Più stranieri nelle università russe

La sede dell'Università russa dell'Amicizia dei Popoli, Rudn (Foto: Petr Chernov / RIA Novosti)

La sede dell'Università russa dell'Amicizia dei Popoli, Rudn (Foto: Petr Chernov / RIA Novosti)

L'obiettivo del governo è quello di passare negli atenei del Paese dai 10mila ai 15mila studenti provenienti dall'estero, a spese del bilancio pubblico

Il governo russo prevede di aumentare la quota di studenti stranieri nelle università. L'obiettivo è quello di passare dalle 10mila alle 15mila persone a spese del bilancio pubblico. Questo è quanto dichiarato da Dmitri Livanov, ministro dell'Istruzione e delle Scienze della Russia, in occasione del terzo forum di laureati stranieri nelle università russe e sovietiche.

L’evento è diventato uno degli avvenimenti internazionali più importanti dell'anno, con il coinvolgimento di circa 900 partecipanti provenienti da diversi Paesi, un terzo dei quali dall’America Latina.

La riforma dell'Istruzione

Il forum ha visto la partecipazione di un numero record di laureati stranieri delle università sovietiche e russe, in concreto 888, la stragrande maggioranza dei quali erano latinoamericani. C'erano anche persone provenienti da Africa ed Europa.

Il Presidente Vladimir Putin si è rivolto così ai partecipanti: “Al giorno d’oggi, più di un milione di persone provenienti da 160 Paesi del mondo applicano le loro conoscenze acquisite nel nostro Paese. I laureati delle università sovietiche e russe sono diventati degli specialisti di alto livello, uomini d'affari, politici e attori sociali. I vostri successi sono un vivido esempio per i cittadini stranieri che decidono di iscriversi alle università russe”.

In effetti, in molti casi, questi laureati costituiscono un solido legame tra il loro Paese di origine e la Russia. Viste le loro conoscenze, diffondono tra i loro connazionali, a volte anche inconsapevolmente, la lingua russa e l'interesse per questo Paese.

Gli obiettivi del forum erano diffondere e promuovere l'immagine della Russia quale potenza educativa, attrarre studenti stranieri nelle università russe e rafforzare i legami tra i laureati. Anche se il fine ultimo rimaneva quello di sostenere la divulgazione della lingua russa.

“Al giorno d’oggi, sul territorio russo vi sono 750 centri educativi in cui studiano circa 250mila studenti di 150 Paesi. Allo stesso tempo, più di 40mila persone ricevono istruzione superiore a spese del bilancio federale del nostro Paese”, ha ricordato il ministro dell’Istruzione e delle Scienze della Russia, Dmitri Livanov, in apertura del forum.

Il ministro ha aggiunto che al giorno d’oggi gli studenti sono una grande risorsa. Per questo motivo il governo, oltre ad aumentare la quota di studenti stranieri nelle università russe a spese del bilancio, da 10mila a 15mila persone, ha presentato un disegno di legge volto a migliorare lo status giuridico dei cittadini stranieri. Esso mira ad agevolare l'ottenimento di un visto per studio e ad ampliare le possibilità lavorative.

Il vice ministro delle Infrastrutture della Repubblica Dominicana, Rigoberto Santos Hilario, laureato nel 1989 presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università russa dell’Amicizia tra i Popoli (Rudn), confida nel fatto che questi piani avranno successo e ha commentato: “Perché le università russe sono così popolari in America Latina? Non è solo per una questione di tradizione, sebbene essa esista già da più di 50 anni. La ragione principale è l’alto livello di qualità della formazione offerta, soprattutto quella scientifica e tecnologica. Oggi, nei Paesi della regione vivono migliaia di specialisti universitari che si sono laureati nelle università russe e sovietiche. Nella Repubblica Dominicana, sono state proprio queste mani ad aver costruito i canali, gli acquedotti, le centrali idroelettriche, le scuole, i centri sportivi o i palazzi della cultura. Tutto ciò sarebbe stato impossibile senza le conoscenze acquisite qui, in questo Paese. I nostri giovani vedono tutto questo, e per questo motivo cercano di studiare in Russia”.

La peruviana Victoria Paz, laureata alla Facoltà di Storia e Filologia della Rudn nel 1981, ritiene che, attualmente, in America Latina sia essenziale creare dei centri specializzati nell’insegnamento della lingua russa.

Dal canto suo, il colombiano Rubén Darío Flores Arcila, laureato nel 1983, ha dichiarato che manderà i propri nipoti a studiare in Russia, convinto che la Russia offrirà loro degli anni universitari indimenticabili e gli insegnanti russi li renderanno persone migliori.

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