Nella Città delle Stelle con i nuovi arrivati

La simulazione del progetto spaziale russo-europeo ExoMars, previsto tra il 2016 e il 2018 (Fonte: Esa)

La simulazione del progetto spaziale russo-europeo ExoMars, previsto tra il 2016 e il 2018 (Fonte: Esa)

Dopo le prime selezioni via Internet per astronauti, sono iniziati i corsi di formazione in preparazione delle prossime missioni spaziali

Piloti, medici o programmisti... chi viene preferito per l'addestramento da astronauta? Chi sceglie la professione spaziale e chi la porta avanti? Il corrispondente de La Voce della Russia ha intervistato dei candidati astronauti e ha cercato di comprendere quali sono le differenze tra i collaboratori della Città delle Stelle di oggi e i loro predecessori.

La vita nello spazio
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Ai tempi dell'Urss, tra i requisiti per diventare astronauta si trovavano: altezza di almeno 170 cm, professione pilota di aerei caccia ed età inferiore ai 30 anni. Ovviamente c'erano anche molti altri criteri di selezione, legati alle condizioni di salute fisica e psichica, ma una cosa era evidente: per volare nel cosmo bisognava avere alle spalle una grande esperienza di volo.

Più tardi, questa tradizione è venuta meno: il settore spaziale si è sviluppato e per lavorare in orbita sono diventati necessari i rappresentanti di svariate professioni. In tutto il mondo, la pratica di portare in orbita non solo esperti del settore spaziale, ma anche matematici, fisici e ingegneri è diventata molto comune.

Il programmista Petr Dubrov è finito nella Città delle Stelle nel 2012 grazie al primo caso nella storia di reclutamento civile aperto. Su Internet hanno fatto domanda al concorso 300 persone da tutta la Russia. Tra i requisiti fondamentali, età inferiore ai 35 anni, istruzione universitaria ed esperienza lavorativa nel proprio settore di almeno tre anni. Tutti gli idonei sono stati in seguito sottoposti a test fisici, superati da sole otto persone. Ora esse sono arruolate come astronauti nella Città delle Stelle, ma ciò non significa che tutti voleranno nello spazio. 

"La prima fase di preparazione si prolunga a circa un anno e mezzo o due. In questo periodo si apprendono le basi su cui si fonda la navigazione nello spazio con l'equipaggio e l'astronautica in generale. Alla fine di questa fase daremo un esame di Stato che valuterà le conoscenze acquisite", spiega Petr Dubrov.

Chi non passa l'esame torna al suo precedente lavoro, mentre gli altri vanno avanti. Il blocco successivo è costituito dalla preparazione in gruppo, anch'essa della durata di un anno e mezzo o due. "Essa prevede uno studio dettagliato e approfondito della navicella e della stazione spaziale. In questo caso la Iss -, aggiunge Dubrov. - L'obiettivo principale è quello di sopravvivere e lavorare nello spazio, essere pronti a eseguire diversi voli con i compiti più svariati, qualsiasi essi siano, senza più nessuna indulgenza. Solo dopo la fase finale della preparazione si saprà chi volerà nello spazio, ma tutti ci sperano in questo obiettivo finale. Ognuno spera di essere mandato nello spazio, come diceva il numero due di Yuri Gagarin, German Titov, secondo astronauta della storia a volare nello spazio".

Da allora la quantità di posti sulla navicella spaziale è stata aumentata fino a sei. In mezzo secolo sono riusciti a volare nel cosmo 525 astronauti e solo gli anni di addestramento mostreranno chi rientrerà nell'equipaggio stellare della prossima spedizione.

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