Il campione russo sta recuperando la condizione fisica ottimale (Foto: Itar Tass)
Il pattinatore artistico Evgenij Plushenko racconta del suo recupero dopo il trauma, della tournée in Giappone, dell’invito a gareggiare per gli Stati Uniti e del suo amore per il golf.
Zhenja, dal 1° al 9 giugno, dopo l’ennesimo intervento chirurgico, avevi intenzione di tornare ad allenarti per la prima volta sulla pista di Novogorsk per testare e valutare la tua forma fisica.
Sì, e lì mi sono allenato al meglio. Mi esercitavo sul ghiaccio quasi ogni giorno. Avevo ancora dolori alla schiena, ma sono riuscito a eseguire per la prima volta i salti tripli: ho saltato un triplo toe-loop e un axel con un’esecuzione di due giri e mezzo. Le mie condizioni fisiche erano discrete. Dopo Novogorsk sono andato in Giappone per delle performance dimostrative. Avrei voluto esibirmi in tre città, ma il campione olimpico Yuzuru Hanyu, che mi aveva invitato, mi ha chiesto di rimanere e così mi sono esibito in 11 show in giro per il Giappone. Ho eseguito il mio programma corto dello scorso anno, “Storm”, e una volta persino un axel con un’esecuzione di tre giri e mezzo e la combinazione triplo toe-loop-triplo toe-loop. Durante l’allenamento avevo già cominciato eseguire un triplo rittberger e un triplo lutz.
Una serie completa di salti tripli
Certo, dopo questi allenamenti la schiena un po’ ne ha risentito. Ma è stato fantastico: mi sono allenato con alcuni ragazzi giovanissimi, tra cui c’era anche Hanyu. E devo dire che è stata un’esperienza incredibile. Hanyu ha saltato tre quadrupli toe-loop! E in modo del tutto stabile. Ha tentato di eseguire insieme un triplo axel e un quadruplo toe-loop. E in Giappone a pattinare quasi al suo livello ci sono anche Nobunari Oda, Takahiko Kozuka, Tatsuki Machida e parecchi altri giovani. Eseguono tranquillamente salti quadrupli e hanno una splendida forma fisica. I giapponesi oggi sono a un livello altissimo.
In che rapporti sei con loro?
Tutti, nessuno escluso, hanno ottimi rapporti con me e viceversa. Yuzuru Hanyu ha confessato che rimango tuttora per un lui una sorta di idolo e si comporta in modo perfetto, senza stravaganze o pose da star.
Quando prevedi di poter tornare a gareggiare nelle competizioni ufficiali?
Devo essere assolutamente franco: il mio problema alla schiena si è aggravato e salterò la prossima stagione olimpica per curare i miei traumi. Tra i miei piani c’è l’idea, anzi il sogno, di ricominciare, di ripartire da nuovi traguardi. Forse con i Giochi Olimpici.
E cosa intendi fare?
La mia priorità ora è il recupero fisico. Poi affronterò qualche esibizione dimostrativa. Devo rigenerare il mio organismo. Ho subito tanti di quei trami che ora nulla può crearmi più ansia, eccetto la schiena. Non c’è niente che mi faccia più male, né le ginocchia, né l’inguine. Quella realtiva alla schiena – quando mi hanno scollegato le viti - è stata l’ultima fase post-operatoria perché quella vite rotta non si riusciva a togliere così semplicemente. I medici hanno dovuto allontanare l’osso e poi afferrare la vite per riuscire a estrarla. E così facendo si è tagliato il muscolo.
Come fai a sopportare tutto questo?
È la mia vita, oltre al pattinaggio artistico di figura, allo sport non conosco nient’altro.
Ma dopo i Giochi invernali del 2006 a Torino eri andato all’Assemblea legislativa di Pietroburgo.
È stato un errore. Ma confesso una cosa: ho subito un’infinità di interventi e ne ho patite tante: problemi alle gambe, lo strappo all’inguine, la frattura del polso. Ma erano tutte sciocchezze. Non c’è niente di più doloroso della colonna vertebrale. La schiena è un problema davvero catastrofico. Tuttavia, il mio obiettivo resta quello di continuare a esibirmi anche in futuro.
Hai già fatto delle vacanze quest’anno?
Sì, sono stato alle Maldive. Vi dirò un segreto: sono molto appassionato di caccia e pesca. Ho acquistato 50 ettari di terra vicino a Pietroburgo. Il mio vicino è un cacciatore e da quelle parti ci sono delle riserve di caccia. Io e i miei figli ce ne andiamo in giro sui quad-bike e peschiamo.
Su cosa ti concentrerai ora? Sugli allenamenti, sui medici, sulle terapie o sugli spettacoli?
Io, mia moglie e il mio partner abbiamo un progetto molto serio, quello di allestire uno show familiare. Ora sto curando i miei traumi, trascorro il tempo in famiglia, gioco a golf, mi godo la vita. In ottobre mi hanno invitato a partecipare a delle gare di beneficenza di golf in Cina. L’anno scorso ha giocato Catherine Zeta-Jones e quest’anno giocherà anche David Beckham. Io ho cominciato a giocare solo un anno e mezzo fa. Ero stato operato al menisco e i medici mi avevano vietato di correre e muovermi. Mi trovavo a Novogorsk e lì vicino, a Kurkino, c’è un meraviglioso campo a nove buche. E la pallina sembrava volasse. Mi sono innamorato di questo sport.
Che progetti hai per quest’anno?
In agosto io e il mio allenatore, Aleksej Mishin, lavoreremo a un programma corto e a un programma libero. Proverò anch’io ad allenare. Sono arrivate delle richieste da parte di alcuni nostri atleti. Anche i giapponesi vorrebbero che allenassi i loro pattinatori singoli.
Zhenja, che cosa ti spinge a saltare? Per chi lo fai?
Lo faccio per me stesso, per la mia Patria, la mia famiglia e il mio allenatore. E anche per i miei genitori. Ma sono rimasto deluso da molti e questo mi ha caricato di energia negativa. Sono venute da me delle persone dagli Stati Uniti dicendo: “Vieni a gareggiare per noi, per l’America, se i tuoi qui non ti apprezzano”. Naturalmente abbiamo declinato questa proposta americana. Mi hanno fatto piacere le parole del presidente del nostro paese, Vladimir Putin, le ho trovate molto lusinghiere. “So tutto. Cerca di avere cura di te e riprenditi”, mi ha detto. Era questa la mia vera priorità e l’altra era che i miei amici e le persone a me care non mi tradissero.
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