Come la pirateria online cresce in Russia e cerca di espandersi all’estero

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Siti di casinò e di scommesse non in regola con la legge e portali illegali di film e serie tv si finanziano l’un l’altro e, aggirando i blocchi tecnologici e quelli bancari (piuttosto laschi), continuano a svilupparsi in nuovi mercati

La società di sicurezza Internet “Group-IB” ha pubblicato i risultati di uno studio sul mercato della pirateria online in Russia. Secondo la società, nel 2019 il volume del mercato è sceso a 63,5 milioni $ dagli 87 milioni $ del 2018. Nonostante la brusca caduta, alla fine del 2019 l’industria della pirateria è stata in grado di attrarre nuovi investimenti e di entrare nel mercato internazionale. Ecco come.

L’unione fa la forza anche nei servizi illegali

Fondamentalmente, i servizi online di pirati russi si stanno sviluppando grazie all’aiuto delle compagnie fuorilegge, ad esempio, casinò illegali (Lucky Partners e Welcome Partners) e dei siti di bookmaker e scommesse (1xBet, Melbet, Parimatch, Linebet, Orca88, Bwin, ecc.).

Queste aziende pubblicano le loro pubblicità su siti di film e gare sportive piratati per attirare nuovi utenti. Secondo la società, la réclame dei siti di scommesse sportive è stata collocata per oltre l’80% su risorse pirata, nei Paesi della Comunità degli Stati Indipendenti.

I servizi pirata stessi ricevono come profitto una percentuale dell’importo perso dal giocatore attratto, oppure un importo fisso per la registrazione o la prima scommessa del giocatore sul servizio in questione.

Anche gli streamer che pubblicizzano questa o quella compagnia di scommesse non rimangono a tasche vuote: ricevono dal 20% al 40% dell’importo della perdita del giocatore attratto. Ad esempio, uno streamer che attira 70-80 persone al giorno per Melbet può guadagnare fino a un milione e mezzo di rubli al mese (circa 15.250 euro), secondo il report della società di sicurezza informatica.

Inoltre, i bookmaker, ad esempio 1xBet (l’accesso al cui dominio principale è stato bloccato nel 2016 sul territorio della Federazione Russa) sponsorizzano la produzione di contenuti piratati, dalla copia di film e serie tv al loro doppiaggio in lingua russa. In Russia si preferisce ancora guardare film stranieri doppiati e non nella lingua originale con i sottotitoli. Dal 2015 la società di scommesse ha sponsorizzato i contenuti doppiati da 17 studi audio, pari all’80% del numero di studi di grandi dimensioni in Russia. Con il supporto di 1xBet, gli studi hanno doppiato 900 tra film e serie TV. I costi mensili della compagnia di scommesse per il doppiaggio variavano da 5.000 a 8.300 $, afferma Group-IB.

La complicità di banche e circuiti di pagamento

Le banche e le filiali russe dei sistemi di pagamento Visa e Mastercard, a loro volta, aiutano i casinò e le società di scommesse illegali a prosperare, afferma con sicurezza Group-IB.

Il fatto è che qualsiasi sistema di pagamento internazionale, quando si paga con una carta bancaria, richiede lo speciale codice della categoria commerciale dato dalle banche (il Merchant Category Code), che mostra che tipo di attività sta svolgendo una determinata società sul cui conto vengono inviati i fondi. Ai casinò e ai bookmaker è stato assegnato il codice speciale MCC 7995, che segnala il coinvolgimento nel gioco d’azzardo. Negli Stati Uniti e nei Paesi europei, quando si tenta di effettuare una transazione, tale codice blocca immediatamente la transazione, il che aiuta a combattere i servizi proibiti.

Le banche russe, invece, assegnano altri codici ai casinò online, affermano gli esperti. Ad esempio, il casinò Azino utilizzava il codice 6012, che di solito viene assegnato alle società che vendono certificati di deposito ed emettono prestiti. Ciò consente alle società illegali di continuare a ricevere fondi dai giocatori senza violare le regole dei sistemi di pagamento e i regolamenti della Banca centrale russa.

Gli esperti osservano che una tale violazione della codifica si verifica solo in Russia e che le sedi centrali di Visa e Mastercard ignorano queste violazioni.

La capacità di evitare i blocchi tecnologici

Un ruolo importante nel sistema della pirateria online è giocato dalle enormi basi dati che distribuiscono contenuti piratati, siano essi film, musica o giochi. I pirati selezionano il contenuto richiesto dai database, prendono il link e lo inseriscono nei loro siti.

Questi siti, in Russia detti “videobalanser”, forniscono contenuti fino all’80% di tutti i film e le serie tv piratati online in Russia e nei Paesi della Csi.

In Russia, nel 2019, tali servizi sono stati bloccati attivamente, ma nel 2020 è iniziata la cosiddetta “seconda ondata dei videobalanser”. Ora hanno maggiore successo nell’evitare il blocco a causa di frequenti cambi di dominio e IP, nonché grazie alla presenza di canali duplicati e di backup del contenuto che vengono noleggiati da diversi provider.

