Le squadre di soccorritori stanno perlustrando la zona dove è avvenuto l’incidente alla ricerca di superstiti (Foto: Tass)
“Sono stati recuperati 54 corpi senza vita. Oltre a loro, ci sono 63 sopravvissuti”. Sono queste le prime informazioni che arrivano dall’Estremo oriente russo, dove un motopeschereccio russo è affondato nel mare di Okhotsk, al largo della Penisola della Kamchatka. A bordo si trovavano circa 130 uomini. Tra le vittime della tragedia ci sarebbe anche il capitano dell’imbarcazione. Prima di affondare, alle 22.40 ora italiana, il peschereccio “Dalny Vostok” non ha lanciato alcun segnale di sos.
In queste ore le squadre di soccorritori stanno perlustrando un'area di 8.500 chilometri quadrati nella zona dove è avvenuto l’incidente. Ancora sconosciute le cause della tragedia.
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Secondo quanto riporta l’agenzia Tass, il vicegovernatore della Kamchatka, Sergei Khabarov, sostiene che la causa più probabile della tragedia sia da ricercare nella violazione delle regole di sicurezza. “Il capitano e il suo aiutante sono morti - ha dichiarato Khabarov -. Ora cercheremo di ricostruire quanto accaduto attraverso le dichiarazioni di un altro aiutante, sopravvissuto all’incidente”.
Il capitano dell’imbarcazione, Aleksandr Pritorsky, 48 anni, era uno dei migliori in tutto l’Estremo oriente russo, così come riporta Lifenews.
Non si esclude comunque l’ipotesi che l’imbarcazione abbia urtato un blocco di ghiaccio, così come fa notare Petr Osichansky, presidente dell’associazione dei capitani marittimi dell’Estremo oriente.
Le autorità hanno scartato immediatamente l’ipotesi che l’imbarcazione sia affondata per un eccesso di peso.
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