Rinvenuto a Krasnoyarsk il cranio di un leone delle caverne estintosi più di 30.000 anni fa

Sémhur [CC BY-SA 4.0]

È stato individuato a Krasnoyarsk un sito dove i cacciatori dell’Età della Pietra squartavano gli animali. Così come ha rivelato all’agenzia Tass Egor Filatov, rappresentante dell’organizzazione di Geoarcheologia di Krasnoyarsk, fra i resti è stato rinvenuto anche il cranio di un leone delle caverne (Panthera leo spelaea).

Il reperto risale al Paleolitico e avrebbe tra i 20.000 e i 30.000 anni. Gli scavi sono stati realizzati in un territorio dove si stanno costruendo degli edifici residenziali. 

“Durante gli scavi è emerso un interessante materiale archeologico e di paleofauna (fauna dell’Età della Pietra). Si tratta principalmente di ossa di cavalli, renne, cervi rossi e bisonti. Fra essi vi era anche il cervello di un leone delle caverne, ora oggetto di studio in laboratorio”, ha spiegato Filatov, precisando che non si tratta di resti molto diffusi in questa zona.

Gli archeologi hanno rinvenuto anche una gran quantità di antichi strumenti di lavoro, come punte e arnesi per tagliare. “In totale abbiamo trovato più di 2.000 oggetti. In questo luogo l’uomo delle caverne lavorava i cadaveri degli animali, ne rompeva le ossa ed estraeva il midollo osseo”, spiega l’archeologo.  

I leoni delle caverne erano enormi felini appartenuti a una specie già estinta. Vivevano nel territorio dell’Europa e della Siberia nell’ultimo periodo del Pleistocene(fra i 300.000 e i 10.000 anni fa). Si tratta di un animale molto rappresentato nell’arte preistorica. 

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