Alla fine del 2019, uno dei canali più popolari era ZeroCDN della società russa Mnogobyte, un servizio per l’archiviazione e il trasferimento di file di grandi dimensioni. Nel tempo lo ha utilizzato dal 38% al 60% dei siti di pirati russi.

Inoltre, gli esperti hanno trovato una serie di indirizzi di rete che servivano i siti pirata: appartengono alla compagnia russa DDoS-GUARD. La società è impegnata nella consegna di contenuti, nella protezione dagli attacchi DDoS ed è anche un fornitore di hosting.

Gli esperti hanno scoperto che la società fornisce anche la sua potenza di calcolo ai siti pirata, nascondendo il vero provider di hosting e rendendo difficile rilevare i proprietari di siti con contenuti illegali.

I contenuti pirata sono infettati con malware

Spesso, i cinema online, i tracker di torrent e altri siti con contenuti illegali vengono utilizzati per diffondere malware, in particolare per rubare denaro e dati personali agli utenti, afferma il rapporto.

Durante la pandemia di coronavirus, Group-IB ha verificato la presenza di virus in oltre 3.100 siti pirata. Il 23% di queste risorse conteneva virus ed era pericoloso per gli utenti, e il loro traffico totale raggiungeva 76,8 milioni di visite al mese. La più grande quantità di risorse pericolose su internet si trova nella zona di dominio.ru, osserva lo studio.

L’ingresso nel mercato internazionale

Infine, le società di scommesse hanno smesso di accontentarsi delle entrate degli utenti russi e dei Paesi della Csi. Uno dei più grandi bookmaker russi, 1xBet, dopo una serie di blocchi dei suoi siti in Russia, è entrato nei mercati dei Paesi in via di sviluppo: Brasile, India e Thailandia.

Il bookmaker ombra ha scelto questi Paesi a causa di una serie di caratteristiche simili: la maggior parte dei residenti di questi Paesi non parla inglese (anche se in India questo è meno vero), ama guardare le trasmissioni sportive e non ha alfabetizzazione finanziaria, afferma il rapporto.

Inoltre, nel 2018, 1xBet ha iniziato a produrre contenuti per l’estero: in totale, la società ha contribuito a riprodurre oltre 500 film e serie TV per il pubblico straniero. Le lingue più popolari per il doppiaggio sono inglese, spagnolo, tamil, portoghese, tailandese e hindi.

Il divieto per i casinò online e il protocollo antipirateria

I casinò online sono ufficialmente vietati in Russia. Per l’organizzazione del gioco d’azzardo, anche su Internet, il codice penale della Federazione Russa prevede una sanzione che va da 300 a 500 mila rubli (circa 3.500-5.800 euro), o il lavoro obbligatorio da 180 a 240 ore o la reclusione fino a un massimo di due anni.

A differenza dei casinò online, i siti di scommesse sportive sono ammessi in Russia, a condizione che abbiano una licenza. 1xbet e gli altri sopra elencati lavorano senza licenza.

Il Roskomnadzor, il Servizio federale russo per la supervisione nella sfera della connessione e comunicazione di massa, ha il diritto di limitare l’accesso alle risorse con giochi d’azzardo e contenuti piratati senza una decisione del tribunale. Nel luglio 2019, il regolatore ha annunciato di aver bloccato 30 mila casinò online dall’inizio dell’anno. Nel 2018, Roskomnadzor ha bloccato anche 47 mila siti di scommesse sportive.

Tuttavia, i proprietari di tali aziende creano costantemente mirror dei loro siti e si spostano su altri server.

Inoltre, al fine di combattere la pirateria, a novembre 2018, con la partecipazione di Roskomnadzor, le società russe di Internet e le aziende mediatiche hanno firmato un protocollo antipirateria, secondo il quale Yandex, Mail.ru e Rambler, i principali motori di ricerca russi, su richiesta dei titolari del copyright, dovrebbero rimuovere i collegamenti ai contenuti piratati dai risultati di ricerca.

Il protocollo antipirateria sarà valido fino al 31 gennaio 2021, ha dichiarato a gennaio 2020 Vadim Subbotin, vicedirettore del Roskomnadzor. Secondo lui, in due anni, da novembre 2018 a gennaio 2020, i motori di ricerca hanno rimosso oltre 2 milioni di link a film e serie tv piratati.

Group-IB ha inviato copia del suo rapporto alla Procura e alle forze dell’ordine della Federazione Russa, alle organizzazioni internazionali delle forze dell’ordine, nonché alle sedi centrali dei sistemi di pagamento MasterCard e Visa. Secondo il servizio stampa dell’azienda, non solo le forze dell’ordine, ma anche il Roskomnadzor si sono già interessate al rapporto. Russia Beyond ha inviato un’ulteriore richiesta di informazioni all’autorità di regolamentazione, ma al momento della pubblicazione del testo non è stata ricevuta alcuna risposta.


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