I cinque migliori aerei della mitica azienda sovietica e russa Yak

Marina Lystseva/TASS
Una delle principali fabbriche aeronautiche russe, quella che ancora oggi porta il nome del geniale ingegnere Jakovlev, ha sviluppato nel corso degli anni oltre 200 modelli, tra cui quelli che hanno dato filo da torcere ai nazisti nella Seconda guerra mondiale e un modernissimo aereo da addestramento, progettato assieme all’italiana Aermacchi

1. Yak-3

Lo Yak-3 fu uno dei migliori aerei da combattimento della Seconda guerra mondiale, non solo tra quelli dell’Unione Sovietica, ma in generale. I progettisti lo avevano reso il più leggero possibile, aumentando allo stesso tempo la sua potenza di fuoco e la sua velocità.

Vera minaccia per i migliori caccia tedeschi, come il Messerschmitt Bf 109 e il Focke-Wulf Fw 190, lo Yak-3 venne schierato nelle aree di combattimento più pericolose e assegnato alle missioni più importanti.

Il 16 luglio del 1944, uno stormo di 18 Yak-3 entrò in duello con 24 caccia tedeschi, tra Messerschmitt e Focke-Wulf. I piloti sovietici abbatterono 15 velivoli nemici, e persero solo uno solo dei loro aerei.

Robusto e facile da pilotare, lo Yak-3 era il preferito dai piloti. Anche quelli francesi del reggimento aereo Normandie-Niémen, che combatterono nell’Unione Sovietica contro i nazisti, preferivano questi aerei a tutti gli altri, anche a quelli britannici e americani, che i sovietici avevano ricevuto in prestito.

Quando la guerra finì, i francesi tornarono a casa a bordo di 37 velivoli Yak-3 che l’Unione Sovietica lasciò loro come regalo per la rinata Armée de l’air.

2. Yak-9

L’apparizione dello Yak-9 nel 1942 significò la fine del dominio della Luftwaffe nei cieli. Un totale di 16.769 esemplari uscirono dalle linee di produzione, rendendolo il caccia di produzione sovietica con più esemplari in attività nella Seconda guerra mondiale.

Lo Yak-9 era una piattaforma ideale per trasformarsi in diversi tipi di velivoli: dai cacciabombardieri agli aerei da ricognizione, dai mezzi per il trasporto passeggeri ai velivoli da addestramento. Durante la guerra subì 22 modifiche, 15 delle quali andarono in piena produzione.

L’aereo era popolare non solo nell’Aeronautica sovietica, ma anche tra gli alleati. Per un po’ di tempo, uno Yak-9 fu il caccia personale di James Eric Storrar, comandante del 234esimo squadrone della Royal Air Force britannica.

3. Yak-40

Progettato nei primi anni Sessanta, lo Yak-40 è diventato il primo aereo di linea a turbogetto dell’Unione Sovietica e del mondo per le compagnie aeree locali.

L’aereo aveva un design semplice ma affidabile. Poteva decollare anche se uno dei suoi tre motori era fuori uso e, una volta in quota, volare con un solo motore funzionante.

Lo Yak-40 mancava di scaffalature per il bagaglio sopra la testa, quindi i passeggeri lasciavano i loro beni in custodia in uno spazio speciale all’interno della carlinga.

Gli incidenti di cui lo Yak-40 fu vittima dipesero per la maggior parte non da guasti tecnici ma da errori umani. E una decina di esemplari cadde in zone di guerra, tra cui Angola e Libia.

4. Yak-141

Lo Yak-141 era un promettente velivolo da combattimento supersonico a decollo/atterraggio verticale (VTOL), progettato per essere la macchina principale per gli stormi di caccia delle portaerei sovietiche.

In termini tecnici, lo Yak-141 superava i suoi predecessori (Yak-36 e Yak-38), così come le sue controparti straniere (Harrier, Dassault Mirage IIIV) e poteva prender parte alla lotta per diventare il miglior velivolo a decollo ed atterraggio verticale navale.

Ma la storia si dimostrò un avversario troppo potente. Il crollo dell’Unione Sovietica e la conseguente cessazione dei finanziamenti portarono alla fine del progetto. Il caccia aveva quattro prototipi, ma non è mai andato in produzione di serie.

5. Yak-130

Lo Yak-130 è il principale addestratore avanzato russo, che consente ai piloti militari di perfezionare il loro decollo, atterraggio, navigazione e abilità nello svolgere manovre complicate. Ha la caratteristica unica di poter imitare le caratteristiche di volo di un certo numero di aerei da combattimento, tra cui l’F-16 americano e il Joint Fighter JF-17 Thunder sino-pakistano.

In situazioni di combattimento, lo Yak-130 può essere facilmente trasformato in un aereo da attacco leggero, in grado di colpire bersagli terrestri e bersagli aerei a bassa velocità: elicotteri e droni.

Progetto congiunto dello Yakovlev Design Bureau e dell’italiana Aermacchi, lo Yak-130 è il primo aereo progettato e prodotto da zero in Russia, dal momento del crollo dell’Unione Sovietica, nel 1991, in poi.

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