Il Subbotnik torna di moda e diventa ecologico

Volontari al lavoro in un parco cittadino.

Volontari al lavoro in un parco cittadino.

: Sergej Vedyashkin/ Agentstvo Moscva
Il sabato comunista, tradizione di memoria sovietica, sta ritrovando la popolarità perduta, con un volto però nuovo: armati di guanti e rastrelli, i moscoviti si danno da fare per ripulire la città dai rifiuti o per organizzare attività all’aria aperta

Nati nel 1919, i Subbotnik erano grandi eventi di lavoro volontario durante i quali ci si occupava di pulizia, coltivazione di alberi e pittura di infrastrutture. Una tradizione annuale per i cittadini sovietici. Dopo il crollo dell'Unione Sovietica i Subbotnik sono stati dimenticati per un po', ma di recente sia lo Stato sia i singoli cittadini hanno iniziato a ricorrere attivamente all'esperienza sovietica dei Subbotnik. Ogni anno a fine aprile in ogni angolo della Russia si svolge il "Subbotnik nazionale russo", a cui può partecipare chiunque. Molti attivisti organizzano anche i propri Subbotnik.

Pulizia, non ci si annoia

Quest'anno il “Subbotnik nazionale russo” è capitato il 23 aprile. A Mosca si è svolto in diversi parchi e chiunque poteva partecipare. L'occorrente per la pulizia, ovvero sacchi, guanti, scope e rastrelli, veniva fornito sul posto.

Non solo pulizia: ai partecipanti è stato proposto anche tanto intrattenimento. Così al parco Krasnaya Presnya della capitale russa il Subbotnik è stato accompagnato da un festival di cucine su ruote, un concerto, una sala conferenze e una parata di monopattini. Al parco Fili il Subbotnik prevedeva la pulizia del parco durante un riscaldamento e una corsa. Al parco Gorkij, invece, il Subbotnik era dedicato alla bellezza, con lezioni gratuite sulla nutrizione, giochi sportivi e corsi di perfezionamento di danza con istruttori professionisti di fitness.

"Il nostro obiettivo è attrarre il maggior numero di moscoviti verso i Subbotnik. Per questo vengono proposti insieme a loro anche programmi di intrattenimento all’aria aperta – dice Marina Lyulchuk, direttrice dell'ente Mosgorpark –.  Così i partecipanti possono non solo pulire i parchi, ma anche divertirsi. Il nostro obiettivo è modificare l'atteggiamento dei moscoviti nei confronti dei Subbotnik, smentire lo stereotipo secondo cui pulire la città è noioso".

Unire l'utile al dilettevole

Volontari al lavoro in un parco cittadino. Nella foto, Grigorij Lugovoj. Fonte: archivio personale

Per il moscovita Grigorij Lugovoj, 29 anni, e la moglie Irina Lugovaya, 28, il Subbotnik sta gradualmente diventando una tradizione di famiglia. Indossando stivali di gomma e armandosi di guanti, sacchi della spazzatura e secchi, organizzano il loro Subbotnik per il secondo anno consecutivo. Lo fanno al parco Izmailovskij, uno dei più grandi di Mosca, a nord-ovest della città. In poche ore, i giovani partecipanti riescono a raccogliere oltre 240 litri di rifiuti. Questo solo nella zona entro un centinaio di metri dalla riva dello stagno. "La prima volta sono andato a un Subbotnik un anno fa – racconta Grigorij –. In primavera ho deciso di pulire la riva dello stagno al parco Izmailovskij. Pensavo che ce l'avrei fatta in un paio d'ore, ma queste erano solo le aspettative. In realtà, ho pulito per sei ore portando via nove sacchi di spazzatura da 10-15 chili l'uno. E avevo fatto solo un terzo della costa".

Grigorij è un eco-volontario attivo in diverse organizzazioni. Al movimento ambientalista si è avvicinato da solo. Da bambino i suoi principali hobby erano lo sci da discesa e da fondo. "Nella mia infanzia la stagione invernale durava da novembre ad aprile. Ora da gennaio a febbraio. In trent'anni di età, il tempo è cambiato così radicalmente che l'inverno alle nostre latitudini si è dimezzato. Ciò significa che basteranno altri trent'anni e i miei figli non ce l'avranno nemmeno".

Volontari al lavoro in un parco cittadino. Fonte: Sergej Kiselyov/ Agentstvo Moskva

Secondo Grigorij, il Subbotnik è uno dei modi più semplici per ridurre il proprio "impatto ecologico”. "Credo che quando si parla di questione ambientale non si possano scaricare le responsabilità su qualcun altro: stato, presidenza, amministrazione di quartiere o spazzino – dice –. I problemi ecologici sono creati da ognuno di noi, quindi tutti dovrebbero dare un contributo a ridurre il proprio "impatto ambientale". Basta andare in un parco nelle vicinanze, al fiume o nei boschi vicino alle aree suburbane, trascorrere una giornata nella natura, aiutarla e rendere più pulito l'ambiente circostante. I Subbotnik sono una combinazione di lavoro e piacere".

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