Concorrenti della Coppa del Mondo 2013 di sci di fondo hanno avuto occasione di provare in anteprima le infrastrutture di Sochi, pronte per i Giochi Olimpici invernali del 2014 (Foto: Ufficio Stampa)
Dallo Stadio Olimpico di Sochi è possibile ammirare, sulla destra, le scintillanti acque del Mar Nero e, a sinistra, le maestose cime innevate dei monti del Caucaso. Se pensavate che organizzare le Olimpiadi di Londra del 2012 in una desolata landa preindustriale sia stato complesso, dovreste venire ad assistere ai Giochi olimpici e paraolimpici invernali di Sochi, che si terranno in un clima subtropicale. E mentre nel futuro Parco olimpico crescono le palme, più all’interno, un magazzino custodisce 450.000 metri cubici di neve, nel caso in cui, a Olimpiadi invernali iniziate, il sole sciogliesse quella che ricopre le piste.
6.000: gli atleti e i rappresentanti di squadre attesi ai Giochi invernali di Sochi
98: il numero totale di medaglie d’oro che saranno consegnate durante l’evento
85: i Paesi che dovrebbero prendere parte alle Olimpiadi Invernali
12: i nuovi eventi che sono stati aggiunti al programma di Sochi rispetto ai Giochi Invernali del 2010
Quando nel 2007 il Presidente Vladimir Putin conquistò i delegati del Comitato Olimpico Internazionale, inducendoli a favorire Sochi rispetto alla Corea del Sud e all’Austria, questa zona della Russia meridionale, relativamente poco sviluppata e dal clima simile a quello del Sud della Francia, disponeva di pochi impianti. Ed è questo uno dei motivi che spiegano perché le Olimpiadi invernali di Sochi saranno le più costose della storia.
Putin aveva promesso che l’adeguamento di Sochi non sarebbe costato più di 12 miliardi di dollari. Il budget ha invece raggiunto i 46 miliardi di dollari, finanziati per lo più dal governo o da compagnie statali. Una cifra superiore a quella che si stima sia stata spesa per Pechino 2008 (44 miliardi di dollari) e assai lontana dagli 8,92 miliardi di sterline spesi per Londra. Anche nel caso di Londra, il costo finale crebbe rapidamente rispetto alle previsioni iniziali, che erano di soli 2,4 miliardi di sterline.
A differenza di Londra o di Vancouver, che ha ospitato gli ultimi Giochi invernali e dove nei primi giorni si verificarono alcuni seri problemi legati ai trasporti e alle infrastrutture - in seguito risolti - il Parco olimpico di Sochi sorge su quello che un tempo era uno stagno; una circostanza che ha richiesto la costruzione di strade e l’allestimento dei cantieri in località remote prima di poter gettare le fondamenta degli impianti.
Gli organizzatori dei Giochi affermano che quelle di Sochi saranno le Olimpiadi più “raccolte” che siano mai state organizzate: una nuova linea ferroviaria collega in trenta minuti le due sedi delle gare: la zona costiera e la zona montana. Tutti gli impianti della zona costiera saranno raggiungibili a piedi, mentre il villaggio olimpico dove alloggeranno gli atleti sorge a soli cinque minuti. Un secondo villaggio olimpico sorgerà nella zona montana, a quindici minuti dagli impianti che ospiteranno gli eventi di sci, snowboard e bob.
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Il Paese più grande del mondo deterrà quindi il dubbio primato di aver ospitato le Olimpiadi più care della storia. Vi è però anche un altro dato, che i russi ricorderanno con un tocco di nostalgia: quella di Sochi sarà la ventiduesima Olimpiade invernale, così come quella di Mosca del 1980 fu la ventiduesima Olimpiade estiva. Questa volta però, la torcia olimpica troverà ad accoglierla un Paese molto diverso da allora, per il quale Sochi rappresenta l’opportunità di far conoscere al mondo il volto moderno della Russia.
Lo slogan dei Giochi – Caldo. Freddo. Tuo – cerca di trasmettere l’energia, lo stile e l’apertura di questa Russia che a meno di venticinque anni dalla caduta del comunismo continua ad evolversi.
Purtroppo, la diffusione della corruzione ha alimentato numerose congetture circa la quantità di fondi dedicati alla realizzazione degli impianti che potrebbero essere finiti invece in conti bancari offshore. Tuttavia, è difficile stabilire con esattezza in che misura il fenomeno abbia interessato i Giochi.
Proprio come accadde per Londra, anche nel caso di Sochi la futura destinazione degli impianti olimpici ha rappresentato un grande dilemma. L’arena più grande, lo Stadio olimpico Fisht, da quarantamila posti, non ospiterà nessuna gara, in quanto sarà adibito esclusivamente alle cerimonie di inaugurazione e di chiusura e all’assegnazione delle medaglie.
Per i frugali organizzatori di Londra, un’opera simile sarebbe stata impensabile. La destinazione post-olimpica dello stadio - dedicato al Monte Fisht (visibile attraverso il suo tetto trasparente) e costato 63 milioni di dollari - è però già stata decisa: ospiterà gli allenamenti e gli incontri della Nazionale russa di calcio e le partite della Coppa del mondo 2018.
Un'altra proposta, che prevedeva di smantellare, a Olimpiadi concluse, tre stadi per poi ricostruirli in altre città russe, pare stia naufragando. Così gli impianti, sulla cui futura ubicazione non è stato trovato un accordo, dovrebbero rimanere a Sochi; l’unica indicazione per il loro futuro è rappresentata da una vaga proposta avanzata da Putin, che suggerisce di stabilirvi un’accademia specializzata di sport invernali dedicata ai giovani.
Gli impianti della zona montana diventeranno invece una stazione sciistica.
A prescindere dalle decisioni che saranno prese circa il futuro degli impianti, le Olimpiadi stanno offrendo a Sochi un’opportunità unica per aggiornare la sua antiquata immagine di meta turistica e stazione sciistica già nota in epoca sovietica. In tempi più recenti la città è stata surclassata dagli impianti alpini e dalle spiagge del Mediterraneo, dal costo più abbordabile.
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Le Olimpiadi invernali faranno di Sochi una grande vetrina aperta sul mondo, e rappresenteranno un’opportunità per attrarre nuovi flussi turistici e convincere anche i russi a riconsiderare la città come una meta turistica desiderabile. Dal successo delle Olimpiadi potrebbe quindi dipendere la futura prosperità di Sochi per decenni a venire.
Sochi e Londra presentano degli interessanti punti in comune. A settembre 2013, da un sondaggio del Levada Centre, è emerso che il 65 per cento dei russi ritiene che Sochi sia uno spreco di denaro; poco prima delle Olimpiadi di Londra del 2012, il 64 per cento dei britannici aveva dichiarato alla BBC che le Olimpiadi comportavano una spesa eccessiva. A quattro mesi dalla conclusone di Londra 2012, però, quattro quinti dei britannici affermava che i Giochi fossero stati un evento lucrativo. Un risultato che Sochi 2014 farà bene a replicare.
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