Archeologi siberiani portano alla luce il corpo di una guerriera mongola alta quasi 2 metri

Artur Jarinski/istu.edu

Gli archeologi dell’Università tecnica nazionale di Irkutsk hanno rinvenuto la tomba di una donna soldato mongola, che avrebbe partecipato alle campagne militari insieme a un contingente di uomini nella regione di Hubsgul, sulla frontiera con la Russia. Si tratta di una donna alta 1,80 metri, morta quando aveva fra i 30 e i 40 anni. 

“Siamo quasi certi che si trattasse di una guerriera, perché è stata sepolta insieme a un lungo coltello, un’ascia e una sella da monta completa di staffe: un corredo molto insolito per le tombe femminili”, ha fatto sapere il capo della spedizione, il professor Artur Kharinski. “Ha ossa lunghe e grandi, indice della sua forza fisica”. Ma secondo gli studiosi, la morte di questa guerriera non sarebbe avvenuta sul campo di battaglia, bensì a seguito di una grave malattia. “Perse tutti i denti quando era ancora in vita e i segni rinvenuti sulle ossa non sono riconducibili a ferite riportate durante i combattimenti”. 

Poco dopo il ritrovamento, è stata trovata anche la tomba di un’altra donna: sul petto erano state poste pietre preziose e un ciondolo di ambra. Secondo Kharinski, il ciondolo sarebbe di provenienza europea, probabilmente portato dal marito che potrebbe aver partecipato ad alcune spedizioni in Europa. 

“Si trattava di una donna molto ricca: lo si capisce dal fatto che è stata sepolta con uno specchio in bronzo dipinto con figure di dragoni. Nella tomba è stato rinvenuto anche un copricapo: un oggetto all’epoca indossato solo dalle donne aristocratiche”. 

I resti rimarranno in Mongolia e saranno trasferiti per essere analizzati all’Università di Ulan Bator, capitale della Mongolia, prima di essere esposti nei musei locali.

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