I custodi delle città

Sommando tutte le persone che lavorano nel settore della sicurezza in Russia, si stima che nel paese ci siano quasi un milione e mezzo di guardie (Foto: Kommersant)

Sommando tutte le persone che lavorano nel settore della sicurezza in Russia, si stima che nel paese ci siano quasi un milione e mezzo di guardie (Foto: Kommersant)

In Russia lavorano ufficialmente come guardie di sicurezza quasi un milione e mezzo di persone. Oltre a loro, nell’ambito della protezione, operano anche numerosi custodi, guardiani e controllori. Ma chi sono esattamente questi guardiani e cosa proteggono?

Alexei Pyshnev, della Repubblica di Mordovia, a 600 km da Mosca, è stato in guerra sedici volte. Ha iniziato come soldato semplice nel primo conflitto ceceno, poi è entrato nelle file degli OMON, un’unità speciale della polizia, dove il calendario di lavoro era piuttosto semplice: sei mesi a casa e sei mesi in Cecenia. Successivamente ha servito su contratto nella seconda guerra cecena, combattendo in Georgia e in Ossezia del Sud. Nel 2008, infine, dopo essere rimasto ferito, si è visto costretto a lasciare l’esercito. Ferito al fianco, alle gambe e alla colonna vertebrale, Pyshnev riceve ora una pensione a vita di duemila rubli e lavora a Mosca come guardiano nel parco Krasnopresnensky.

 
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Dopo aver prestato servizio in Ossezia, Pyshnev aveva fatto richiesta di entrare nel servizio penitenziario federale russo ma non riuscì a entrarvi per ragioni d’età. Ed è così che, alla fine, è diventato guardiano.

Diventare guardia di sicurezza in Russia costa 10mila rubli (280 dollari): bisogna studiare 70 ore nella scuola per guardie di sicurezza, sostenere un esame davanti ai funzionari del Ministero degli Interni, ottenere un diploma e un certificato attestante la propria idoneità, dare le proprie impronte digitali e attendere due mesi per infine ottenere l’attestato finale. Diventare una guardia armata, invece, è dai 5mila ai 7mila rubli (150-200 dollari) più costoso. Per legge, un agente di una società di sorveglianza privata (ChOP) dovrebbe conoscere a memoria la legge sulla sicurezza, il codice penale e quello amministrativo. I meglio pagati sono le guardie del corpo e gli agenti che scortano i carichi di valore. I luoghi più piacevoli e tranquilli dove lavorare sono gli uffici del centro – veri e propri posti d'élite – mentre i peggiori sono i parcheggi e i grandi magazzini. Questi posti vengono di solito assegnati agli immigrati provenienti dalle regioni. I colleghi delle grandi città chiamano le persone che ricoprono questi incarichi semplicemente “custodi”.

Pyshnev è il tipico custode. Un signore di 38 anni, proveniente dalla provincia russa, che vive due settimane a Mosca, direttamente nella struttura che deve sorvegliare, e il resto del mese se ne ritorna a casa. Dopo la crisi del 2008, tra i guardiani non è rimasto quasi più nessun moscovita. Mentre prima, nella capitale, lavoravano uomini provenienti dai territori adiacenti alla regione di Mosca, ora la professione di custode viene ricoperta perlopiù da persone provenienti da regioni remote, come la Ciuvascia, la Mordovia e Tuva. Si tratta di persone più giovani, disposte a lavorare per meno soldi. I colleghi di Pyshnev sono di Volgograd, Bryansk e Saransk, rispettivamente a 1.073, 350, e 600 km da Mosca. Essi potrebbero perfettamente esercitare la medesima professione nelle loro città di provenienza, ma guadagnerebbero la metà. Pyshnev lavora presso il parco Krasnopresnensky due settimane al mese guadagnando 1.500 rubli a notte (circa 30 euro). A Mosca i guardiani con uno stipendio dignitoso guadagnano sui 2.500 rubli a turno (circa 50 euro). "Guadagno poco. Mi hanno promesso un aumento, ma per il momento non ho ricevuto nulla. E ogni volta che faccio qualcosa che non va, le scarpe non sono ben pulite o l’uniforme non è ben stirata, ricevo una sanzione. Lavoro notte e giorno con solo quattro ore di sonno”, spiega Pyshnev.

