La vita nelle campagne siberiane

Foto: Valery Klamm

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Oggi gli abitanti delle città si dimostrano sempre più disposti a trasferirsi nelle zone rurali del Paese per creare poderi a conduzione familiare. Ecco un esempio di ritorno alla terra

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Sono solo 115 chilometri in autostrada, più altri due chilometri su una strada sterrata, ed eccoci arrivati al podere a conduzione familiare di Blagodatnoye. La città è alle nostre spalle: una sagoma di edifici disegnata sulla linea dell’orizzonte. Davanti a noi ampi spazi aperti e tranquilli, e il cielo che a momenti si fonde con l’acqua. La proprietà sorge sulle rive del colossale bacino idrico del fiume Ob, ribattezzato da molti “il mare Ob”.

Un po' di storia

Quasi un secolo fa terminava l'era degli appezzamenti privati. I terreni in possesso di proprietari terrieri e contadini vennero collettivizzati e definiti “terre comuni”, terre che, in altre parole, non appartenevano più a nessuno. Vennero create delle cooperative agricole per lavorarle, come, ad esempio, le fattorie collettive, che in seguito avrebbero dato luogo alle aziende agricole statali. Con l’avvento della perestroika, queste fattorie collettive statali iniziarono a chiudere. I terreni coltivabili si ridussero, i macchinari agricoli, una volta lasciati da parte, iniziarono ad arrugginirsi e le betulle a spuntare qua e là nei campi di grano. Allo stesso tempo, in Russia, iniziarono a comparire le prime cooperative di dacie, considerate, oggigiorno, dalla gente, le precorritrici dei poderi a conduzione familiare. Su piccoli appezzamenti di terra, di solito delle dimensioni di seicento metri quadrati, le famiglie erigevano delle piccole casette e si dedicavano alla coltivazione di frutta e verdura. Era un hobby che aiutava le famiglie a sfamarsi in tempi difficili, mentre le dacie rappresentavano il luogo ideale per trascorrere delle vacanze all’insegna del relax, senza la necessità di doversi recare in località turistiche, che erano, in ogni caso, inaccessibili per la maggior parte delle persone, in quegli anni tumultuosi. Molti pensionati e bambini in età scolare trascorrevano le loro estati proprio nelle dacie di campagna

Al giorno d’oggi, gli abitanti delle città - medici, insegnanti, economisti – si dimostrano sempre più disposti a trasferirsi nelle zone rurali per creare poderi a conduzione familiare, in modo che i loro figli e nipoti possano godere di una loro piccola porzione di terra natia. Ci sono sei insediamenti di questo tipo nella sola regione di Novgorod e circa duemila in tutta la Russia. Inizialmente, i vicini e i funzionari dei governi locali guardavano questi “nuovi proprietari terrieri” con un misto di incomprensione e un certo grado di fastidio. Una quindicina di anni più tardi, questo atteggiamento si è trasformato in interesse e speranza. Lo scorso aprile, il Dipartimento di Economia dell’Università Statale di Mosca ha organizzato una tavola rotonda dal titolo “Opportunità di innovazione per lo sviluppo sostenibile delle regioni russe, basato sulla creazione di nuove e piccole proprietà terriere, soprattutto a conduzione familiare”.

Blagodatnoye compirà dieci anni questa estate. La vita in questo “insediamento familiare” è molto diversa dalla vita nella grande città. Implica di lavorare insieme, festeggiare insieme, svernare (anche se, di solito, sono poche le famiglie che si arrischiano a passare l’inverno lì), nonché accettare nuovi membri e nuove professioni nel possedimento terriero.

Lo scoglio principale nella creazione di questo tipo di poderi è l’acquisizione del terreno. Le leggi che dovrebbero regolare l’organizzazione di questo tipo di questioni devono ancora essere scritte. La terra deve essere acquisita mediante l’unificazione dei diritti di proprietà in cooperative di dacie o il recupero di villaggi già esistenti, ma abbandonati, su cui stabilire la propria proprietà. A volte, le persone che si trasferiscono in campagna decidono coraggiosamente di vendere i loro appartamenti in città, privandosi così della possibilità di potervi fare ritorno.

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L'insediamento rurale di Blagodatnoye (Foto: Valery Klamm)

In generale, la superficie di un podere a conduzione familiare non dovrebbe essere inferiore a un ettaro. In effetti, un ettaro rappresenta un ecosistema equilibrato. Su un ettaro di terra c’è spazio per alcuni boschi, un laghetto, e siepi al posto di recinzioni. I proprietari devono prendersi cura della terra: non sono ammessi prodotti chimici né l’aratura meccanizzata.

