Foto: Ria Novosti
Entro la fine del 2014 in Russia saranno completate le attività di ricerca scientifica per la costruzione di motori anaerobici e di accumulatori agli ioni di litio per i sottomarini a propulsione non nucleare. Igor Molchanov, ingegnere capo della società centrale di ingegneria "Rubin", ha reso noto a ITAR TASS che tra il 2016 e il 2017 sarà costruito il primo motore anaerobico dotato di un nuovo tipo di batteria per i sottomarini di quarta generazione.
La lotta per assicurarsi i clienti
Già nel 2006 il vice direttore generale di Rosoboronexport Vladimir Pakhomov aveva osservato che la concorrenza tra i produttori di sottomarini non nucleari si era fatta più molto agguerrita. Pertanto, i produttori russi avrebbero dovuto ingaggiare una vera e propria lotta per attirare i potenziali committenti. A causa della scarsità dei finanziamenti negli anni 2000, le compagnie russe che forniscono tutta una serie di tecnologie nel settore della costruzione di sottomarini cominciarono a rimanere indietro rispetto ai concorrenti stranieri. I sottomarini tedeschi, svedesi e francesi solcavano già i mari con i motori anaerobici (AIP, Air Independent Propulsion) che erano stati sviluppati negli anni '80 e '90 del secolo scorso.
L'importanza attuale dei motori anaerobici è determinata dalla necessità per i sottomarini a combustibile diesel di ricaricare periodicamente gli accumulatori, fattore che riduce l'efficienza militare di questo tipo di sottomarini. Senza un motore anaerobico, i sottomarini diesel impiegano da due a cinque ore al giorno per ricaricare le batterie. La limitatezza delle riserve energetiche dei sottomarini diesel non consente inoltre di utilizzarli nelle regioni artiche, ricoperte dai ghiacci. Il problema della riemersione è stato risolto grazie alle batterie agli ioni di litio e a un impianto energetico anaerobico di potenza compresa tra i 100 e i 300 kW. L'impiego di aria nel motore ha permesso di aumentare l'autonomia dei mezzi sottomarini fino a 720 ore.
Installare questo tipo di motore costituisce però un'impresa piuttosto dispendiosa e assai complessa, come ha commentato ai microfoni di Rbth l'esperto indipendente Vladimir Ilin. "Per adattarlo alla nuova batteria bisogna rifare tutto l'impianto elettrico ed energetico dei sottomarini e rinnovare la base di manutenzione. È di questo che si occupano i progetti Varshavjanka 636.3 e Paltus 877".
Anche il direttore generale di Admiraltejskie Verfi Vladimir Aleksandrov in un'intervista alla rivista di settore "Arsenal" ha osservato che le navi dotate di motori anaerobici si riveleranno efficienti solo se verranno impiegate all'interno di flotte altamente organizzate, con infrastrutture sviluppate ed elevati livelli di preparazione professionale e tecnica tanto del personale di bordo quanto di quello di terra.
Il progresso europeo
Il problema della preparazione tecnica della Marina militare era stato affrontato dalla Germania già nel 1998, quando il paese si accingeva a costruire i quattro sottomarini del progetto "212". Il progetto prevedeva di dotare ciascuna nave di un impianto energetico ibrido che comprendeva delle batterie e un motore anaerobico che per funzionare consumava combustibili sviluppati grazie a una speciale tecnologia della Siemens. Questo sistema permetteva di rimanere in immersione per un periodo fino a venti giorni. Il primo sottomarino del progetto "212" entrò in dotazione alla flotta già nel 2005.
Alcune aziende appartenenti al gruppo industriale di costruzioni navali DCN hanno sviluppato per il sottomarino francese "Scorpène" (Agosta 90-B) un impianto energetico anaerobico a generazione di vapore di tipo MESMA (Module D’Energie Sous Marine Autonome). Un suo prototipo sperimentale di dimensioni reali era entrato in funzione sulla terra ferma già nel 1998.
L'esperto Vladimir Ilin afferma che "i modelli occidentali non hanno ancora dimostrato appieno la loro efficienza. Per la Russia il fatto di introdurre nuovi tipi di motori è piuttosto una questione di prestigio e di successo della cooperazione con i paesi intenzionati a incrementare i loro acquisti di armamenti". Ad esempio, l'India con l'avvento al potere del nuovo e ambizioso premier Narendra Modi sta aumentando i volumi dei suoi acquisti di armamenti; sta puntando sul trasferimento di tecnologie e sull'acquisizione di prodotti militari ad alta tecnologia. La cosa più probabile, se Russia e India giungeranno a un accordo sulla cooperazione, è che quest'ultima riguardi i sottomarini di quinta generazione, che verranno costruiti dopo il 2017 in India presso la base di una joint venture russo-indiana, analogamente a quanto già avviene per i missili Brahmos.
Quanto all'impiego nella flotta russa di sottomarini diesel a impianto energetico anaerobico (AIP), gli esperti prevedono che questo tipo di mezzi sarà utilizzato nel Mar Baltico. Resta da capire quando i nuovi motori potranno entrare a far parte di un progetto come il "Lada" (un sottomarino di quarta generazione la cui messa in produzione è prevista per il 2016). Il problema è che il progetto sperimentale di nuova generazione "Lada", avviato negli anni Novanta del secolo scorso, era sovraccarico di innovazioni tecniche. Nel sottomarino erano state adottate 127 nuove tipologie di attrezzature per mezzi navali. "In sostanza, questo fece del sottomarino un campo di sperimentazione, e ridusse al minimo le possibilità di concludere il collaudo", spiega al corrispondente di Rbth l'ex presidente della Corporazione Navale Riunita della Russia (OSK) Roman Trotsenko. Nel complesso, i sottomarini a propulsione non nucleare prodotti in Russia sono molto richiesti dai committenti stranieri, grazie ai loro prezzi concorrenziali e alla qualità delle soluzioni tecnologiche adottate.
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