Arrampicarsi sui tetti, calarsi negli scantinati, appostarsi nelle gallerie della metropolitana e attaccarsi all’ultimo vagone dei treni. Passatempi che vanno oltre il senso del limite. Oltre il senso della trasgressione. Varcando la soglia del pericolo, che talvolta può rivelarsi fatale. Sono sempre di più i giovani russi che si cimentano con questi divertimenti estremi, che diventano spesso virali su Internet, e per questo copiati.
Il più delle volte si è spinti da un desiderio di adrenalina. Quell’adrenalina che non è mai abbastanza. Altre volte per portare a casa, come trofeo, foto irripetibili. Rbth vi presenta i divertimenti russi più estremi. Con una raccomandazione: evitare di ripeterli.
I roofer
Foto: Vadim Zhernov / Ria Novosti
Il famoso video diffuso da YouTube nel quale due russi – Vadim Makhorov e Vitaly Raskalov – scalano la Shanghai Tower (alta 650 metri) ha fatto il giro di tutti i social media e canali televisivi. Le immagini mostrano i giovani intenti a raggiungere la cima della torre senza troppe difficoltà: quasi privi di protezioni e dotati del minimo dell’attrezzatura non si imbattono in operai e addetti alla sicurezza. E una volta raggiunta la meta, si fanno una foto. In realtà l’impresa non è stata così facile. In un’intervista rilasciata all’indomani della loro avventura, i due uomini hanno raccontato che prima di dare il via alla scalata è stato necessario aspettare il momento adatto. Che nel loro caso coincideva con la mezzanotte del giorno in cui gli abitanti di Shanghai festeggiano il Capodanno cinese. I due si sono dunque insinuati nell’edificio, riuscendo a salire i primi centoventi piani in poco meno di due ore. Dopodiché hanno dovuto aspettare diciotto ore affinché che il cielo rischiarasse permettendo loro di fotografare il panorama. Scavezzacollo come Makhorov e Raskalov non sono molto amati dai roofer russi, che li accusano di aver dato troppa visibilità a un passatempo non esattamente legale, allertando le guardie di sicurezza.
Prima di scalare un edificio i roofer devono innanzitutto fare un’opera di ricognizione: esaminare i palazzi da cui si gode un bel panorama, verificare l’esistenza di appartamenti disabitati e assicurarsi che entrare nell’edificio non comporti dei rischi. “Tra di noi ci scambiamo indirizzi interessanti, ma solo con persone di cui ci fidiamo. Di norma, quando appare un nuovo video che mostra un luogo interessante da scalare non ci si può andare subito perché la sicurezza è stata probabilmente allertata, e le guardie che in passato sono finite nei guai per non aver vigilato a dovere potrebbero addirittura picchiare i roofer!”, spiega Pavel. Il proposito di questa bravata, aggiunge, è quello di fotografare panorami mozzafiato e bere birra una volta arrivati sul tetto. Ma anche di provare il brivido di poter finire nei guai. “In quei momenti ti senti come l’eroe di un film d’azione hollywoodiano”, conclude il giovane.
I digger
Foto: Getty Images / Foto Bank
L’opposto del roofing è il digging. Anziché arrampicarsi sui tetti, i digger amano calarsi nel sottosuolo, tra i tunnel della metro e gli impianti di manutenzione di stabilimenti militari di epoca sovietica. Spesso tentano di seguire le tracce degli agenti della polizia impegnati nelle operazioni di anti-terrorismo, ma i tunnel della metropolitana rimangono solitamente i luoghi di maggior interesse. “Faccio digging da quando avevo dodici anni”, racconta Semyon, che oggi di anni ne ha venticinque. “Alcuni digger sono più grandi di me, ma molti sono più giovani. Attorno a questo hobby sono fioriti molti miti: si dice che siamo alla ricerca di una linea segreta della metropolitana o di rifugi risalenti alla guerra fredda. Mosca dispone di una quantità di luoghi interessanti che in passato erano spesso adibiti a scopi militari e adesso sono in disuso”. Il ragazzo non sa spiegare cos’è che lo spinge a rischiare la propria vita per infilarsi nei tunnel sotterranei o correre lungo i binari della metropolitana in cerca di varchi. “È un’attività che mi attrae, tutto qui. Voglio scoprire qualcosa di interessante, come i personaggi dei romanzi d’avventura che vanno a caccia di tesori”, spiega. Semyon è stato più volte interrogato dalla polizia, che dopo i recenti attacchi terroristici ha intensificato l’opera di vigilanza. Tuttavia gli agenti seguono con grande attenzione coloro che si spingono ad esplorare per curiosità la città sotterranea. “Siamo persino riusciti a percorrere a bordo di un gommone il Neglinka, il fiume sotterraneo che passa sotto il centro di Mosca”, afferma Semyon.
I digger hanno anche una propria musica, i cui testi illustrano i problemi che il loro passatempo preferito comporta.
Gli Zatsepery
Foto: Lori / Legion Media
Il più rischioso degli hobby estremi amati dai giovani russi è forse lo “zatseping”, che prevede di spostarsi a bordo di mezzi di qualsiasi tipo – treni passeggeri e merci, mezzi di trasporto pubblico o convogli della metropolitana – rimanendo come appesi alla carrozzeria esterna. La polizia ha colto più volte in flagrante degli amanti del zatseping sul treno ad alta velocità Sapsan che collega Mosca a San Pietroburgo e può raggiungere i 250 km all’ora. Stando alla polizia ferroviaria, nel 2013 più di seicento zatsepery hanno perso la vita lungo i binari russi. Ciascuno di questi tragici incidenti causa un ritardo nell’orario dei treni.
La polizia ha arrestato quattrocentoventiquattro appassionati di queste attività estreme, che tuttavia è molto difficile scoraggiare dal momento che la loro condotta prevede una multa di soli cento rubli (pari a 2,50 dollari).
I giovani zatsepery stabiliscono attraverso i social media il luogo e l’ora dell’incontro, munendosi talvolta di chiavi apposite che permettono loro di accedere dall’esterno alle carrozze dei treni passeggeri e avendo cura di non richiamare l’attenzione degli addetti ai lavori, che potrebbero anche ricorrere alla forza pur di farli desistere dalla loro missione. “Ho iniziato a viaggiare sul tetto dei vagoni o nello spazio tra le carrozze un giorno in cui avevo perso il treno. Poi ho continuato a farlo quando i treni erano troppo pieni”, racconta Roman a un corrispondente di Russia Today. Il giovane sa che questo tipo di passatempo può essere pericoloso, ma, aggiunge, rappresenta un modo facile per spostarsi.
Ma la principale attrattiva dello zatseping, stando a chi lo pratica, è la scarica di adrenalina che regala.
I jumper
Il jumping consiste nel saltare da edifici abbandonati o in fase di costruzione con l’ausilio di una corda. Una volta scelta la struttura da cui lanciarsi, i jumper comunicano via sms o mail la data e il luogo dell’appuntamento, che cade immancabilmente durante il fine settimana. Se l’edificio prescelto è abbandonato, la missione non comporta di solito grandi problemi. Se invece è ancora in fase di costruzione i jumper devono aspettare che gli operai se ne siano andati. I rischi inerenti a questa attività possono essere considerevolmente limitati se ad organizzare l’evento sono persone esperte in grado di usare l’equipaggiamento e di assicurarsi che i partecipanti siano adeguatamente protetti.
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