Estremo Oriente in ginocchio per le alluvioni

L'Estremo Oriente russo è stato colpito dalla peggiore inondazione della storia (Foto: Sergei Mamontov / Ria Novosti)

L'Estremo Oriente russo è stato colpito dalla peggiore inondazione della storia (Foto: Sergei Mamontov / Ria Novosti)

Case e campi allagati, migliaia le persone evacuate, mentre il livello dell'acqua del fiume Amur continua a salire, minacciando intere città. Il reportage dalle zone colpite dalla tragedia

Nessuno, tra gli abitanti del posto, ricorda inondazioni più gravi di queste. L’Estremo Oriente Russo è stato colpito nei giorni scorsi da pesanti piogge, che hanno ricoperto di acqua un territorio di un milione di chilometri quadrati. La situazione cambia di ora in ora. E fino a questo momento continua a peggiorare: continuano a cadere piogge tropicali, i campi sono ormai del tutto allagati e la popolazione si è vista costretta ad abbandonare le proprie case.

Secondo le stime delle autorità locali, se la situazione dovesse peggiorare ulteriormente sarà necessario far evacuare 100.000 persone. Oltre 21.000 abitanti del posto sono già stati fatti allontanare. Tra questi, c’è anche il pensionato Aleksandr Levin, del piccolo villaggio di Kukelevo, nell’oblast autonoma Ebraica. Nonostante la sua abitazione sia completamente allagata, l’anziano si è rifiutato in tutti i modi di lasciare la propria casa, costringendo il Ministero delle Situazioni di Emergenza a inviare un mezzo per trarlo in salvo: l’ispettore statale di vigilanza della regione di Leninsky, Nikolai Kolesnikov, ha portato fuori a braccia il testardo cittadino in pericolo.

Nel frattempo, scuole e palestre sono state messe a disposizione per accogliere gli sfollati. Alcuni palasport sono già stati riempiti di materassi per dare ricovero a chi si è visto costretto ad abbandonare le proprie case. Mentre si accudisce chi ha più bisogno, l’esercito ha messo a disposizione bagni e dispositivi sanitari mobili, mentre medici e psicologi offrono aiuto alle persone colpite dalla tragedia.

“È stato tutto distrutto. La casa e l’orto in rovina”. Piange, Svetlana Filipovna. “Ci hanno già dato il primo indennizzo. Pari a 10.000 rubli (circa 300 dollari, ndr). Ci hanno detto che ce ne daranno ancora. Ma con questi soldi di sicuro non ce la faremo a costruire una nuova casa. E poi non ce ne sarebbe il tempo: tra un mese e mezzo inizierà il grande freddo”.

In queste zone c’è ancora gente che si rifiuta di abbandonare le proprie case: le persone si rifugiano ai piani superiori, mentre il resto dell’edificio è ormai ricoperto di acqua. Nel paesino di Vladimirovka, nella regione dell’Amur, un’anziana si rifiuta di lasciare la casa. “Ho visto cose peggiori nella mia vita”, dice. Difendendosi con una pistola da chi cerca di trarla in salvo.

Nel fiume Amur, una dietro l’altra scompaiono tutte le isole. A breve faranno la stessa fine dell’isola Bolshoj Usuriskij e della Jeisiatsidao. Una parte di quest’ultima appartiene alla Cina. L’altra alla Russia. Né nella parte russa, né in quella cinese c’è l’elettricità. Tutti gli abitanti sono stati fatti allontanare. Nella parte russa, per fortuna, non si contano morti. Nel frattempo nelle zone alluvionate operano 13.000 soccorritori, arrivati da ogni parte del Paese.

Le più gravi inondazioni in questo territorio si erano registrate alla fine del XIX secolo, quando il livello del fiume era arrivato a toccare i 620 centimetri. Ora l’acqua ha raggiunto pericolosamente il livello massimo e, secondo gli esperti, nell’arco di una settimana potrebbe raggiungere gli otto metri.

Nella città di Khabarovsk si sono costruite dighe, che vengono rinforzate di ora in ora. Lungo le strade gruppi di militari, operai e semplici volontari stanno sistemando sacchi di sabbia.

Un impresario giapponese, con i guanti bianchi, ha trascinato sacchi di sabbia da mezzogiorno fino alle sette di sera, insieme agli abitanti del posto. “Sono qui per affari – spiega -. Ho visto quale disgrazia stava colpendo questa bella città, e non ho potuto rimanere con le mani in mano”.

Tuttavia il fiume si sta facendo largo. Le onde stanno arrivando fino alle case. E ciò che per la gente è una disgrazia, per il grande Amur è del tutto normale. 

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