SeaDrone, il drone russo progettato per essere usato nelle rigide condizioni climatiche dell’Artico, ha superato con successo i test iniziali effettuati oltre il Circolo Polare. Lo ha riferito il Ministero degli Investimenti, dell'Industria e della Scienza della regione di Mosca, dove ha sede la società “Siomka s vosdukha”, che ha ideato questa tecnologia.
L’apparecchio è riuscito a decollare dal ponte di un nave nel Mare di Kara e ad atterrare sull’acqua, per poi percorrere il tragitto inverso, nonostante le forti raffiche di vento e le onde alte.
Perciò, se fino a questo momento non vi erano droni sufficientemente potenti da poter volare a queste latitudini, ora il nuovo modello sarà introdotto nelle missioni di salvataggio, fungendo da boa fino all’arrivo dei soccorsi.
Potrebbe inoltre essere utilizzato per posizionare dei segnali GPS sugli iceberg ed evitare così possibili collisioni, contribuendo quindi al lavoro di esplorazione di questa regione ghiacciata.
“Il successo dell'azienda è il risultato di una significativa collaborazione tra il governo regionale di Mosca e le aziende tecnologiche. Nel 2017 la società ‘Siomka s vosdukha’ ha ricevuto una sovvenzione di 2,5 milioni di rubli (circa 27.000 euro) per lo sviluppo di un drone aereo”, ha dichiarato con soddisfazione Ekaterina Zinovieva, responsabile del Ministero degli Investimenti, dell'Industria e della Scienza della regione di Mosca.
Fino a questo momento i droni di “Siomka s vosdukha” erano già stati utilizzati in altri settori, dalla cartografia ai cantieri, passando per il controllo delle piante in agricoltura, ma mai a latitudini così estreme.
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