Alcuni Paesi hanno in passato realizzato reattori nucleari galleggianti, tra cui la Cina e gli Stati Uniti. Ma, a quanto pare, nel prossimo futuro, sarà la Russia l’unico Stato ad averne uno attivo e nuovo di zecca: l’Akademik Lomonosov di Rosatom da 70 megawatt, che dovrebbe iniziare a produrre energia nel 2019.
Partita da San Pietroburgo dove è stata costruita, la nave-reattore nucleare galleggiante circumnavigherà la Norvegia, per attraccare nella città di Murmansk, per il primo rifornimento di carburante nucleare. Il suo primo viaggio la porterà nell’Artico, dove sarà attesa dagli abitanti del Circondario autonomo della Chukotka. La centrale nucleare galleggiante si fermerà nel porto di Pevek, il centro abitato più settentrionale della Federazione Russa. Fornirà anche energia a un impianto di desalinizzazione dell’acqua e alle piattaforme petrolifere.
La costruzione era iniziata nel 2007, con diverse fonti che stimavano il prezzo intorno ai 232 milioni di dollari. Inizialmente, Rosatom aveva programmato di fare rifornimento di carburante nucleare a San Pietroburgo, ma alcuni Stati baltici, insieme a Greenpeace, si sono opposti all’idea, portando al trasferimento a Murmansk. Il problema chiave, secondo Greenpeace, è il pericolo di avere un reattore nucleare galleggiante in un mare già fragile e inquinato.
Il reattore galleggiante è destinato a sostituire l’obsoleta centrale nucleare di Bilibinskaja (la più piccola e settentrionale al mondo) e l’impianto idroelettrico di Chunskaja e inizierà le operazioni nel 2019.
La prima centrale nucleare galleggiante è stata la MH-1A di fabbricazione americana, messa in costruzione nel 1961, a lungo attiva nel Canale di Panama, e dismessa nel 2014. Il reattore ad acqua pressurizzata faceva parte di un più ampio gruppo all’interno di un programma dell’esercito americano, incaricato di portare energia in località remote.
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