Ovechkin, le confessioni di un campione

Aleksandr Ovechkin (Foto: Getty Images / Fotobank)

Aleksandr Ovechkin (Foto: Getty Images / Fotobank)

Dal campionato del mondo alla nuova stagione, la stella dell’hockey Aleksandr Ovechkin racconta successi e prospettive dello sport più amato dai russi

Dalla vittoria al campionato del mondo alla nuova stagione della Lega nazionale di hockey, fino al suo amore per le macchine sportive. Faccia a faccia con Aleksandr Ovechkin, campione russo di hockey, capitano dei Washington Capitals.

Aleksandr, la Sua stagione nella squadra russa si è rivelata piuttosto ambigua. Da una parte, il fallimento alle Olimpiadi, dall'altra la vittoria al Campionato del mondo.

Io darei un quattro alla stagione. Se non avessimo vinto il campionato del mondo il mio voto sarebbe nettamente più basso.

Dalle Olimpiadi di Soči sono trascorsi quasi sei mesi. È cambiato il Suo atteggiamento rispetto a quell’insuccesso?

E in che modo potrebbe cambiare? Abbiamo perso ai quarti di finale, passerà ancora mezzo anno, poi un anno, poi due, questo resta un fatto che non si può correggere. Niente verrà dimenticato, come pesa tutt’ora sul cuore questa sconfitta così continuerà a pesare. Bene è che abbastanza in fretta sia ripartita la stagione in NHL e che sia riuscito a farmi prendere dal gioco, a riempire la testa di altri pensieri e non a fissarmi sulla sconfitta coi finlandesi.

Durante le Olimpiadi è balzato subito agli occhi che con Malkin c’era poca intesa...

Ma no, con lui abbiamo giocato al solito! C’era tutto: sia intesa che sostegno. Semplicemente, non siamo riusciti a mostrarne risultato.

Non Le rode il fatto che i Giochi a Soči erano l’ultima chance di vincere le Olimpiadi in gara con i migliori giocatori della NHL? Perché a giudicare dalle trattative fra NHL e il comitato organizzativo dei giochi 2018, difficilmente i giocatori di hockey della lega verranno in Corea del Sud fra quattro anni.

Diamo tempo al tempo. Per ora non si può guardare così lontano, a quattro anni in anticipo. Anche prima di Soči le trattative con la lega non erano facili, ma alle Olimpiadi sono arrivati comunque tutti i migliori hockeisti. Altra cosa invece, ed è stato estremamente deludente, il fatto di non essere riusciti a soddisfare i tifosi, i parenti, gli amici che erano presenti sulle tribune.

A Washington c’è stato l’ennesimo cambio di allenatore. Al posto di Adam Oates è arrivato Barry Trotz che fino ad allora ha lavorato 15 anni con il Nashville. Quanto bene conosce le capacità di questo specialista?

Con lui abbiamo parlato durante la cerimonia di consegna dei premi individuali a Las Vegas. Abbiamo chiacchierato a tu per tu per un’ora e lui mi ha detto che cosa si aspettava da me e dalla squadra in generale. Penso abbia già avuto modo d’incontrarsi con gli altri compagni di squadra e di comunicar loro le sue vedute.

Vi siete accordati sul Suo ruolo nella squadra?

No, ancora non ci siamo arrivati, abbiamo discusso in linea di massima, abbiamo rotto il ghiaccio, come si suol dire. Trotz è un tipo molto alla mano anche se so che è molto severo come specialista. Non credo che con lui ci saranno problemi.

Nella scorsa stagione i Capitals, per la prima volta dopo molto tempo, non sono entrati nei play-off. Come mai?

Sfortuna e sbagli, difficilmente saprò rispondervi in modo più approfondito. Il nocciolo duro della squadra si è conservato e ci siamo rafforzati con nuovi giocatori. Vedremo come andrà sul training camp a metà settembre.

È già da qualche anno di seguito che Il'ja Koval'čuk si allena a Serebrjanyj Bor con un personal trainer. Lei ha già iniziato il suo allenamento individuale per la stagione?

Sì, è già da una settimana che lavoro con il nuovo allenatore. Posso dire che mi eserciterò tutta l'estate da solo con il programma che ho seguito in precedenza cui aggiungeranno anche nuove tecniche e che sarò assolutamente pronto per l'inizio della stagione.  

A Washington ora è si è aggiunto un nuovo compagno di squadra russo, Evgenij Kuznecov, sul quale Lei ha preso il “patronato“. Ma è una tradizione solo russa in NHL che il nuovo arrivato i primi tempi viva in casa del veterano del gruppo?

Ženja è un ottimo ragazzo e un buon giocatore, credo che saprà crescere in futuro. Non so come sia dagli svedesi, dai ciechi o dai finlandesi, da noi questo avviene per il desiderio di aiutare. Io ricordo quanto mi era difficile i primi tempi in America. Ora voglio che Ženja si acclimati quanto prima negli Stati Uniti.

Per tutto il mondo è girato il video in cui Lei fa le flessioni dopo aver perso contro Kuznecov ai video games...

Abbiamo fatto impazzire internet con quel video! Anche se non lo abbiamo fatto apposta, lo abbiamo semplicemente caricato su instagram e il successo è venuto da sé. In generale, ci diverte molto punzecchiarci, lui è un ragazzo molto allegro, gli piace scherzare.

Aleksandr, è noto che Lei è un grande amante delle automobili, nel Suo parco ci sono diverse macchine e Lei è appassionato delle corse. Lei segue le gare di Formula 1?

Io sono un fanatico delle auto comode e veloci, la mia preferenza va alle Mercedes. La Formula 1

la seguo, ma non con costanza, anche se penso che comincerò a prestarle più attenzione, tanto più che quest’anno Gillette (Ovechkin è l’ambasciatore internazionale di Gillette, ndr) supporterà il team McLaren. Quando si riuniscono professionisti consapevoli, che sanno quello che fanno e creano cose davvero stupende, di altissimo livello tecnologico, penso che tutto questo meriti maggiore attenzione.

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