Il circuito, che conta diciannove curve e si snoda lungo 5.853 metri, è tra i più lunghi della F1 (Foto: Ria Novosti)
Il pubblico che il dodici ottobre siederà sulle gradinate per assistere alla prima gara di Formula Uno avrà modo di ammirare un vasto spazio aperto, attraversato da sottili nastri di asfalto che si snodano attorno alle meraviglie architettoniche del Parco olimpico. Chi si troverà dietro al volante, a una velocità che supera le cento miglia orarie, avrà invece una veduta ben diversa: agli occhi dei piloti la pista si presenterà come un tunnel dalle pareti di cemento, in cui un solo errore potrebbe causare un disastro.
Una pista stretta, per emozioni forti
In occasione del campionato nazionale russo, il circuito di Sochi ha ospitato il primo incontro della gara. Le riprese girate a bordo dei bolidi in quell’occasione mostrano la pista come un ambiente chiuso, quasi claustrofobico, molto diverso dalle ampie vedute del Parco Olimpico di cui gli spettatori potranno godere il mese prossimo.
Il ventenne Daniil Kvyat avrà l’onore di essere il primo russo a competere in una gara di Formula Uno nel proprio Paese. Il promettete pilota, originario di Ufa, fa parte della scuderia Toro Rosso, la seconda squadra di campioni di Red Bull, ed è considerato uno dei migliori giovani talenti di questo sport. Avendo già vinto due gare della Renault World Series con cui due anni fa fu inaugurato il Circuito di Mosca, si spera che Kvyat torni a dare un buona prestazione in casa. Il pilota ha già conseguito buoni risultati sulle piste progettate dall’architetto Hermann Tilke, lo stesso a cui si deve il circuito di Sochi, e più di recente in Cina e in Malesia. All’evento di Sochi interverrà anche un altro russo, che tuttavia non prenderà parte alla gara. Si tratta del diciannovenne Sergei Sirotkin, che secondo quanto confermato la scorsa settimana dalla scuderia Sauber nella giornata di venerdì avrà per la prima volta modo di mettersi alla prova durante un weekend di F1.
La pista è nuova di zecca, e questo per i piloti potrebbe rappresentare uno svantaggio. L’asfalto nuovo è infatti privo di quello strato di gomma lasciato a terra da anni di gare ad alta velocità e che favorisce la presa degli pneumatici. A farlo notare è stato il campione in carica Sebastian Vettel, che corre per la Red Bull ed è stato il primo pilota di F1 a collaudare la pista. “Ci sarà pochissima presa perché l’asfalto è assolutamente nuovo”, ha detto Vettel. “È molto levigato. La pista prevede diversi tratti ad alta velocità, con un lunghissimo rettilineo principale. Ci sarà da divertirsi!”.
Qualità ai massimi livelli
Il circuito, che conta diciannove curve e si snoda lungo 5.853 metri, è tra i più lunghi della F1 e non ha avuto difficoltà ad ottenere le certificazioni del caso. Lo stesso Charlie Whiting, dirigente della Fia, Federazione internazionale di automobilismo, ne ha tessuto le lodi. Stando a quanto riferito dall’ufficio stampa del circuito di Sochi a Rbth, il dirigente avrebbe affermato che “tutto è in condizioni eccellenti. Sono stati applicati i massimi standard di qualità e sono estremamente soddisfatto”.
Gli organizzatori si sono dati molto da fare per addestrare un piccolo esercito di marescialli di gara: i coraggiosi volontari che garantiscono la sicurezza dei piloti e sono pronti se necessario a mettere a rischio la propria incolumità per estrarli dalle auto accidentate. Alcuni dei marescialli reclutati per Sochi provengono dall’altra grande pista russa di livello internazionale: l’autodromo di Mosca, situato nei pressi della capitale, i cui marescialli si distinsero per diligenza e coraggio quando la pista fu inaugurata nel 2012.
Rispetto ad altre piste che Whiting ha avuto modo di ispezionare durante il suo mandato Sochi è certamente la più organizzata, soprattutto se si pensa agli eventi caotici che in anni recenti hanno accompagnato il debutto in F1 della Corea del Sud e dell’India. Tale successo è dovuto in parte al design della pista, che come previsto dal progetto originario sfrutta alcune vie d’accesso del Parco olimpico.
Per gli organizzatori di Sochi rimangono tuttavia alcune incognite: in primo luogo quella che nasce dal fatto che a parte la prossima gara di F1, ad oggi la nuova non è ancora stata confermata per altre competizioni internazionali di spicco. Una circostanza che induce a domandarsi in che modo l’impianto riuscirà a mantenersi attivo. Ad oggi, stando agli organizzatori, almeno il 65 per cento dei cinquantacinquemila biglietti disponibili per il weekend inaugurale è già stato veduto; il weekend comprende le prove di venerdì e le qualificazioni di sabato. I biglietti hanno un costo massimo di 49.000 rubli (pari a 1.280 dollari) per i pacchetti Vip più pregiati; i biglietti ordinari permettono agli spettatori di scegliere la postazione da cui seguire le gare. Alla riuscita dell’evento contribuiranno anche più di mille volontari provenienti da Sochi e dalla zona circostante, che avranno così modo di mettere a frutto l’esperienza maturata durante il programma di volontari delle Olimpiadi invernali di Sochi, che ebbe un grande successo.
Per il futuro, gli organizzatori scommettono sulle gare in notturna
Se la F1, come spesso si dice, è un circo, il ruolo di direttore spetta indubbiamente al miliardario britannico Bernie Ecclestone, che da quasi quattro decenni tiene le redini commerciali di questo sport, sopravvivendo a lotte intestine tra le squadre e qualche guaio con la giustizia. La sua opinione riguardo alla gara del mese prossimo potrebbe avere un peso determinante per il futuro della F1 in Russia.
Sergei Vorobyov, promotore della gara, spera di poter organizzare delle gare in notturna (secondo Ecclestone la luce degli impianti olimpici sarebbe uno sfondo “fantastico” per la gara) e durante l’estate, così che gli spettatori possano abbinare la partecipazione all’evento a una vacanza sulle coste di Sochi. Per ora si tratta solo di progetti. Il calendario del 2015 non è ancora stato finalizzato, e molto dipenderà dall’esito della gara del mese prossimo.
Niente politica per ora
In passato la F1 ha occasionalmente subito le interferenze della politica, come ad esempio accadde nel 2011, quado la gara del Bahrain fu cancellata tra le proteste. Ad oggi però l’organizzazione della gara in Russia non sembra nemmeno sfiorata dai problemi di natura politica che stanno interessando il Paese. Malgrado le voci secondo cui i maggiori eventi sportivi della Russia potrebbero essere cancellati a causa delle sanzioni, le autorità non sembrano in alcun modo ritenere che questo ambizioso progetto possa saltare. E il fatto che Ecclestone sia un grande ammiratore del Presidente russo Vladimir Putin non può certo nuocere.
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