Scandalo doping, sospesa la Russia. A rischio i grandi eventi sportivi

Il provvedimento preso dall’Associazione internazionale delle Federazioni di Atletica (Iaaf) ha effetto immediato. Il ministro russo dello Sport: “Non è stata una sorpresa". Intanto Putin ha chiesto di avviare una contro-indagine

L'Associazione internazionale delle Federazioni di Atletica (Iaaf) ha temporaneamente sospeso la Federazione atletica russa a causa delle gravi accuse di doping. Si tratta di un provvedimento con effetto immediato. Gli atleti russi rischiano quindi di perdere le Olimpiadi di Rio de Janeiro del 2016. La IAAF avrebbe inoltre vietato alla Russia di ospitare i grandi eventi sportivi, compresa la Coppa del mondo di Marcia, che dovrebbe svolgersi a Cheboksary, e i Campionati del mondo juniores del 2016 di Kazan. “Queste sanzioni potranno essere eliminate solo se ci saranno seri cambiamenti da parte della Russia - ha fatto sapere il presidente della Iaaf, Sebastian Coe -. Non possiamo promettere nulla per quanto riguarda Rio 2016”. 

"Abbiamo preso la decisione più difficile - ha aggiunto Coe -. Questo è stato un campanello d'allarme imbarazzante e chiaramente chiunque cercherà di barare a qualsiasi livello, non sarà tollerato”.

Pronta la risposta del ministro russo dello Sport, Vitaly Mutko: "La sospensione non è stata una sorpresa per noi e non è una tragedia, la supereremo - ha detto -. Ma vorrei tranquillizzare tutti sulla nostra presenza a Rio: non abbiate dubbi, un'Olimpiade senza la Russia è come un matrimonio senza musica, ucciderebbe tutti gli sport principali”.

Mutko ha quindi ricordato che nel 2006 la Russia ha firmato la convenzione antidoping: “Nel giro di pochi anni abbiamo ottenuto più di quanto qualsiasi altro Paese potrebbe fare in decenni. Il numero di atleti positivi è, in proporzione, uguale a quello di tutti gli altri grandi Paesi: si parla del 2%, come in Germania o in America, mentre 53 Paesi hanno più squalificati di noi. Eppure non ho sentito, per questi casi, di ispezioni delle commissioni Wada. Ora, invece, gli atleti russi rischiano di non andare a Rio”.

A seguito della relazione della Wada, il Presidente russo Vladimir Putin ha incaricato il Ministero dello Sport di avviare delle proprie indagini per fare luce sulla vicenda

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