Le università russe attraggono sempre più studenti stranieri. Nella foto, la biblioteca dell'Università statale di Relazioni Internazionali (Mgimo) di Mosca (Foto: PhotoXPress)
“Ho 25 anni, vengo dal Lussemburgo -, dice Dominique Chevolet, studente al secondo anno di specialistica della Facoltà di Politologia presso l’università di Mosca Mgimo. - Venire in Russia, un Paese di cui non conoscevo affatto la lingua, è stata per me una sorta di sfida”.
Dominique è uno delle migliaia di studenti stranieri che si stanno formando in Russia. In effetti, a differenza dei molti che qui seguono dei corsi, non parla russo e non sta frequentando l’anno di corso propedeutico che gli permetterebbe di imparare la lingua e accedere alle lezioni regolari. Dominique è iscritto alla specialista, ma si può iniziare anche dalla laurea di primo livello (in Russia si chiama “baccalaureato” e dura di solito quattro anni, ndr).
L’Istituto di Relazioni e management internazionale che è stato creato nel 2013 all’interno della struttura della Mgimo porta avanti il primo progetto in Russia di laurea di primo livello interamente pensato in lingua inglese. Il programma è orientato in primo luogo agli aspiranti studenti stranieri.
“Il programma di studio del baccalaureato della Mgimo in inglese non è una copia di quello in russo -, ha spiegato Jan Vaslavskij, direttore ad interim dell’Istituto di Relazioni e management internazionale dell’ateneo. - Oltre alle discipline scientifiche generali, il programma abbraccerà un ampio contesto storico; in fondo prepariamo professionisti il cui futuro lavoro sarà legato in un modo o nell’altro alla Russia. Anche per questo gli stranieri vengono a studiare nel nostro Paese”.
Ad attirare i futuri laureati d’oltreconfine della Mgimo può essere prima di tutto il forte potenziale d’impiego. Per l’organizzazione di master class l’istituto invita, oltre al corpo docente che fa parte dell’ateneo, anche esperti delle maggiori aziende straniere e russe. Fattore ancora più rilevante, la Mgimo possiede ben note risorse diplomatiche ed è in grado di attirare diplomatici russi e ambasciatori di Paesi stranieri per organizzare alcuni seminari.
“Alla fine formiamo analisti e manager altamente qualificati, in grado di lavorare nelle più svariate organizzazioni: governi federali o regionali, attività economiche e Ong internazionali ecc…”, afferma con convinzione Jan Vaslavskij.
“Il maggiore merito del programma sta ovviamente nel fatto che è interamente in inglese - ritiene Dominique Chevolet. - Questo mi dà la possibilità di sfruttare le risorse che ho accumulato nel corso degli anni in università. Ora posso affrontare i problemi di cui mi sono occupato in precedenza, questo volta però osservandoli dal punto di vista della Russia”.
Nel 2010 Dmitri Medvedev ha unito l’Accademia di pubblica amministrazione e l’Accademia di economia nazionale, ottenendo in tal modo un ente di formazione (RANCHiGS) con 65 filiali e il maggiore numero di studenti sul territorio della Federazione.
Ora, presso il RANCHiGS, sono presenti due programmi di specialistica che si svolgono interamente in lingua inglese. Il primo è “Specialistica internazionale in lingua inglese” (Mam), che include quattro indirizzi di preparazione gestionale: Finanza globale; Gestione dei progetti; International business e Gestione dei cambiamenti. Il secondo è la specialistica dell’Istituto di business studies (Ibda), l’unico programma russo di preparazione di manager internazionali che abbia ricevuto il prestigioso sistema di accreditamento europeo Epas.
“I mercati europei, a essere sinceri, non stanno crescendo molto - ci ha spiegato Tejmuraz Vashakmadze, docente della Facoltà di Business e strategie gestionali e direttore del programma di specialistica dell’Istituto di Businnes studies presso il RANCHiGS. - Da questo punto di vista per un futuro dirigente internazionale la Russia è quanto di più interessante ci possa essere. Inoltre la specialistica presso il nostro Istituto è tra i primi tre programmi più solidi dell’Europa orientale. La scuola rientra nella classifica Alliance delle business school Epsa; in sostanza, lo studente straniero lì ci trova”.
“Nel mio corso attualmente ci sono 25 studenti, di cui 15 sono stranieri - racconta Evgenija Shamis, docente del RAMCHiGS e direttore generale dell’azienda Sherpa S Pro. - Qualcuno viene per studiare per conto proprio, altri sono già indirizzati e arrivano con gli aiuti del governo del loro Paese. L'anno scorso per esempio avevo uno studente della Turchia che in patria lavorava presso il Ministero dell'Economia ed era responsabile dei rapporti con la Russia. Per questi studenti è importante, tra le altre cose, che il RAMCHiGS sia affiliato alla pubblica amministrazione”.
Oggi sono iscritti ai programmi dell’Istituto in lingua inglese 20 stranieri, mentre nella specialistica internazionale in lingua inglese sono 7. Per aumentare il numero di studenti non russi l’Accademia sta ampliando la rete di istituti formativi gemellati, cerca di attirare i docenti stranieri e partecipa alle conferenze internazionali.
Mosca però non è l’unica città in cui può capitare uno studente straniero che non ha voglia di investire il proprio tempo nella lingua russa. All’università Statale di San Pietroburgo, oltre ai programmi di formazione della specialistica in lingua inglese, legati a business, management, economia, relazioni internazionali e sociologia, nel 2013 si aggiungeranno anche programmi di giornalismo, politologia ed ecologia.
“Gli aspiranti studenti stranieri che si prefiggono l’obiettivo di studiare la cultura russa, scelgono i programmi umanistici, la letteratura, la storia, la filosofia ecc… Per frequentarli però occorre, come ben capite, lo studio della lingua russa -, osserva Egor Jablokov, direttore del Dipartimento per l’ammissione degli studenti dell’Università statale di San Pietroburgo. - I giovani che scelgono i nostri programmi in inglese hanno altri motivi: quasi sempre i corsi di studio di indirizzo economico o di management hanno prezzi notevolmente più bassi negli atenei russi rispetto a quelli di Europa e Stati Uniti”.
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