Alberi luminosi, ma anche fiori, farfalle e pesci fluorescenti. Un nuovo studio pubblicato sulla rivista PNAS rivela che anche la Terra può trasformarsi in un mondo iridescente, proprio come il pianeta Pandora nell’iconico film “Avatar”.
Gli scienziati sono infatti convinti di poter far brillare quasi ogni cosa, partendo dal presupposto che in natura esistono circa 100 specie di funghi che emettono luce propria. Si tratta di un fenomeno naturale chiamato bioluminescenza: un fenomeno per cui organismi viventi emettono luce attraverso particolari reazioni chimiche, nel corso delle quali l'energia chimica viene convertita in energia luminosa.
La bioluminescenza esiste in molte specie, dai pesci agli invertebrati: nel cuore della foresta brasiliana, ad esempio, di notte si possono scorgere diversi funghi luminosi.
Fino a poco tempo fa, questo fenomeno naturale non era del tutto chiaro agli scienziati e per questo gli esperimenti sono sempre stati piuttosto limitati.
Ma ora un gruppo di studiosi dell’Istituto di Chimica Biorganica di Mosca ha identificato per la prima volta i geni chiave che permettono ai funghi di illuminarsi.
Utilizzando un modernissimo sistema di screening e di analisi del genoma, il team è riuscito a individuare gli enzimi che contribuiscono alla produzione di energia luminosa. Confrontando alcune specie di funghi, poi, gli scienziati si sono accorti che questo fenomeno si è evoluto ulteriormente più di cento anni fa.
Interrogandosi sulle ragioni di questo meccanismo, Ilya Kondrashov, autore dello studio, spiega che “secondo alcune teorie il bagliore potrebbe attirare gli insetti che diffondono le spore. Tuttavia questa spiegazione non soddisfa ancora del tutto la comunità scientifica”.
Secondo gli studiosi, si tratta di un’ipotesi non del tutto infondata. E così è stata fondata una nuova start-up, Planta per creare “piante luminose” che possano illuminare le strade.
Secondo Karen Sarkisyan, fondatrice della start-up, nel futuro più immediato l’azienda si specializzerà nella creazione e nella vendita di piante luminose nel mercato dei fiori. “Lo sviluppo e la commercializzazione di queste piante speciali richiederà alcuni anni - ha detto -, le tempistiche sono perlopiù dettate dal tempo naturale necessario per la crescita e la riproduzione delle piante stesse”.
Secondo Sarkisyan, questa tecnica potrebbe rivelarsi utile anche nella produzione di nuovi farmaci e di nuove tecniche ad alta qualità che possano individuare la migrazione delle cellule tumorali.
“Stiamo collaborando con un’azienda statunitense che sviluppa reagenti per la ricerca medica e biologica. Per via di un accordo di riservatezza, non possiamo fornire molti dettagli”, ha detto.
Attualmente Planta si rivolge ai mercati di Usa e Asia, dove la normativa relativa alle piante geneticamente modificate è meno restrittiva rispetto a quella russa ed europea. Secondo Sarkisian, alcune aziende del Nord America hanno già dimostrato interesse nei confronto di questa tecnologia.
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