Il gruppo ecologico di volontari "Gente strana" in azione a Tomsk nell'estate 2012 (Foto: Maria Anikina, Vladimir Lavrentiev)
Vladimir Melnikov, 24 anni, dottorando della città siberiana di Tomsk, insegna all'università, gestisce la sua società web e già da due anni fa il volontario sgombrando le strade della città dalla spazzatura. La quantità di pattume che si accumula si misura in tonnellate.
Abbasso la spazzatura!
Fino a non molto tempo fa, osservando Vladimir e i suoi amici, gli abitanti di Tomsk si giravano il dito sulla tempia e dicevano: "Siete ben strani voi!". Guardavano quei ragazzi che compattavano la spazzatura della strada in sacchi per l'edilizia senza capirli. "Sgobberanno per i soldi", mormoravano i passanti. Erano in pochi a credere che dei ragazzi passassero sei ore quasi ogni fine settimana a pulire la città perchè ne avevano voglia.
Vladimir è laureato in Filosofia e non è coinvolto in nessun movimento politico o ecologico. Il suo hobby dei rifiuti cittadini è iniziato da una classica discussione. "Ero in cucina con i miei amici e come spesso succede abbiamo iniziato a parlare di politica - racconta Vladimir. - Tutti si sono messi a insultare i funzionari, a incolparli del fatto che non sanno fare niente di sensato, nemmeno togliere la spazzatura dai parchi. Poi quelle chiacchiere a vuoto hanno stancato un po' tutti, me incluso. Qualcuno così ha proposto: Allora togliamola noi!".
Il giorno dopo Vladimir e un paio di amici sono andati al parco di fronte all'edificio del Municipio di Tomsk. Il mucchio di rifiuti era impressionante: c'era spazzatura che si stava accumulando ancora dagli anni Novanta. Avendo compreso che in tre non ce l'avrebbero fatta, Vladimir ha creato su un social network il gruppo "Gente strana" e ha proposto a chiunque volesse di unirsi all'opera di volontariato. Hanno subito aderito in 20.
Cento sacchi per l'edilizia pieni di rifiuti, ognuno alto quasi un metro, è stato il risultato del primo giorno di pulizie nel parco. Era il luglio 2011 e nessuno può dire con precisione quanta spazzatura sia stata raccolta da allora da questa "Gente strana". Ma la quantità si misura già in tonnellate e nel gruppo online di volontari si contano 756 iscritti.
"Ora lo so per certo: in città si può fare molto con le proprie mani e non serve l'aiuto dei funzionari, né i soldi", ammette Vladimir Melnikov.
Il viale di Gogol
Nella città di Tomsk ci sono 500.000 abitanti e decine di catapecchie. Di regola sembrano tutte uguali: sterpaglie cresciute, garage abusivi, edifici decrepiti e montagne di spazzatura. Non sorprende quindi che facciano al caso di alcolizzati e drogati; nelle trushoba (il nome russo per indicare tali spazi, ndr), che sia notte o che sia giorno, ci si può tenere alla larga da occhi indiscreti. Di fatto le trushoba e la spazzatura che ospitano non appartengono a nessuno. E visto che non c’è un proprietario, nessuno si occupa di pulirle, a parte i volontari.
"Raccogliere una volta non basta - spiega Vladimir. - Perché i territori sgomberati dai rifiuti non diventino di nuovo delle discariche bisogna attrezzarle. Ogni posto abbandonato può trasformarsi potenzialmente in qualcos’altro, uno spazio giochi per bambini, un campetto per i cani o un viale…".
Tamara Melnikova ha 25 anni. Si è laureata presso la Facoltà di Giornalismo e lavora come pr. Non solo ha appoggiato l’idea del marito di liberare la città dalla spazzatura, ma è diventata una delle leader del gruppo “Gente strana” e già da due anni è in azione con lo slogan: “Invece di insultare la città, meglio provare a renderla più bella!”.
Nel 2012, per tutta l’estate, Tamara si è incaricata del progetto “Il viale di Gogol”: insieme ad alcuni amici e al marito ha trasformato la strada al centro di Tomsk piena di ciarpame in un posto dove godersi un po’ di relax. Da un lato passano le linee del tram, dall’altro c’è l’edificio diroccato dell’ex Istituto delle comunicazioni, di proprietà del Ministero della Difesa. Il quartiere non è esattamente l’ideale per passeggiare. Anche dopo aver tolto la spazzatura e falciato i cespugli selvaggi continuava ad apparire penoso.
“In due anni ho capito che i problemi non si risolvono con le conoscenze o i soldi, ma discutendo in modo civile e basta - afferma Vladimir. - Abbiamo deciso di ridipingere l’Istituto di Comunicazioni con dei graffiti, ma come farlo senza il permesso del Ministero? Ho chiamato all’altro capo del Paese, a Mosca, ho spiegato la situazione e ho ottenuto il via libera, una cosa praticamente impossibile in Russia!”.
Una volta dipinto l’edificio abbandonato e il muretto in mattoni con graffiti ispirati alle opere dello scrittore Nikolaj Gogol il gruppo “Gente strana” ha realizzato a Tomsk la prima galleria d’arte a cielo aperto. Nell'autunno 2012 c’è stata la prima visita ufficiale.
QR-Tomsk
Quando a Tomsk c’è la neve “Gente strana” aiuta chi non ce la fa da solo a spazzarla. Per esempio i canili e i gattili della città. Appena però fa più caldo iniziano le incursioni alletrushoba e la loro trasformazione in “public space”. In generale si ha l’impressione che questo gruppo abbia ogni giorno un’idea nuova. Di recente hanno ricevuto un finanziamento dando così il via al progetto “QR-Tomsk.
Un nuovo modo di fare storia”: gite senza la presenza della guida. Adesso per avere qualche informazione su qualsiasi struttura serve soltanto un telefonino più o meno avanzato e un codice QR, quello “strano quadratino” che spunta negli ultimi tempi sui manifesti pubblicitari, sugli annunci e persino sui bigliettini da visita. L’adesivo con il codice QR si applica sull’edificio e si decodificano le informazioni in esso contenute riguardo alla costruzione in questione; il conteggio si fa dopo, con l’aiuto di uno smartphone. È quindi possibile che Tomsk diventi presto una delle prime città al mondo in cui i turisti potranno girare da soli, grazie ai codici QR senza pagare i servizi di una guida.
Suona strano… Ma, in fondo, se il progetto è gestito da “Gente strana” non potrebbe essere altrimenti.
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