Questo tipo di proprietà sono state concepite, infatti, per il bene futuro non solo della famiglia, ma anche della terra stessa. All’inizio, le patate piantate a Blagodatnoye non diedero un buon raccolto, perché il terreno era esaurito.

“I contadini e le cooperative agricole avevano un obiettivo completamente diverso che era trarre profitto dalla terra. Avevano un atteggiamento consumistico nei confronti della terra”, raccontano i nuovi proprietari del possedimento terriero.

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Roman (in primo piano con una delle sue due figlie) e Olga (Foto: Valery Klamm)

I giovani “coloni” Olga e Roman hanno due bambini: Alesha e Alena. Olga ha dato alla luce entrambi i suoi figli in casa. La loro dimora è composta da una camera, una cucina e una veranda con finestre alte dal pavimento al soffitto.

“Gli operai che ci hanno installato le finestre, erano perplessi: Cioè, davvero voi vivete qui tutto l’anno? Con zero civiltà?, - ricorda Roman. - Quando abbiamo chiesto loro di elencarci le cose essenziali di cui sentivano la mancanza, si sono stretti nelle spalle e ci hanno menzionato un cinema e una discoteca”.

L’insediamento ha elettricità e le famiglie possiedono delle proprie videoteche, soprattutto perché la televisione non è molto ben vista qui, come l’alcool, le sigarette, il turpiloquio, e - per molti – la cucina a base di carne. In ogni caso, Olga e Roman, possono tranquillamente fare a meno del cinema, grazie alla loro veranda con le finestre enormi che si affacciano sul bacino idrico dell’Ob.

“Nemmeno io avevo idea di come fossero belle le cose qui, - sorride Olga. - Abbiamo dei boschi tutti nostri, che crescono qui. Sotto gli alberi spuntano rigogliosi i funghi. Presto avremo un laghetto e un giardino, e i bambini possono correre liberamente. Sono cresciuta in un appartamento e non c’è niente che mi possa ricordare la mia piccola terra natia”.

I bambini, a Blagodatnoye, vengono tutti educati in casa, come nella maggior parte di queste proprietà terriere familiari. I bambini dell’insediamento vengono educati dai genitori o dai vicini di casa, a seconda del loro livello di istruzione.

La maggior parte degli uomini che vive a Blagodatnoye ha un lavoro in città, ma molti di essi stanno cercando un modo per guadagnarsi da vivere direttamente nell’insediamento rurale. Di recente hanno formato un gruppo edile. Valery Popov, uno dei membri di questo gruppo, prima di mettersi in proprio, era un medico, caporeparto all’ospedale della città. È uno dei pochi a essere arrivato a Blagodatnoye e a essersi lasciato completamente alle spalle la vita cittadina.

Valery ricorda come tutto sia successo: “Mi sentivo come se non stessi facendo nulla di utile per le persone in qualità di medico, e la mia carriera aveva perso significato. Ci avevo messo tutto me stesso, ma i risultati mi delusero. I pazienti sembravano non aver alcun interesse nel cercare di cambiare le loro vite, e lasciavano tutto in mano ai medici. Così decisi di mollare tutto”.

Anna, la moglie di Valery, è laureata in Economia all’Università di Novosibirsk e commenta: “L’economia ruota intorno alla città. Ci piacerebbe che Blagodatnoye avesse una propria attività commerciale condivisa. Ma prima di ciò dobbiamo decidere a che tipo di attività vogliamo dedicarci. Valery, per esempio, è interessato all’apicoltura. A me invece piace lavorare con le piantine e i semi. Per ora è tutto a un livello molto amatoriale, ma vantiamo già una buona collezione: abbiamo piantato 52 tipi di meli e dieci di loro stanno già dando i primi frutti”.

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Alla prova dell'abito tradizionale (Foto: Valery Klamm)

Gli abitanti di questo pezzo di paradiso hanno aperto di recente uno studio artistico. Blagodatnoye vanta molti mastri artigiani, e i primi turisti hanno iniziato a spingersi fin qui qualche anno fa. I visitatori possono acquistare formaggio di capra, miele, o abiti in lino; possono rilassarsi in una sauna, consumare un pasto a base di cibi sani e biologici in compagnia degli abitanti dell’insediamento, nonché fermarsi a passare la notte.

Se volete visitare Blagodatnoye, dovete semplicemente avvisare per tempo Klavdia Lukinichna, contattandola al seguente numero di telefono: +7-903-902-68-62

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