La holding Sistemi spaziali russi (RKS) ha progettato un dispositivo spaziale in grado di recuperare piccoli satelliti fuori servizio, per poi disintegrarli e trasformarli in carburante. La notizia è stata riportata dall’agenzia Tass, che ha citato l’autrice del progetto, Marina Barkova.
Il carburante così prodotto servirà per alimentare i motori dello stesso satellite impiegato per lo smaltimento dei detriti spaziali durante il suo viaggio verso nuovi obiettivi.
Il progetto è ancora in attesa di un brevetto e la sua realizzazione costerà, secondo le prime stime, quasi 7,5 miliardi di rubli (circa 102 milioni di euro).
Così come ricorda l’agenzia, citando la NASA, attualmente nell’orbita terrestre si trovano circa 5.000 veicoli spaziali in disuso e 14.000 frammenti di rifiuti spaziali: oggetti che rappresentano non solo un rischio per altri oggetti in orbita, dai satelliti alla Stazione Spaziale, ma che rischiano anche cadere sulla Terra.
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