Così gli scienziati siberiani “trasformano” le volpi in cani rendendole amiche dell’uomo

Scienza & tech
ANNA SOROKINA
Ci sono voluti 15.000 anni di evoluzione per rendere i lupi degli animali mansueti. In appena 60 anni, invece, gli scienziati di Novosibirsk sono riusciti ad allevare volpi amiche dell’uomo

Tutti, a Novosibirsk, adorano Gerda la volpe. Adulti e bambini fanno a gara per accarezzarle le orecchie, per farla giocare con la pallina da baseball, e se la contendono per farla dormire sulle loro ginocchia. “Gerda ed io stiamo insieme da quasi tre anni ormai - racconta Andrej Kudyakov -. Un giorno ho fatto visita alla fattoria dell'Istituto di Citologia e Genetica per ammirare le loro volpi… così, per curiosità. E non sono più riuscito a togliermi dalla testa l’idea di avere una creatura così bella a casa! L’anno dopo sono tornato, e mi sono portato a casa quella più rossa”. 

Gerda vive in campagna, lontano dalla città, ha un ampio recinto all'aperto e, quando va a fare una passeggiata con Andrej, indossa un'imbracatura che ovviamente attira l'attenzione degli abitanti del quartiere. Per natura è allegra, vigile, curiosa e affettuosa.

Gerda è una delle volpi addomesticate allevate presso l'Istituto di Citologia e Genetica della sezione siberiana dell'Accademia Russa delle Scienze. È attaccata agli esseri umani a livello genetico e li considera suoi amici. Questa particolare specie di volpe è un fenomeno unico, nato grazie ad anni di studio e lavoro. 

Il più grande esperimento evolutivo di tutti i tempi

L'esperimento per addomesticare le volpi è stato avviato dall'accademico Dmitrij Belyayev nel 1959. Negli anni Settanta, a lui si aggiunse Lyudmila Trut, allora studentessa di biologia all'MGU (Università Statale di Mosca) e ora scienziata di fama mondiale.

Nel 2019 Lyudmila Trut e la biologa americana Lee Alan Dugatkin hanno scritto un libro sul loro lavoro insieme a Belyayev,  intitolato “How to Tame a Fox (and Build a Dog)” (Come addomesticare una volpe e creare un cane). Stando a quanto si legge nel libro, Belyayev credeva che questi esperimenti potessero far luce anche sui processi evolutivi umani: suggeriva infatti che gli esseri umani fossero scimmie “auto-domesticate”, passate attraverso il processo di selezione naturale che ha portato a una progressiva riduzione dell'aggressività (ovvero tolleranza sociale) verso i loro simili.

Lo scienziato supponeva che gli esemplari meno aggressivi di animali siano stati i primi ad avvicinarsi alle persone, ottenendo dai contatti con gli umani un “vantaggio selettivo”, sotto forma di cibo e calore; e così, con il passare delle generazioni, si sarebbero addomesticati. 

Seguendo questa logica, gli uri selvatici (grandi bovini estinti) sarebbero diventati delle docili mucche, e i lupi, dei cani fedeli. Può sembrare ragionevolmente semplice, ma nella pratica i processi evolutivi non si svolgono in modo così rapido e fluido. L'uomo può addomesticare molti animali selvatici (orsi, puma, ghepardi...), ma per far sì che essi diventino animali domestici - in altre parole, che si riproducano regolarmente e considerino le abitazioni umane come la loro casa - devono passare migliaia di anni di evoluzione. Ma per ripetere questo fenomeno, gli scienziati sovietici hanno tardato appena 60 anni! L'idea era quella di allevare animali che fin da piccoli si comportassero come animali domestici.

“Quando siamo partiti con l’esperimento, abbiamo cercato un animale che potesse essere simile a un cane - ha spiegato Lyudmila Trut a Russia Beyond -, e non poteva che essere la volpe, già allevata per decine di anni negli stabilimenti di pellicce sovietici. In altre parole, aveva già attraversato una fase di riproduzione sotto il controllo umano e questo ci ha aiutato ad accorciare notevolmente i tempi dell'esperimento”.

Le volpi allevate all’epoca erano perlopiù volpi argentate importante dal Canada negli anni ‘20; si trattava di esemplari che si comportavano in modo molto aggressivo, attaccando gli esseri umani e mordendoli ferocemente. Per questo gli allevamenti di pellicce risposero con grande sorpresa alla proposta di Belyayev. “Abbiamo individuato quelle volpi che non manifestavano una grossa ferocia nei confronti degli esseri umani e che erano più o meno tolleranti con le persone... ma erano casi piuttosto isolati negli allevamenti di pellicce”, ha spiegato Trut. Successivamente le volpi scelte sono state sistemate in una fattoria non lontano da Akademgorodok a Novosibirsk. I primi risultati sono arrivati quattro anni dopo. 

Volpi come cani 

Il primo cucciolo di volpe che ha iniziato a scodinzolare quando un umano gli si è avvicinato è nato nel 1963. Nelle generazioni successive, le volpi hanno cominciato a leccare le mani delle persone e a chiedere di essere accarezzate o di farsi grattare la pancia. Poi hanno iniziato ad accettare il contatto con gli occhi, che in natura è considerato un palese atto di aggressione. Nel 1975 la prima volpe ha dato alla luce una cucciolata mentre viveva accanto agli esseri umani, e poi ha iniziato a emettere un verso come l'abbaiare di un cane. Nel corso dell'addomesticamento, le volpi di Belyaev hanno sviluppato dei tratti caratteristici a forma di “stella”, oltre alla coda e alle orecchie arricciate; anche il musetto ha iniziato a variare, conservando un aspetto giovanile anche in età adulta. 

Le volpi domestiche conservano l’odore particolare dei loro antenati selvatici, ma il pericolo che mordano o si comportano in modo aggressivo è praticamente inesistente, secondo gli scienziati.

Oggi i seguaci di Dmitrij Belyayev studiano l'addomesticamento degli animali in tutto il mondo, proprio come Lyudmila Trut, che porta avanti le sue ricerche all'Istituto di Citologia e Genetica... dopo tutto, 60 anni sono un breve periodo in termini evolutivi, e gli interrogativi senza risposta sono ancora tanti. Possono, ad esempio, nascere volpi domestiche se una volpe aggressiva si accoppia con una volpe addomesticata? O perché le volpi di Belyayev cambiano aspetto in un modo e non in un altro?

“Il nostro esperimento a Novosibirsk ha creato una volpe completamente nuova, una volpe che non è mai esistita prima. La gente le compra da noi e le porta in giro per il mondo”, dice Lyudmila Trut. Secondo lei, in nessun’altra parte del mondo si sono svolte ricerche di questo tipo sull'addomesticamento delle volpi. Trut sostiene che in questi anni siano state allevate più di 60.000 volpi “amiche dell’uomo”.

“Naturalmente, non tutte queste volpi sono state tenute all'istituto. Avevamo delle stazioni, per così dire, presso gli allevamenti di pellicce in tutto il paese, ma la volpe domestica è stata sviluppata nella nostra fattoria sperimentale ad Akademgorodok”.