L'astronauta Alexei Leonov durante un'intervista (Foto: Ria Novosti)
Con l'uscita del film “Yuri Gagarin. Il primo uomo nello spazio” è coincisa l’apparizione di nuove versioni sulle cause della morte di Gagarin. L’astronauta Alexei Leonov ha dichiarato di essere riuscito a richiedere dei documenti prima segreti, secondo i quali la causa della morte del primo cosmonauta si discosterebbe da quanto ufficialmente comunicato.
Se nella perizia ufficiale si dice che l’aereo di Gagarin aveva compiuto una manovra azzardata, era entrato in stallo, precipitando al suolo, Leonov sostiene al contrario che nella catastrofe abbia preso parte un altro aeroplano.
Secondo la versione diffusa da Leonov ai giornalisti e ritenuta come l’unica corretta, la tragedia sarebbe avvenuta perché al momento del volo dell’equipaggio Seregin-Gagarin un altro aereo si trovava senza autorizzazione nella loro zona di volo. Passando in postcombustione tra le nuvole a 10-15 metri dal velivolo di Gagarin lo ha rovesciato. Non essendo a un’altezza elevata, Gagarin e Seregin non riuscirono a riportare in posizione il velivolo.
La verità sulla morte di Gagarin – a quanto pare resa nota dalle autorità – è soltanto una delle versioni che circolano; non la più fantasiosa, certo (c’è anche quella sull’intervento degli alieni), ma nemmeno la più verosimile.
Yuri Karash, membro dell’Accademia di cosmonautica Zyolkovskiy commenta: “È la teoria avanzata venti anni fa da Leonov e Belocerkovskij, esperto di aerodinamica. Mikojan sosteneva che si fosse trattato di uno scontro con una sonda. Qualcuno pensò che a bordo si fosse verificata un’esplosione dell’accumulatore. Altri sostennero che le condizioni di salute fossero di colpo peggiorate: Seregin avrebbe perso conoscenza, bloccando la guida e poi sa Dio cosa è successo. Mio nonno era pilota di caccia di alto livello e quando sentiva questa ipotesi diceva sempre: Sono finiti in una brutta situazione, sono entrati in stallo e non sono riusciti a uscirne. Se non si fosse trattato di Seregin e Gagarin non ci sarebbe stato nessun mistero”.
I realizzatori della pellicola sul primo astronauta sono particolarmente orgogliosi del fatto che il lungometraggio sia il primo ad aver ricevuto l’approvazione della famiglia di Yuri Gagarin. Non è irrilevante il fatto che anche l’astronauta Alexei Leonov sia stato chiamato come consulente del film.
Gli osservatori non escludono che la coincidenza tra l’uscita nelle sale e le nuove ipotesi sulla morte di Gagarin non sia casuale.
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Aleksandr Golubchikov, caporedattore del giornale online Nastojashee kino (Il cinema autentico) afferma: “È probabile che i fatti siano legati tra di loro. Può essere che i produttori del film li abbiano voluti mettere insieme, ma dubito che aiuti il film. È stato poco pubblicizzato, i cinema lo proiettano in orari un po’ scomodi. L’uscita della pellicola forse ha permesso a Leonov di parlare della sua teoria e in qualche modo di attirare l’attenzione”.
Una volta comunicato di essere entrato in possesso di documenti prima segreti Leonov non è entrato nei dettagli, senza svelarli del tutto. In particolare, ha detto che manterrà segreto il cognome del pilota che era sul secondo aereo e che ora ha già superato gli ottanta anni.
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