non sia la più grande chiesa di Mosca, la Cattedrale di San Basilio (il suo nome ufficiale è Cattedrale dell’Intercessione della Madre di Gesù sul Fossato) è probabilmente la più emblematica, e domina la Piazza Rossa, incarnando lo spirito eclettico della città. L’edificio in realtà comprende nove cappelle, ognuna dedicata a un santo diverso. Ivan il Terribile ordinò la costruzione della Cattedrale dopo la conquista del Khanato di Kazan e la riuscita espansione della Russia verso est.
Kuzma Minin, mercante e militare russo, chiama i russi alle armi per difendere Mosca dai polacci
Mikhail Peskov / Museo d'arte di SamaraDurante i duri anni del Periodo dei torbidi (l’interregno di assoluta anarchia tra la fine della dinastia dei Rjurikidi, nel 1598, e l’inizio di quella dei Romanov, nel 1613), Mosca venne conquistata dall’esercito della Confederazione Polacco-Lituana, che era stato chiamato in Russia da una delle fazioni in lotta per il trono, nel 1610. La capitale rimase sotto il giogo polacco fino al 1612, quando la milizia proveniente da Nizhnij Novgorod, capeggiata dal principe Dmitrij Pozharskij e dal mercante Kuzma Minin, ripresero il Cremlino e sterminarono gli invasori. Poco dopo iniziava una nuova era, quella dei Romanov, con l’incoronazione a Zar di tutte le Russie di Michele, il 7 febbraio 1613.
La Piazza del Senato di San Pietroburgo
K. Ludwig / Museo ErmitageDopo aver fondato San Pietroburgo nel 1703, lo zar Pietro il Grande (dal 1721 Imperatore, carica da lui stesso introdotta), nel 1712 vi trasferì la capitale (restò tale fino al 1918). Ma questo non significa che a Mosca non succedesse più niente di importante: i monarchi, per esempio, continuarono a essere incoronati qui.
Il primo edificio dell'Università di Mosca
Dmitry SmirnovIl più grande uomo di cultura del Settecento russo, Mikhail Lomonosov (1711-1765), considerato spesso il Leonardo da Vinci russo, in quanto estremamente eclettico (fu infatti scienziato, naturalista, poeta, pittore, storico, economista, linguista…), di ritorno da un lungo periodo di studio in Germania, si fece promotore dalla fondazione della prima università russa. L’istituto, che porta il suo nome, rimane ancora oggi il numero uno nel Paese.
L'esercito di Napoleone
Jean-Louis-Ernest Meissonier / Pubblico dominioL’esercito di Napoleone Bonaparte invase la Russia nel 1812 e, dopo mesi di aspri combattimenti, l’Imperatore dei francesi riuscì a conquistare Mosca. Ma fu una vittoria di Pirro, perché la città era stata abbandonata e subito dopo l’iniziò dell’occupazione scoppiò un gigantesco incendio che la distrusse quasi completamente. I moscoviti stessi appiccarono il fuoco per non lasciare niente di utilizzabile ai francesi, e costringerli ad andarsene il prima possibile. La cosa funzionò. L’esercito napoleonico, con terribili perdite, fu costretto a ritirarsi durante il gelido inverno.
La via Gorkij, oggi Tverskaya, in epoca sovietica
Fedor Kislov/TASSNel 1918 i Bolscevichi restituirono a Mosca lo status di capitale, non più dell’Impero, ma del nuovo Stato socialista che, dal 1922 si sarebbe chiamato Unione Sovietica. Il nuovo potere non lesinò sforzi nella modernizzazione della città, secondo le nuove direttive ideologiche.
Molte chiese, tra cui la famosa Cattedrale di Cristo Salvatore (ricostruita poi tra il 1996 e il 2000) furono fatte saltare in aria. Inoltre le autorità modificarono profondamente i piani urbanistici, demolendo interi quartieri, allargando molte arterie stradali, tra cui la Via Tverskaja e la Nuova Arbat. Inoltre venne creata la linea di trasporti, integrando bus, filobus e la mitica metropolitana di Mosca.
Truppe sovietiche in Piazza Rossa si preparano a marciare verso la linea del fronte, 7 novembre 1941
Samary Gurary/TASSLa battaglia di Mosca venne combattuta dall’ottobre del 1941 al gennaio del 1942 e segnò la prima sconfitta della Wehrmacht sul Fronte russo. I tedeschi erano avanzati in profondità in territorio sovietico, ma trovarono una ferrea resistenza alle porte di Mosca, in quella che fu una delle pagine più eroiche della Grande Guerra Patriottica.
Il 7 novembre del 1941, al momento dell’Anniversario della Rivoluzione, i tedeschi erano a pochi chilometri dalla città, ma ciononostante venne deciso di tenere la tradizionale parata sulla Piazza Rossa. I soldati marciarono direttamente dalle mura del Cremlino al fronte. La capitale dell’Unione sovietica non cadde.
La cerimonia di chiusura dei Giochi Olimpici del 1980
Semyon Maisterman, Nikolai Naumenkov/TASSIl più grande evento sportivo della storia di Mosca, i Giochi della XXII Olimpiade del 1980, si svolse in un contesto di forti tensioni internazionali. A seguito dell’invasione sovietica dell’Afghanistan, circa cinquanta Paesi, capitanati dagli Stati Uniti, decisero di boicottare l’evento. Altri quindici, tra cui l’Italia, parteciparono ma senza inno e bandiera, sotto le insegne del Cio, il Comitato olimpico internazionale.
In ogni caso, le Olimpiadi furono un successo e l’orsetto Mishka, è rimasto una delle mascotte più amate dei vari Giochi. Molti degli impianti sportivi ancora oggi in funzione a Mosca furono costruiti in quell’occasione.
Militari davanti alla Casa Bianca di Mosca, 6 ottobre 1993
APNel 1991, il 21 agosto la capitale dell’Unione Sovietica fu teatro del tentativo di colpo di Stato della vecchia guardia del partito comunista contro le politiche di riforma di Michail Gorbachëv. Il golpe fallì dopo che l’esercito si unì alle persone scese in piazza per protestare.
Ma fu nel 1993 che la ormai capitale della Federazione Russa vide una escalation di grande violenza, con almeno 120 morti rimasti sul terreno (ma il numero esatto rimane ignoto) in seguito al durissimo scontro costituzionale tra il presidente Boris Eltsin e il Parlamento. L’esercito, che era dalla parte di Eltsin, il 4 ottobre prese a cannonate, con i carri armati, la Casa Bianca, sede del Parlamento.
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