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Le guardiane dell’arte russa

I guardiani del parco Krasnopresnensky vivono in una stanza all’interno dell’edificio amministrativo, dove hanno una branda, una lavatrice e un frigorifero. Dormono un'ora ogni sei, a turno. Preparano anche da mangiare a turno: uno va al negozio durante la pausa, il secondo, finito il turno, taglia e prepara il tutto, ma non ha tempo per mettersi a cucinare, e il terzo, quindi, quando arriva, cucina per tutti.

Pyshnev è divorziato, sua madre è morta mentre il padre è andato a vivere con un’altra, lasciando vuota la casa nel villaggio. Fintantoché non troverà un’occupazione migliore, Pyshnev continuerà a lavorare come guardiano. A volte, il guardiano si trova davanti a casi difficili da gestire. "Una volta c’era un uomo sui 50 anni seduto nel parco giochi, che beveva birra. Mi sono avvicinato e gli ho detto: “Ha forse perso la coscienza?". Lui mi ha guardato e, ridendomi in faccia, mi ha detto: “Che cosa mi vuoi fare?”. Gli ho preso la bottiglia e l’ho rotta sul pavimento. In generale, non possiamo fare nulla, solo avvicinarci e parlare. Quando, poi, di sera, in un angolo del parco si creano dei piccoli gruppi, preferisco non avvicinarmi. Non voglio rischiare di essere accoltellato, per 1.500 rubli a notte poi…”.

Le statistiche

In Russia, nelle 26mila società di sorveglianza privata lavorano circa 700mila guardiani registrati. Questa cifra non include gli amministratori, i portieri, i responsabili di sala: guardiani ombra, che ricoprono praticamente le stesse funzioni dei guardiani normali. Secondo il comitato per la sicurezza della Duma di Stato, essi sono circa 200mila. Secondo il sindacato delle società di sorveglianza privata, in totale, nel settore della sicurezza non statale lavorano più di 3 milioni di persone, tra guardiani, responsabili, consulenti, contabili, e così via.

Inoltre, lo stesso Ministero degli Interni offre più di 30 tipi di servizi di sicurezza a pagamento: dalla sorveglianza di appartamenti al trasporto di carichi preziosi.

Se si sommano tutte le persone che lavorano nel settore della sicurezza in Russia, si ottiene una cifra pari a 1,4 milioni di guardie di sicurezza. Di queste un terzo dipendono dallo Stato. "Negli anni ‘90, decine di migliaia di persone investivano somme ingenti di denaro nell’assunzione di una guardia personale, perché era necessario e alla moda”, spiega Andrei Lugovoy, attualmente deputato della Duma di Stato e membro del Comitato per la sicurezza e in passato funzionario del Servizio federale di sicurezza della Russia.

Gli esperti stimano che il volume di mercato della sicurezza non statale vada approssimativamente da 1,5 miliardi di dollari a 3 miliardi di dollari. Più difficile è, invece, quantificare quanto venga speso per la sicurezza a livello di agenzie statali.

"I servizi delle guardie di sicurezza non vengono richiesti dalla popolazione, si tratta di una moda che viene da molto più in alto. Si tratta di una comune pratica statale, che si estende poi agli imprenditori privati”, sostiene il sociologo, direttore del Centro Levada, Lev Gudkov. I sociologi ritengono che ciò possa essere legato, in parte, alla cultura difforme della proprietà privata in Russia: durante l’Unione Sovietica, l’ingresso alle varie istituzioni era libero e fu solo a partire dalla metà degli anni ’90 che tutti si abituarono ad assumere guardie e a mettere recinzioni. "Si tratta, di fatto, di un secondo esercito ombra", conclude l’esperto.

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